Una rete per difendere la natura, Gorizia sogna l'autostrada delle api più lunga d'Italia

Una rete per difendere la natura, Gorizia sogna l'autostrada delle api più lunga d'Italia

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Una rete per difendere la natura, Gorizia sogna l'autostrada delle api più lunga d'Italia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 08 Mag 2021
Copertina per Una rete per difendere la natura, Gorizia sogna l'autostrada delle api più lunga d'Italia

L'esponente di Forza Italia, Nicol Turri, porta in Assemblea l'idea nata in Norvegia. L'idea di estenderla anche oltreconfine.

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In molte città d’Europa è già una realtà. Ora, l’idea è di portarla anche nel Goriziano. Si tratta della “Autostrada delle api”, rete nata in Norvegia e che collega gli apiari del territorio con spazi fioriti e aiuole, con l’obiettivo di promuovere la tutela e conoscenza di questi animali. L’idea è nata dalla consigliera comunale Nicol Turri (Forza Italia), che ha inviato qualche giorno un ordine del giorno in Assemblea proprio su questa tematica. Il tutto verrà discusso molto probabilmente a giugno, mentre la seduta di maggio sarà dedicata all’approvazione del bilancio, ma nel frattempo l’esponente della maggioranza delinea gli obiettivi che vorrebbe perseguire.

“È un’iniziativa che si lega alla primavera - spiega Turri -, oltretutto è facilmente realizzabile perché abbiamo già tutte le carte. Stiamo ancora lavorando su quale zona coinvolgere, ho già contattato gli uffici e all'assessore Del Sordi a proposito, e l’idea è di collegare tutta Gorizia. Si partirà dalla periferia, magari da Sant’Andrea, e arrivare fino al Giardino Viatori”. Tra le ipotesi, anche collegare la rete con Lucinico, dove si trova già un particolare tipo di miele molto noto, prodotto dalla cooperativa “La casa dell’ape”. In ogni caso, l’itinerario non è stato ancora definito, ma la consigliera è convinta della buona riuscita: “Milano ha 3,5 chilometri di percorsi, noi possiamo anche superarli” e attualmente è la più lunga d'Italia.

“Dopo averla sviluppata a livello cittadino - un’altra proposta -, potremmo proseguire anche oltreconfine e nel resto della provincia, vista anche la candidatura a Patrimonio Unesco del Collio-Brda”. Per ora, inoltre, non sono stati coinvolti ancora allevatori e stakeholder: “Attualmente è solo una proposta politica, poi sicuramente verrà coinvolto anche il Consorzio degli apicoltori. Siamo all’inizio e piano piano il percorso si svilupperà, dopo che sarà passato in Consiglio inizieremo a lavorare”. Nel testo dell’ordine del giorno, si fa riferimento anche alla difficile situazione di questi insetti: dal 2000, si è assistito a una loro crescente moria.

La situazione è così grave che le Nazioni Unite si sono attivate, istituendo una Giornata mondiale a loro dedicata che cade ogni 20 maggio. “Se le api sparissero - spiega Turri nel documento -, il processo di impollinazione diminuirebbe in modo spaventoso, dovendosi basare esclusivamente su altri insetti e su vento e pioggia: diverse varietà di piante e frutti che costituiscono il nostro nutrimento smetterebbero di nascere. Tramite l’impollinazione, infatti, le api aumentano complessivamente del 35% le rese di 87 delle principali colture alimentari del mondo. I dati raccolti in 200 Paesi rivelano che circa il 75% delle 115 colture alimentari si affidano agli insetti”.

Foto marco beltrametti

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