I RILIEVI
Regolamento per i consigli di quartiere: le perplessità sulla bozza di regolamento
A sollevare i dubbi in commissione è stata Slovenska Skupnost. L'assessore Negro difende il documento frutto delle consultazioni con i rappresentanti.
Problemi per il ripristino, a Gorizia, dei consigli di quartiere. Qualche perplessità è stata infatti sollevata dalla Slovenska Skupnost che si è riunita proprio per discutere le modalità in cui dovrebbero essere nuovamente istituiti questi organismi.
«La Slovenska Skupnost è stata da sempre una grande sostenitrice dei consigli di quartiere e si è battuta, finché è stato possibile, contro la loro soppressione. Abbiamo sempre auspicato una loro ricostituzione, ma desta viva preoccupazione il testo della bozza di ‘’Regolamento per i consigli di quartiere’’, trasmessa dall’Amministrazione ai componenti della commissione competente, che si riunirà venerdì 8 novembre e dalla quale emerge di fatto una totale assenza di autonomia delle comunità locali sulla scelta dei propri rappresentanti».
Secondo la bozza di regolamento dell’amministrazione questi vengono nominati dal sindaco su proposta dei Gruppi consiliari comunali, riservando alla maggioranza i 2/3 delle nomine e alla minoranza 1/3. «Aldilà del rapporto di forza tra maggioranza e opposizione, è a nostro avviso sbagliato proprio il concetto di base, che sottrae alle realtà locali la prerogativa di scegliere chi li debba rappresentare» spiga il segretario della Slovenska Skupnot Davide Grinovero.
«Secondo la proposta di regolamento, il nuovo consiglio di quartiere diverrebbe di fatto un estensione dell’Amministrazione comunale, con consiglieri di quartiere nominati dal sindaco di turno e con un meccanismo assai macchinoso di candidature. É nostra opinione che una proposta del genere possa penalizzare quelle realtà locali virtuose, che si sono già organizzate da anni nelle varie Associazioni di quartiere, dove svolgono un ruolo egregio nell’organizzazione di occasioni aggregative, iniziative socio-culturali e di discussione sui problemi del quartiere».
«Non ben definito – conclude Grinovero - è pure il finanziamento per il funzionamento dei nuovi quartieri, né lo status del futuro presidente che dovrà assumersi oneri ed onori, ma senza un effettivo riconoscimento legale, ne di altro tipo. Auspichiamo quindi un ripensamento e siamo pronti a collaborare con l’Amministrazione Comunale affinchè riformuli una nuova proposta che preveda un sistema di elezione dei consiglieri riportando la giurisdizione in capo ai cittadini».
Netta la replica dell'assessore Maurizio Negro, assessore al decentramento e rilancio dei quartieri: «Quando il sindaco mi ha affidato l'incarico di assessore ho fatto degli incontri con tutti i quartieri di Gorizia, trovandomi anche con la Slovenska Skupnost. Tutto quello che è contenuto nella bozza di regolamento è frutto di queste consultazioni. Ho cercato di vedere se fosse possibile rimetterli come prima, cosa che mi era stata chiesta, ma non era possibile e dobbiamo poi tenere presente che, 14 anni fa, ci si era opposti al loro mantenimento in deroga».
L'impossibilità al ripristino della situazione originaria p legato al fatto che, secondo normativa regionale, solo nelle città con un numero di abitanti superiore ai 100mila è possibile avere dei consigli di quartiere elettivi, cosa che accade solo a Trieste. Inoltre ogni quartiere deve inoltre avere almeno 10mila abitanti, nel caso di realtà abitate da minoranze la quota scende a 6mila. La bozza proposta a Gorizia prevede una normativa molto simile a quella in vigore a Udine con la creazione di albi in ci siano candidate persone del quartiere con un minimo di 6 sottoscrittori che devono appoggiarli in modo esclusivo.
«A Gorizia ci saranno 6 quartieri: Lucinico-Madonnina, Piedimonte-Piuma-S. Mauro-Oslavia, S. Andrea, s. Rocco-Sant'Anna, Sytraccis-Montesanto-Piazzutta, Centro-Campagnuzza -dice Negro - Abbiamo lavorato per salvaguardare tutto e non capisco quali siano i distinguo da fare perchè con questa bozza tuteliamo le minoranze linguistiche e le sedi delle associazioni di quartiere dove sono ancora in piedi. I Quartieri sono fondamentali perchè permettono di avere il polso del territorio e con loro stiamo lavorando benissimo per cui la questione è solo politica».
Il ripristino dei quartieri sarebbe dovuto avvenire entro la fine dell'anno ma adesso, dopo la riunione della commissione di venerdì sera in cui sono state sollevate queste perplessità, è tutto rimandato. «Incontrerò di nuovo i rappresentanti e le minoranze linguistiche – assicura Negro – ma nella riunione di ieri sera sono state fatte delle proposte che sono già dentro la bozza. Ora aspetterò i suggerimenti dei componenti la commissione ricordando però che questo regolamento ha superato anche la prova di legittimità da parte dell'ufficio legale della Regione».
«Se la prossima commissione non andrà bene mi ritirerò – annuncia Negro – e ci penserà poi il prossimo assessore. Mi auguravo che si potessero avere di nuovo i consigli di quartiere per la Capitale Europea della Cultura perchè sono organismi democratici funzionali al buon funzionamento dell'amministrazione. Sono comunque fiducioso e ancora confido che, per i Giochi di quartiere in programma il prossimo 17 luglio, si possano ripristinare questi organismi».
Foto d'archivioRimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.