Riapre la mostra Percorsi di pietra, Farra riscopre il suo antico ponte

Riapre la mostra Percorsi di pietra, Farra riscopre il suo antico ponte

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Riapre la mostra Percorsi di pietra, Farra riscopre il suo antico ponte

Di Redazione • Pubblicato il 15 Gen 2024
Copertina per Riapre la mostra Percorsi di pietra, Farra riscopre il suo antico ponte

Nel cuore della sala è stata accuratamente ricostruita una piccola porzione di strada, con un fondo di ghiaia su cui si affacciano alcuni monumenti.

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La mostra "Percorsi di pietra – Verso il museo archeologico di Farra d’Isonzo" ha riaperto al pubblico sabato pomeriggio, presso il Museo della Civiltà contadina friulana di Borgo Colmello. Un'esposizione che offre un affascinante viaggio nel tempo, facendo rivivere al visitatore uno scorcio della romanità locale di due millenni addietro. Se si cerca di immaginare il paesaggio di Farra in età romana, emerge un quadro tanto distante quanto affascinante rispetto alla nostra realtà attuale.

In particolare, durante quel periodo, la necessità di superare il corso impetuoso del fiume portò alla costruzione di un maestoso ponte, lungo oltre duecento metri e composto da dodici arcate. Questa struttura, nonostante le azioni del tempo e dell’uomo, è stata ricostruita più volte, testimoniando la centralità e l'importanza di quel punto di passaggio obbligato. Nel corso di uno di questi restauri, furono riutilizzate le lapidi provenienti da una zona funeraria ormai in disuso nelle vicinanze: è sicuro che, nei pressi del ponte, si estendessi un insediamento abitativo oggi scomparso.

Questo comprendeva anche una stazione di cambio dei cavalli. Un servizio fondamentale per coloro che, al tempo, intraprendevano il viaggio su quest’antica via di collegamento tra Aquileia ed Emona, l’attuale Lubiana. Tuttavia, la vita di quei tempi, il brulicare di attività e la presenza umana, sono ora solo un ricordo lontano. Per questo motivo è stata allestita la mostra "Percorsi di pietra", che offre un'opportunità unica di immergersi in quel passato dimenticato.

Nel cuore della sala è stata accuratamente ricostruita una piccola porzione di strada, con un fondo di ghiaia su cui si affacciano alcuni monumenti sepolcrali in pietra che furono successivamente riutilizzati come elementi portanti in una ricostruzione del ponte. Un manufatto importante, centrale nel sistema viario di età imperiale, su cui sono transitati tantissimi protagonisti del passato e che in parte riemerge dalle acque del fiume Isonzo, dove oggi riposa la sua rovina, per raccontare le sfaccettate vicende del suo articolato passato.

Orario invernale: sabato 16-19 e domenica 10-13. Ingresso gratuito.

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