IL RESTAURO
Riapre il Parco di Villa Cornini Cronberg, accessibilità e facilità di gestione garantiti

Il restauro, durato un anno, è stato possibile grazie a un finanziamento di 1.742.000 euro provenienti da un Bando Pnrr. Implementati i sentieri e l'illuminazione, il Parco sarà accessibile anche da via Brass.
Un evento tanto atteso quanto rovinato dalle pessime condizioni meteo. La riapertura del Parco di Villa Coronini Cronberg seguente il suo restauro si è purtroppo risolta in una cerimonia poco adatta all’importanza del momento, atteso non solo da stampa e autorità – cui era riservata la preview della mattinata – ma soprattutto dalla cittadinanza che, in questi mesi, ha tenuto sotto stretta sorveglianza lo svolgersi dei lavori nello storico polmone verde di Viale XX Settembre. Entrambi i momenti (quello per il pubblico in programma nel pomeriggio) si sono svolti con il rammarico di non poter pienamente godere del nuovo assetto preso dal Parco, dove la tutela e il ripristino del patrimonio architettonico sono andati di pari passo con le iniziative volte a una migliore fruibilità, accessibilità e più agile gestione della vegetazione.
«Con oggi chiudiamo ufficialmente i lavori di restauro, in realtà terminati a dicembre, che hanno occupato gli ultimi dodici mesi. In realtà sono cominciati ben prima con la parte burocratica, che ha visto la Fondazione Coronini Cronberg posizionarsi al 42esimo posto della graduatoria nazionale del bando Pnrr. Sono stati rispettati i tempi e sono state anche realizzate delle economie che hanno reso possibile il restauro delle sculture posizionate al suo interno» ha esordito il direttore della Fondazione Claudio Polverino.
I lavori sono stati infatti finanziati con un contributo di 1.742.000 euro ottenuto nel giugno 2022 a seguito della partecipazione al bando PNRR "Investimento 2.3 Programmi per valorizzare l'identità dei luoghi: parchi e giardini storici". Il progetto, ideato dall’Associazione temporanea di professionisti guidata dall’architetto Giulio Valentini insieme agli architetti Mina Fiore, Antonio Stampanato, Ilenia Zimoil e il perito industriale Maria Grazia Wilfinger, ha consentito di rigenerare e riqualificare il Parco elevando al contempo gli standard di gestione, manutenzione, sicurezza e accoglienza, assicurandone la migliore conservazione nel tempo e l’accessibilità da parte di persone disabili e non vedenti.
Soddisfazione per la restituzione del Parco alla cittadinanza è stata espressa dalle numerose autorità presenti a cominciare dal sindaco e Presidente della Fondazione Coronini Rodolfo Ziberna, dal prefetto Ester Fedullo che ha elogiato il positivo risultato ottenuto dalla sinergica attività di pubblico e privato, e dall’assessore al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi del Friuli Venezia Giulia Sebastiano Callari che ha sottolineato l’importanza dell’evento alla luce del suo permanere al servizio dei cittadini anche nel mometo in cui le luci della Capitale Europea si spegneranno.
«La riapertura del Parco Coronini Cronberg rappresenta un traguardo significativo per la valorizzazione del patrimonio storico e ambientale della regione. Grazie agli importanti interventi di restauro e riqualificazione, resi possibili dal finanziamento ottenuto attraverso il Pnrr, questo luogo di straordinaria bellezza torna a essere un punto di riferimento per cittadini e visitatori. L’intervento ha restituito al Parco la sua identità originaria, migliorando al contempo l’accessibilità, la sicurezza e la qualità della fruizione. Non sarà solo un’oasi verde nel cuore di Gorizia, ma anche un motore di sviluppo per il territorio, in grado di ospitare eventi culturali, turistici e didattici. È un risultato di cui possiamo essere orgogliosi, frutto di un impegno condiviso tra istituzioni, professionisti e imprese del settore» ha dichiarato l'assessore regionale.
L’architetto Gabriele Botti, in rappresentanza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Regione, ha spiegato come uno dei punti cardine del progetto sia stato trovare un compromesso per la gestione della vegetazione, sia evitando che prendesse il sopravvento sulle architetture sia agevolandone la gestione anche nell’ottica del lungo periodo, proprio assecondando i requisiti del bando Pnrr. Fondamentale, da questo unto di vista, anche lavorare sulla maggiore accessibilità del sito, aspetto cui guardano le soluzioni multimediali realizzate dalla Ati istituita tra ETT S.p.A. di Genova e GS Net Italia Srl di Roma.
Nel dettaglio, le novità riguardano il rinnovo del sito web, una app di visita innovativa con contenuti in italiano, inglese e sloveno, ma anche delle postazioni di realtà virtuale all’interno del Palazzo che offriranno la possibilità di incontrare i personaggi legati alla storia del Parco e del Palazzo. Una postazione multimediale interattiva che permette di esplorare la storia e l'evoluzione del Parco e del Palazzo attraverso modelli 3D faciliterà la visita del primo piano alle persone con disabilità motoria mentre un sistema di navigazione temporale permetterà di navigare a 360 gradi nella storia.
Nel Palazzo oltre a mappe tattili e targhe braille è stato predisposto un Corner di Realtà Virtuale e una postazione Sense finalizzata all'apprendimento dei soggetti non vedenti e ipo-vedenti che potranno toccare con mano una riproduzione in bassorilievo del Parco, dotata di appositi sensori che attivano contributi audio nella sala. Per avvicinare i più piccoli alla storia e alla conoscenza del Parco, l’Associazione Examina, rappresentata da Angelica Stasi, ha ideato sei percorsi didattici tematici e laboratoriali dedicati a storia, flora, fauna, distinti per fasce d’età e rivolti principalmente alle scuole primarie.
La visita al Parco è stata quindi guidata dall’architetto Giulio Valentini, coordinatore del team di specialisti che ha prodotto e seguito il progetto, indirizzato a recuperare le originarie caratteristiche del giardino mediterraneo e paesaggistico individuate attraverso un lavoro di ricerca storico-documentaria. Nei limiti dettati dal maltempo, sono stati così illustrati gli interventi sulla componente vegetale, con l’eliminazione della vegetazione infestante e pericolante, la liberazione dei principali punti di vista e il reinserimento di quelle specie mediterranee che costituivano un tempo il tratto più caratteristico del Parco Coronini Cronberg.
Parallelamente si è provveduto alla realizzazione di misure utili a garantire una migliore percezione e fruizione del Parco, come il restauro e l’implementazione dei sentieri, il recupero dei manufatti architettonici, delle scarpate e dei muri di contenimento, l’incremento dei sentieri, dell’illuminazione e della segnaletica. Si è cercato anche il rafforzamento dei valori ambientali che il Pnrr ha scelto come guida, favorendo lo sviluppo di quelle funzioni che hanno dirette e positive ricadute ambientali come la riduzione dell’inquinamento, la regolazione del microclima, la generazione di ossigeno, la tutela della biodiversità.
La piscina, divenuta ora una preziosa cisterna di accumulo di acque meteoriche utilizzabili dai nuovi sistemi di irrigazione, è stata coperta da un prato così da ricomporre l’unitarietà della bella corte retrostante il palazzo, mentre è stata riportata alla luce l’antica scalinata di Via della Scala di cui è stato ripristinato il cancello d’ingresso, anche se per rendere la scala percorribile saranno necessari ulteriori interventi di restauro.
Un nuovo sentiero è stato tracciato nella parte bassa del Parco, rendendo fruibile l’ingresso di Via Brass per raggiungere facilmente i percorsi realizzati già in epoca ottocentesca nel pianoro e nel Giardino delle Rocce. L’area del vecchio alveo del Torrente Corno, attrezzata con impianti totalmente interrati per preservare la bellezza degli spazi svelati dai nuovi interventi, consentirà lo svolgimento di eventi e spettacoli, mentre nella zona adiacente a via della Scala è stata allestita un’area con alberi da frutto e un recinto dedicato all’attività didattica all’aperto.
I lavori, eseguiti da una Ati con a capo la ditta Aprile Alessandro srl di Sevegliano-Bagnaria Arsa insieme alle ditte Tecno Advance di Paolo Roberto Verre di Gorizia ed Esedra Restauri srl di Udine, con subappalti alle ditte Slurry srl di Udine, Caporale Stefano di Fogliano di Redipuglia e Lavorazione Artigiana Metalli di Premariacco, hanno riguardato anche importanti interventi di restauro delle mura perimetrali, dei manufatti architettonici e delle statue.
Il Parco, che verrà chiuso dopo il tramonto, sarà aperto dalle 7.30 alle 18.30 nei mesi fra gennaio e aprile e da ottobre a dicembre, con apertura prolungata fino alle 21 nel periodo da maggio a settembre.
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