Riaperto il negozio del merletto a Gorizia, «qui ci sono veri gioielli»

Riaperto il negozio del merletto a Gorizia, «qui ci sono veri gioielli»

l'inaugurazione

Riaperto il negozio del merletto a Gorizia, «qui ci sono veri gioielli»

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 18 Ott 2023
Copertina per Riaperto il negozio del merletto a Gorizia, «qui ci sono veri gioielli»

Riaperto lo show room in corso Verdi, opere create a mano al suo interno da 40 a 400 euro. Il legame con il merletto sloveno di Idrija.

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Ha riaperto questa mattina i battenti lo show room “Merletto Goriziano” di corso Verdi, a Gorizia. Il negozio, che fa da vetrina delle produzioni della Scuola Merletti regionale, era stato chiuso all’inizio dell’estate, dopo il passaggio di gestione dalla Fondazione Scuola Merletti di Gorizia all’Ente regionale per il patrimonio culturale (Erpac).

“Una soluzione trovata con fatica in pieno accordo tra Regione e Comune, e per questo destinata a durare”, spiega il presidente della Fondazione Paolo Mulitsch. Si potrà così tornare ad ammirare – e acquistare – le splendide creazioni delle maestre e delle allieve della scuola dal martedì al sabato, la mattina dalle 9 alle 13 e, nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 19.30.

“Si tratta di un’esperienza straordinaria avviata nel Seicento, durante il regno di Leopoldo I d’Asburgo, con l’arrivo in città, da Liegi, delle suore Orsoline - ricorda la direttrice dell’Erpac Anna Del Bianco - E proprio qui le suore fondarono una scuola d’eccellenza ancora oggi in grado di creare manufatti di alto valore artistico”. “È davvero un’eccellenza”, le fa eco il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, ringraziando l’amministrazione regionale: “Questo negozio è di fatto una gioielleria e certamente rappresenterà uno dei gioielli della Capitale europea della Cultura 2025".

"Solo qui possiamo renderci conto del valore che il merletto può assumere. Vere e proprie piccole opere d’arte, frutto di tante ore di paziente lavoro”. Concetto ripreso dall’assessore regionale alla Cultura Mario Anzil, per cui “questi gioielli si sposano con la filosofia della cultura del Friuli Venezia Giulia, che parte dal concetto di confine non più inteso come muro, ma come opportunità”. E a porre l’accento sulla ricaduta occupazionale è Elisabetta Feresin, in rappresentanza sia della Camera di commercio della Venezia Giulia, sia della Fondazione Carigo di cui è vicepresidente: “L’artigianato artistico è anche occasione occupazionale".

"Se l’attività di formazione è necessaria per la sopravvivenza della scuola, non possiamo dimenticare che nel negozio si registra il ‘tutto esaurito’ già una settimana prima di Natale! Grazie a queste nuove professionalità possiamo sviluppare un’attività di marketing utile per vendere il territorio”. A illustrare i gioielli attualmente esposti nel negozio, gestito dalla cooperativa Collina, è la maestra Antonella Russian: “Il prezzo dei vari manufatti può variare dai 40 ai 400 euro, a seconda dello spessore del filato, che può essere in lino, seta o cotone”.

Quella di Russian è una vera e propria passione sviluppatasi negli anni Sessanta, tra i banchi delle elementari e poi portata avanti fino a ottenere il diploma di maestra merlettaia. Attestato che può essere ottenuto seguendo i corsi pomeridiani della Scuola Merletti di Gorizia. Spiega Maria Grazia Giacomini, insegnante della scuola goriziana, che se fino all’anno scorso il corso durava sei anni, “da quest’anno siamo riusciti a dimezzare la durata, raddoppiando il numero di lezioni a settimana”. Non è ancora ufficiale la data di avvio dei corsi, ma molto probabilmente la formazione riprenderà entro novembre.

Parlando di Capitale europea della Cultura, è inevitabile il pensiero all’altro grande centro del merletto nel Goriziano d’oltreconfine: Idrija. Quelle del merletto di Gorizia e di Idrija sono due storie con due origini distinte, la prima con l’arrivo delle Orsoline, la seconda con quello delle famiglie dei minatori dalla Boemia. Ma per lungo tempo hanno condiviso tecniche, disegni e burocrazia. Racconta sempre Giacomini, infatti, “che per oltre un secolo entrambe le scuole usavano indifferentemente il punto Fiandre a cinque paia e il punto Fiandre a tre paia”.

Non solo. A Gorizia, per esempio, nel 1900 fu fondato anche l’Istituto per il promovimento delle industrie, che si occupava della gestione di tutti i corsi del merletto nella Carniola. Integrazione proseguita anche con il Regno d’Italia. Solo nel 1946, con il nuovo confine, fu imposta una scissione tra le due realtà, con le autorità jugoslave che bandirono la tecnica del punto Fiandre a tre paia, perché considerata “italiana”. Al momento, ha dichiarato la direttrice di Erpac, “sono stati avviati dei contatti con Idrija, ma non esistono ancora dei progetti congiunti in vista del 2025”.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti anche i consiglieri regionali Diego Bernardis, presidente della V Commissione regionale con competenza in materia di Cultura, e Antonio Calligaris. Se per il primo “Le abili mani di coloro che praticano l'arte del merletto consentono di far rivivere e di preservare le tradizioni, la creatività e l'identità di Gorizia”, per il secondo “il passaggio all’Erpac della Scuola Merletti rappresenta una garanzia di stabilità per un prodotto che giustamente sarà valorizzato rappresentando Gorizia nel mondo”.

A impartire la benedizione per la riapertura, facendo le veci dell’arcivescovo di Gorizia, è stato don Arnaldo Greco, per cui “attraverso le mani dell’artigiano, la bellezza si fa concretezza e riflette la bellezza di Dio”.

Foto Daniele Tibaldi

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