Redipuglia e Monfalcone accolgono la Staffetta Cremisi in viaggio da Trento a Roma

Redipuglia e Monfalcone accolgono la Staffetta Cremisi in viaggio da Trento a Roma

Le cerimonie

Redipuglia e Monfalcone accolgono la Staffetta Cremisi in viaggio da Trento a Roma

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 28 Ott 2021
Copertina per Redipuglia e Monfalcone accolgono la Staffetta Cremisi in viaggio da Trento a Roma

Nel primo pomeriggio l'arrivo al Sacrario Militare di Redipuglia e, poi, il passaggio al Parco della Rimembranza nella Città dei Cantieri.

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È arrivata ieri nel primo pomeriggio anche al Sacrario di Redipuglia la Staffetta Cremisi della Pace nel Centenario del Milite Ignoto. Una cerimonia sentita e a tratti commovente che ha visto il dispiegamento di numerosi labari delle sezioni del Triveneto, e non solo, dell’Associazione Nazionale Bersaglieri attorno al sacello del Duca d’Aosta assieme al Medagliere Nazionale e alle altre associazioni presenti. Tra i convenuti anche una rappresentanza degli Amici della Croce Nera Austriaca con il presidente, Franco Stacul, e il presidente della sezione carinziana della Croce Nera Austriaca Dieter Allesch.

Un percorso lungo e sulle orme della storia e della memoria quello compiuto dal testimone, con una riproduzione suonante della Maria Dolens, la campana dei caduti che suona quotidianamente a Rovereto, che, partito dal Tirolo, ha raggiunto oggi Aquileia attraversando i maggiori sacrari e cimiteri di guerra: nel territorio del Goriziano sicuramente da ricordare il transito a Medea, a Oslavia, sul Monte San Michele, a Redipuglia e Monfalcone.

“È un’iniziativa lodevole – ha rimarcato il sindaco, Cristiana Pisano – perché è riuscita a unire il fronte di guerra ripercorrendolo. La staffetta della pace ha una sua funzione che assume una valenza ancora più profonda nel centenario del Milite Ignoto”. Tra i presenti anche il vicepresidente dell’Associazione Nazionale Alpini e il generale Giuseppe Iacca, presidente della sezione regionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri.

La staffetta ha, poi, proseguito per Monfalcone dove il sindaco, Anna Maria Cisint, ha ricordato l’importanza della città “perché si è trovata sul fronte dei combattimenti per l'intera prima guerra mondiale”.

"Sicuramente – ha sottolineato l’assessore regionale Sebastiano Callari - se un secolo fa qui si vivevano momenti drammatici e oggi possiamo essere protagonisti di una vita migliore, lo dobbiamo a quanti si sono sacrificati, combattendo, per permetterci di conoscere e riconoscere la nostra identità, di capire cosa rappresenti il significato del termine nazione e di quanto sia fondamentale nella vita di ogni giorno".

“Il Milite Ignoto - ha concluso Callari - rappresenta questi valori attraverso un'immagine ideale, senza volto né un corpo identificabili: è l'anima e l'immagine di un popolo e costituisce la sintesi del concetto di come sono fatti gli italiani; egli reca un messaggio fondante, da tramandare nel tempo, sinonimo di un popolo che è fiero di vantare la sua storia antica, ricca di cultura”.

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