regionali
Ascensore del castello e Ater, scintille sulle grandi spese a Gorizia
Eleonora Sartori (Patto) attacca sui costi dell'ascensore e guarda a galleria Bombi, Roldo: «Ater ha utili in abbondanza».
“Venticinque anni, circa 12 milioni dilapidati, un’incognita sul futuro: chi lo gestirà?”. A chiederlo è la candidata con il Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Gorizia, Eleonora Sartori, che ricorda come l’impianto che deve collegare il centro città con il castello medievale, non abbia ancora una data certa per il suo avvio. L’ascensore, infatti, doveva essere inaugurato nel 2018, “Siamo nel 2023 – ricorda Sartori – e dopo anni e anni è ancora tutto fermo”.
Il problema più rilevante, però, è l’incognita sulla società che dovrà gestirlo e farsi carico della manutenzione. “Una società – sottolinea Sartori – che non è ancora stata designata. L’ascensore al castello, il monumento alla follia che neanche Basaglia aveva previsto, sta lì in attesa di conoscere il suo destino” prosegue la candidata, puntando l’attenzione sugli ulteriori costi che ricadrebbero sulla comunità. “L’ascensore verrà inaugurato sicuramente per il 2025 e altrettanto velocemente verrà chiuso appena i riflettori saranno puntati da un’altra parte".
Il tutto "mentre a fianco di quest’opera c’è la galleria Bombi che sembra piangere lacrime amare, tante sono le infiltrazioni che dal colle scavano crepe sulla copertura e sulle pareti. Ascensore e galleria sono il simbolo del degrado e della mancanza di un progetto per la città” rimarca Sartori che allungando lo sguardo sul centro storico punta l’attenzione anche sulla piazza principale che necessiterebbe di molta manutenzione. “Ecco il biglietto da visita di una città che sta crollando, dopo 15 anni di amministrazione di destra – chiosa Sartori - Non possiamo più permetterci opere assurde".
Sempre a Gorizia, è invece la candidata del Terzo polo, Giulia Roldo, a sollevare altre problematiche legate agli alloggi Ater. Posizione presa all'indomani dell'apertura di 13 appartamenti a Cormons, guardando in particolare all'assessore regionale al patrimonio, Sebastiano Callari, che "si complimenta per l’attenzione costante che la Regione riserva all’ex provincia di Gorizia. Trovo curioso che abbia scelto proprio la parola 'attenzione', perché forse ce ne vorrebbe di più quando si parla di Ater Gorizia".
"Ci fosse attenzione, infatti, qualcuno si chiederebbe perché sono stati spesi quasi 3 milioni di euro per realizzare appena 13 alloggi, quando con la stessa cifra se ne sarebbero potuti mettere a posto molti di più. Stessa storia a Gorizia in via Ascoli, dove per un milione ne sono stati consegnati solo 6. Perché? Per rispettare le norme stringenti imposte dalla Soprintendenza, pare. Ma siamo sicuri che sia quello il compito di Ater? Soprattutto considerato l’ingente numero di edifici in stand-by con molti più alloggi?"
"Ci fosse attenzione da parte della Regione - incalza - ci si chiederebbe perché nell’ex provincia di Gorizia siano stati quasi assenti gli interventi che hanno sfruttato il 110%, occasione più unica che rara. Ci fosse attenzione poi ci si domanderebbe perché Ater investe in titoli ben oltre 3 milioni di euro e perché del Fondo sociale per le manutenzioni straordinarie messo a disposizione dalla Regione, pari a 2,3 milioni ne abbia spesi appena 671.542 euro. Forse non ci sono edifici che hanno bisogno di manutenzione? Magari, ma purtroppo non è così".
"Per questo - ancora la candidata del Terzo polo - peraltro dovrebbe lasciare anche perplessi il fatto che nel 2021 non sia stato toccato il Fondo manutenzioni stabili che a inizio 2022 era cresciuto per un totale di oltre 9 milioni di euro, parcheggiati in attesa di non si sa bene cosa, un po’ come in attesa purtroppo sono molte famiglie che avrebbero bisogno appunto di un alloggio. Un alloggio che indipendentemente dalla collocazione deve essere per tutti funzionante e dignitoso. Ricordo che l’Ater ha un compito ben preciso, 'soddisfare il fabbisogno di edilizia residenziale pubblica e ridurre il disagio abitativo'".
"Purtroppo, invece ci troviamo nella paradossale situazione che Ater ha utili in abbondanza, ristruttura edifici di prestigio, a scapito dei cittadini che non riescono ad ottenere un alloggio per le domande in attesa o quelli che invece un appartamento ce l’hanno, ma versa in condizioni precarie" conclude Roldo.
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