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Il nuovo Piano regolatore a San Floriano, recupero boschi per vigne

Entro la fine dell'anno l'affidamento dei lavori, si punta ad averlo pronto all'inizio del 2024.
Più spazio per le zone verdi e soprattutto il recupero delle aree oggi lasciate a bosco, per riportare le viti. L’amministrazione locale di San Floriano del Collio punta ad approvare il nuovo Piano regolatore comunale entro un anno e mezzo, puntando a poter presentare il nuovo strumento già per la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Un progetto che richiederà una spesa di 75mila euro, dei cui quali 13mila già coperti da un finanziamento regionale. A questi, sono stati aggiunti ulteriori 25mila da fondi propri.
La speranza è che, con il prossimo anno, da Trieste arrivi un ulteriore contributo per colmare la differenza. “Il Piano attuale è degli anni Novanta - spiega il vicesindaco con delega all’urbanistica, Marjan Drufovka - e fino a oggi siamo andati avanti a varianti. La Regione sta preparando il Piano paesaggistico regionale, che dovrà essere approvato anche dai Comune, quindi abbiamo colto la palla al balzo per fare un riassetto”. Nell’ultima seduta del consiglio comunale, è stata quindi votata la variazione di bilancio dedicata.
“Abbiamo suddiviso il piano di lavoro in due step - precisa l’esponente della giunta del sindaco Franca Padovan -, contiamo di realizzare il tutto in un anno e mezzo, incluso l’adeguamento al Piano paesaggistico”. Con i fondi destinati alla redazione dello studio, ossia i 38mila messi a bilancio, ora si potrà affidare l’incarico entro la fine dell’anno. Diversi i soggetti che dovranno essere coinvolti - necessitando dei pareri geologici, architettonici e ingegneristici - per poi passare alle richieste della cittadinanza con 60 giorni di tempo.
Dopo questa fase “si inizierà l’iter procedurale”. Drufuka anticipa che, tra i punti che saranno seguiti, ci sarà quello di riservare più spazio per l’ambiente, mentre “zone industriali e artigianali sarà difficile inserirli e il territorio non si presta a questo”. Viceversa, “vogliamo cercare soluzioni per valorizzare turisticamente l’intero paese”. In questo senso, si cercherà di risolvere il tema delle aree E2, ossia boschive, e la loro riconversione in E4, permettendo così la collocazione di vigneti. Cosa che, a oggi, non è permessa.
“Nell’ultima variante - ricorda il vicesindaco - dedicata alle destinazioni d’uso dei terreni agricoli, le richieste in tal senso sono state stralciate perché non è più possibile mettere vigna. Nel nuovo piano regionale, però, c’è uno spiraglio laddove si dimostri che c’erano già terrazzamenti e frutteti”. Manca però una stima su quanti ettari potrebbero interessati e, in ogni caso, “andremo con piedi di piombo per non stravolgere il territorio”. L’obiettivo principale, infatti, è puntare su una fruizione turistica del paesaggio.
“Chi fa attività agricola può sviluppare già il turismo, ma possiamo pensare a nuove possibilità anche per altri soggetti, con altri incentivi. I nostri uffici comunali stanno seguendo vari progetti e su questo andremo avanti fino alla fine” conclude l’esponente della giunta. Una volta affidato l’incarico, i lavori richiederanno sei mesi per redigere gli studi necessari, passando quindi alla presentazione e consultazione popolare.
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