Rete oncologica, la Giunta Regionale dice sì al Piano

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IL RISULTATO

Rete oncologica, la Giunta Regionale dice sì al Piano

Di S.F. • Pubblicato il 01 Feb 2025
Copertina per Rete oncologica, la Giunta Regionale dice sì al Piano

Dopo il via libera al Cal e in Terza Commissione, il documento è stato approvato all’unanimità. Agitazione tra le opposizioni.

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«Con l'approvazione da parte della Giunta del Piano oncologico regionale scriviamo una pagina importante di buon governo e di responsabilità a beneficio dei cittadini. Un atto storico, che fa seguito a troppi anni di non decisioni su una tematica di tale rilevanza e su cui abbiamo scelto di intervenire nell'interesse della comunità. Un grazie ai professionisti che hanno lavorato e continueranno a lavorare per questi obiettivi, alla maggioranza che con questo provvedimento ha dimostrato di voler guardare all'interesse collettivo e ai consiglieri di opposizione che hanno espresso voto favorevole». Si sono espressi così, in una nota, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi presentando ieri il piano di revisione della rete oncologica regionale approvato dalla Giunta. Regionale

La riorganizzazione sarà coordinata da un sistema di professionisti – il Coordinamento oncologico regionale - con una presenza rilevante della componente chirurgica, che sarà incaricato di effettuare tutte le valutazioni inerenti al piano della Ror. L'obiettivo è di superare la frammentazione dei servizi attraverso l'individuazione di centri specializzati in relazione alle diverse tipologie di operazioni effettuate. La metodologia applicata è quella di un approccio 'istituzionalizzato' di presa in carico del paziente, in un percorso che lo accompagni lungo l'intera fase della cronicità. Prevista anche l'introduzione di percorsi universitari specializzati all'interno del Cro di Aviano, creando così una sinergia tra il Centro oncologico e i due Atenei regionali.

«Abbiamo agito con la consapevolezza che, per migliorare l'efficienza del sistema e garantire il diritto alla salute ai cittadini, le risorse economiche da sole non bastano – ha sottolineato Fedriga - se non accompagnate da un processo riorganizzativo, all'interno del quale don deve esserci alcuna intromissione politica nel prendere decisioni di carattere sanitario. Sul tema c'è stato un proficuo a confronto all'interno della maggioranza, che ha saputo compattarsi per dare una risposta concreta alla cittadinanza dopo anni di non decisioni».

«Gli effetti di questo percorso si manifesteranno in un arco di tempo prolungato, anche oltre la durata di questa legislatura - ha aggiunto - ma abbiamo voluto assumere la responsabilità di avviarlo per lasciare una strada già delineata a chi raccoglierà il testimone». «I temi legati alla carenza del personale e alla necessità di nuovo modello sociale a fronte dell'invecchiamento della popolazione - ha concluso il presidente - impongono di fare queste scelte, al fine di evitare il collasso del sistema».

L'assessore Riccardi ha sostenuto che «Le rivendicazioni territoriali a cui abbiamo fin qui assistito hanno pesato sull'immobilismo decisionale di questi 30 anni. Pensare di gestire il sistema in maniera diversa tra un centro e l'altro è l'errore più grande: non sono i singoli campanili a determinare il funzionamento della sanità. Noi abbiamo deciso di decidere e, approvando il Piano oncologico, abbiamo dato attuazione e tutti i principali obiettivi che ci eravamo prefissati lo scorso anno, tra cui anche la destinazione delle risorse che consentano alle Aziende sanitarie di programmare la propria attività, la nomina dei nuovi vertici delle aziende stesse e l'approvazione delle nuove linee di gestione».

«L'Amministrazione regionale – ha concluso Riccardi - continuerà a lavorare su questi aspetti impegnandosi - contestualmente, nella redistribuzione territoriale del sistema emergenza-urgenza, investendo sulla residenzialità per non autosufficienti, nell'apertura di 6 Case della comunità e nella revisione del rapporto tra medicina generale e sanità pubblica». Quanto alle reazioni della minoranza, sul voto di ieri, sono pesate le divergenze di pensiero all’interno di Patto per l’Autonomia e nel Pd. Il dem Roberto Cosolini si è chiamato fuori dalla segreteria regionale del partito.

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