i cantieri
Recupero dell'ex collegio Filzi in Campagnuzza, ora bonifica amianto

I lavori a Gorizia per rimuovere l'amianto verranno appaltati a fine ottobre, partendo a inizio novembre e proseguiranno per circa sei mesi.
Numerosi progetti di riqualificazione e recupero, interventi di efficientamento energetico, bonifiche: di qui ai prossimi dieci anni l’attività di Ater Gorizia è un susseguirsi di cantieri che, ultimamente, hanno ottenuto il plauso dell’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante in visita al cantiere di via Marega a Lucinico. "Vedo con interesse l'impegno nel rinnovo di edifici con caratteristiche di miglioramento edilizio, di contenimento dei consumi e, più ampiamente, di sostenibilità ambientale" ha dichiarato l’assessore, accompagnata nel suo sopralluogo dal presidente dell’azienda Fabio Russiani.
"Sono tutte caratteristiche – ha proseguito Amirante - che contribuiscono ad elevare la qualità della vita di quartieri ad alta densità abitativa e socialmente rilevanti". Complice il prossimo avvio della bonifica dell’ex collegio Filzi di via Pola (nella foto), abbiamo tirato le somme sui prossimi progetti in campo grazie alla disponibilità dei direttori Alessandra Gargiulo, Franco Korenica e dei dirigenti Renato Mattiussi e Giovanni Rainis".
All'ex Filzi in Campagnuzza, i lavori rientrano nel programma di riqualificazione delle periferie proposto dal Comune che interverrà nell’area per la parte urbanistica. Dopo un primo momento in cui si era parlato di una demolizione che avrebbe portato alla costruzione di una Casa dello Studente, il secondo progetto (datato ormai 2019 e quindi bisognoso di ulteriore aggiornamento in corso d’opera) vede una collaborazione fra Ater e Comune al fine di rendere lo spazio più permeabile rispetto al resto del quartiere, con nuove attrezzature urbane e una piazzetta dialogante con l’antistante piazza Fiume.
Stando alla bozza preliminare, le strutture da riedificare (concentrate nella parte interna dell’area) dovrebbero consistere in una palestra, un ostello con una disponibilità di trentadue posti e due palazzine con dodici alloggi ciascuna. Stante il fatto che al momento attuale non vi è alcuna pericolosità per la salute pubblica, il primo intervento che riguarderà l’area è quello della bonifica dall’amianto, 2000 metri quadrati spalmati fra le colonne e i quadrotti di pavimentazione in pvc tenuti assieme proprio da un collante a base di amianto.
I lavori verranno appaltati a fine ottobre, partiranno a inizio novembre e si stima che proseguiranno per circa sei mesi: quindici saranno i cantieri di rimozione e bonifica che procederanno per blocchi data la complessità dell’operazione, svolta sotto il costante controllo di Asugi. Contemporaneamente si comincerà a lavorare alla demolizione che però, nella sua parte più consistente, prenderà il via nell’estate del 2024 per proseguire fino all’inizio del 2025 data la complessità e vastità dello stabile, un fabbricato a croce con ali molto estese e sviluppato su più piani per un totale stimato di circa 20 mila metri cubi.
La ricostruzione partirà appena nel 2026 e verrà progettata nel rispetto dei criteri antisismici e del risparmio energetico anche grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili. Restando nel medesimo quartiere, recentemente Ater è intervenuta nella ristrutturazione di dieci appartamenti in via Pola e di altri diciotto in via Campagnuzza. Per i progetti possibili grazie al Piano nazionale complementare, si tratta di sei opere con finanziamenti già erogati (11 milioni di euro) e vincoli molto stretti poiché riguardanti interventi con cantieri avviati entro il 30 giugno (alcuni sono in realtà partiti già nel 2022).
Questi dovranno chiudersi entro marzo 2026. Un primo lotto investe due fabbricati con 68 alloggi complessivi in via Marega: dopo una preliminare bonifica dall’amianto si provvederà all’efficientamento energetico grazie al cappotto esterno, alla sostituzione dei serramenti e a una rivisitazione impiantistica che prevede una caldaia centralizzata e l’installazione dei piani a induzione in tutte le cucine per prevenire possibili fughe di gas. Lavori di riqualificazione che spaziano dal cappotto all’abbattimento delle barriere architettoniche verranno attuati in via della Mocchetta, a Fogliano Redipuglia in via dei Bersaglieri 18 e a Monfalcone in via Romana 124-126.
Sempre nella città dei cantieri, in via Valentinis 72, nell’ultimo stabile interamente di proprietà Ater (composto da 12 alloggi) si provvederà anche alla bonifica dall’amianto e a interventi antisismici. Il cantiere più impegnativo al momento è quello di via Argine Moreri 50 a Grado dove proprio ieri è stato abbattuto l’ultimo mattone di un fabbricato di sei alloggi che verrà ricostruito con caratteristiche estremamente all’avanguardia che spazieranno da un’impiantistica moderna, con tanto di riscaldamento a pavimento, all’impiego del fotovoltaico, all’utilizzo di pompe di calore e all’abbattimento delle barriere architettoniche grazie alla presenza dell’ascensore.
Sugli interventi ordinari, annualmente sono circa un centinaio gli alloggi che vengono restituiti ad Ater che, nel complesso, può contare su un patrimonio di circa 4600 appartamenti in locazione. Nel momento in cui vengono resi, gli appartamenti vanno incontro a interventi manutentivi che spesso riguardano l’impianto di riscaldamento o i sanitari dal momento che in alcuni casi si parla di alloggi inseriti in palazzine risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta, quando dunque i criteri abitativi e di sicurezza erano decisamente diversi dagli attuali.
Tra i progetti ordinari più impegnativi che Ater, insieme al Comune di Ronchi dei Legionari, dovrà affrontare nei prossimi anni c’è senz’altro quello relativo alle “Casette degli aviatori” che costeggiano la strada regionale di accesso alla cittadina. Si tratta di 100 mila metri cubi complessivi articolati in cinquantasei edifici per un totale di 112 appartamenti risalenti alla fine degli anni Trenta – inizio anni Quaranta, alcuni dei quali non vengono restituiti all’Azienda da vent’anni.
Grazie a un finanziamento del Cipe si procederà a un progetto che vede coinvolto Ater per la parte residenziale e il Comune in quanto proprietario del suolo pubblico tanto che è questione imminente la stipula di una convenzione per l’avvio dei lavori. Lavori che riguarderanno in primis un lotto di dodici appartamenti dislocati in due fabbricati e il parallelo prosieguo della mappatura dell’area per quanto riguarda la distribuzione dell’amianto, in passato spesso usato come panacea dagli inquilini per ogni necessità momentanea.
Nel Progetto Carso a Monfalcone, anche in questo caso si tratta di interventi ordinari che rientrano nel finanziamento avuto dal Comune di Monfalcone per la riqualificazione della fascia adiacente alla ferrovia in direzione ospedale San Polo. In particolare Ater si dovrà occupare del miglioramento degli aspetti qualitativi della zona di via Volta e della realizzazione di uno stabile di tre piani e 28 alloggi dotato di ascensore.
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