Regionali, ecco la squadra di Fedriga a Gorizia: tre candidate donne su cinque

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Regionali, ecco la squadra di Fedriga a Gorizia: tre candidate donne su cinque

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 18 Feb 2023
Copertina per Regionali, ecco la squadra di Fedriga a Gorizia: tre candidate donne su cinque

Sala gremita ieri sera di militanti, simpatizzanti e amministratori: «Lista no alternativa a partiti».

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Meno slogan e più strategie politiche. È questa la barra che il presidente della Regione uscente, Massimiliano Fedriga, vuole imprimere alla propria campagna elettorale e che ha fatto questa sera a Gorizia. Anche a costo di parlare di visioni politiche poco semplici da spiegare in poche parole. Davanti a lui, una sala Dora Bassi gremita ha ascoltato gli obiettivi per i prossimi cinque e quanto fatto dall’ultima giunta del Friuli Venezia Giulia. Accanto a lui, i cinque nomi per Gorizia che scelti per la lista.

Una composizione mista, tra esponenti di partiti e movimenti del centrodestra - Lega, Progetto Fvg e Forza Italia - che vede Diego Bernardis come capolista. Il consigliere regionale uscente in quota Lega è anche tra i volti più noti e in attività della compagine, con la sua esperienza da sindaco di Dolegna del Collio e consigliere provinciale. Nella squadra, peraltro, la parte femminile è quella maggioritaria: Michela Cecotti, Silvia Paoletti e Suzana Kulier. A chiudere il cerchio è il forzista Antonio De Benedittis.

Tra le donne, Kulier conta una candidatura a sindaco di Monfalcone nel 2016, quando corse in solitaria con Alternativa per Monfalcone ma raccolse appena il 5%. Come sottolineato da Fabio Gentile, ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Gorizia che ha presentato la serata, “è l’esponente femminile con più esperienza”. Segue Paoletti, attuale presidente della stessa assise dopo diversi anni alla guida delle Acli provinciali e la militanza nell’Unione democratica di centro (Udc). Infine, la novità Cecotti, presidente dell’Isig.

Imprenditrice, guida l’azienda Sultan che si occupa di allestimenti e forniture navali. Siede anche come vicepresidente del Consorzio industriale della Venezia Giulia. L’ultimo nome è quello di De Benedittis di Ronchi dei Legionari, forzista della prima ora, ex consigliere provinciale e attuale presidente della Federtennis e padel regionale. Una squadra che punta a sostenere direttamente il capo dell’esecutivo eletto cinque anni fa con la Lega, con una lista che “non è alternativa ai partiti ma vuole essere un’offerta in più per gli elettori”.

Nel suo discorso, Fedriga ha ricordato gli inizi del suo mandato e le difficoltà affrontate (“Non mi sarei immaginato di essere governatore con Vaia, con la pandemia, con gli incendi, con il caro energia…”) ma ha evidenziato come “siamo riusciti a superare un momento drammatico, grazie a una grande capacità di slancio”. Ha quindi snocciolato dati e numeri, come le risorse stanziate a favore delle famiglie, “nove volte superiore alla precedente amministrazione”, o i “117 milioni di euro in più messi sulla sanità regionale”.

“Siamo la prima regione d’Italia per numero di dipendenti nella sanità” ha evidenziato, parlando anche delle pari opportunità: “C'è qualcuno in questi anni che si è fatto vessillo della difesa delle donne, chiedendo se si dice sindaco o sindaca. Senza portare lo scalpo delle donne a ogni campagna elettorale strumentalmente, abbiamo voluto portare azioni concrete per dare delle risposte”. Il vertice della giunta ha quindi guardato all’aspetto economico: “Prima noi attiravamo il 2% degli investimenti esteri annui in Italia, adesso è il 6%”.

“Dobbiamo avere la consapevolezza - il monito lanciato - che il globalismo che conoscevamo prima del Covid non esiste più. C’è una chiara divisione tra democrazie occidentali e Russia e Cina. Bisogna rivedere tutte filiere produttive, non affidare più il sistema a terzi”. In sala c’erano diversi sindaci e amministratori del territorio, tra cui quelli di Cormons, Monfalcone e San Floriano del Collio. Assente il sindaco Ziberna, perché impegnato a Roma con il ministro della cultura Sangiuliano. Appello infine al voto e a sottoscrivere le liste: "Non vorrei che il centrodestra vincesse come in Lazio e Lombardia ma con poca affluenza".

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