LA PROPOSTA DI INTESA
Relazioni tra Fincantieri ed economia locale: il Comune di Monfalcone lancia il protocollo

Se n’è ragionato al Tavolo per il Lavoro convocato stamane in municipio. L’assessore Cisint: «Le decisioni produttivo industriali dell’azienda vanno gestite al tavolo di confronto con l’amministrazione».
Analisi a tutto campo dell’economia cittadina al Tavolo per il Lavoro convocato per stamane, venerdì 22 novembre, dal Comune e presieduto dall’onorevole Anna Maria Cisint, assessore alle Priorità Strategiche per lo Sviluppo Urbano, con al centro - in particolare - la proposta di Protocollo elaborata dall’ente, in accordo con la Regione, per promuovere un nuovo modello di relazioni tra Fincantieri e la città con tutti i riflessi che ne derivano per il territorio, per le imprese e per l’occupazione. Erano presenti i rappresentanti di Fincantieri, Confindustria Alto Adriatico, sigle sindacali, Confartigianato Imprese Gorizia, Vivacentro Monfalcone, e Ascom Monfalcone.
È stata una riunione giudicata dall’amministrazione comunale come molto proficua per le aperture al dialogo e l’attenzione su determinate tematiche concernenti il lavoro sottolineate anche dai rappresentanti delle industrie, del commercio, dell’artigianato e per le indicazioni formulate dalle altre parti sociali presenti. Soprattutto – secondo l’Ente - si è avviato un percorso che nelle prossime settimane consentirà di acquisire le posizioni dei diversi interlocutori e sviluppare il relativo confronto. In apertura dei lavori l’assessore Cisint - affiancata dal vice sindaco reggente Antonio Garritani e dall’assessore al Commercio e Marketing territoriale Luca Fasan - ha evidenziato le questioni aperte e gli obiettivi che il Comune si propone con la proposta di intesa, consegnata anche dalla stessa Cisint al Ministro dell’Interno Piantedosi e al sottosegretario al Lavoro Durigon.
«Il nodo centrale è rappresentato dall’esigenza che non vengano compiute scelte che escludano il Comune e che possano ripercuotersi sulla città in termini di fabbisogni sociali, abitativi, scolastici, sanitari e che, di conseguenza, possano gravare ulteriormente sul bilancio municipale e condizionino la qualità della vita dei monfalconesi – sono le parole di Cisint - l’attuale modello produttivo di Fincantieri, basato prevalentemente su manodopera straniera in appalto e subappalto, ha conseguenze dirompenti sul nostro territorio e ogni ulteriore decisione produttivo-industriale dell’azienda deve essere gestita attraverso un tavolo di confronto con l’amministrazione comunale sulle relative dinamiche che ne conseguono, tenuto anche conto che è stato raggiunto il tetto di disponibilità alloggiative e di sostenibilità dei fabbisogni scolastici e sociali e che quasi l’intero bilancio comunale del welfare riguarda i sostegni agli immigrati, anche in virtù del meccanismo dei ricongiungimenti facili».
Su queste basi si pone quindi l’esigenza di pervenire ad aprire un tavolo di confronto per un Protocollo in modo da conciliare le esigenze di personale dell’azienda con le conseguenze che ne derivano sulla città e per un diverso modello produttivo. Luciano Sale, Direttore delle Risorse Umane e Real Estate di Fincantieri, ha confermato che la società analizzerà con molta attenzione i diversi contenuti dell’articolato protocollo, consegnato a tutte le parti presenti. A loro volta anche le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria formuleranno entro una settimana le loro osservazioni, che saranno trasmesse al Comune e all’Azienda la quale - in base anche a questi elementi - a sua volta fornirà il proprio riscontro.
Nel dibattito sono emersi altri importanti spunti, come le opportunità offerte dal settore della nautica, nel momento in cui viene approvata la nuova legge regionale proprio su questo tema, frutto anche - come ricordato dall’onorevole Cisint - del gruppo di lavoro costituito presso il Comune di Monfalcone. Da parte di Ascom e Viva Centro è stata, invece, sottolineata l’importanza degli investimenti effettuati dall’amministrazione comunale che stanno trasformando la città, riqualificandola e rendendola attrattiva, ma anche il fatto che la forte presenza migratoria non rappresenta un valore aggiunto in questo settore, ma piuttosto il contrario, in quanto alimenta solamente la reddittività dei negozi di carattere etnico, a svantaggio di quelli tradizionali locali. In tema di lavoro, infine, da Confartigianato è stato lanciato l’appello di un coinvolgimento del sistema scolastico per favorire nei giovani una cultura delle professioni in un contesto di profondo cambiamento tecnologico e informatico che incide anche su quei mestieri trascurati dalle giovani generazioni.
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