«I fili tra magistrati e politica», Palamara racconta i segreti a Ronchi

«I fili tra magistrati e politica», Palamara racconta i segreti a Ronchi

l'incontro

«I fili tra magistrati e politica», Palamara racconta i segreti a Ronchi

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 17 Giu 2022
Copertina per «I fili tra magistrati e politica», Palamara racconta i segreti a Ronchi

L'ex magistrato punta il dito verso il sistema: «Le correnti come i partiti politici».

Condividi
Tempo di lettura

Era stato indicato come il “mediatore” tra le correnti della magistratura, una sorta di “giudice tra i giudici” per spartire le diverse cariche. Luca Palamara è stato ospite ieri sera del festival del giornalismo di Ronchi dei Legionari, per presentare il libro scritto con Alessandro Sallusti - atteso anche lui ma assente all’ultimo - dal titolo alquanto esemplificativo: “Lobby & logge. Le cupole occulte che controllano “il sistema” e divorano l’Italia”. Una ricostruzione, la sua, di parte del “deep state”.

Dialogano con la firma del Piccolo Pietro Comelli, l’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati - dalla quale è stato espulso nel settembre 2020 e contro cui ricorrerà a Strasburgo - ha analizzato il meccanismo del terzo potere dello Stato, strutturato in correnti che ricalcano in gran parte il funzionamento e gli interessi dei partiti politici. Un racconto fatto con un giornalista di tutt’altro schieramento politico rispetto al suo, ossia il direttore di Libero, mischiando così i contorni tra mondo delle procure, servizi segreti e giornalismo.

“Nel meccanismo delle correnti nella magistratura - ha raccontato l’ospite - è preferita l’appartenenza e non il merito. È la replica di quello che sono i partiti politici. Il mondo interno della magistratura è strutturato come loro, volevo evidenziare il problema ossia che la struttura è un’organizzazione politica”. In questo scenario, l’organo che dovrebbe vigilare, ossia il Consiglio superiore della magistratura di cui lo stesso Palamara è stato componente, ha una quota “nominata dal Parlamento, quindi politica e magistratura convivono”.

“Le correnti sono il termometro della magistratura, da sinistra a destra e centro. Si trasformano in strumenti di potere”. Tra i temi toccati dall’ex toga, anche i ricordi di Tangentopoli, toccato nel panel precedente sullo stesso palco: “La magistratura è avanzata rispetto ai politici, che arretravano. In quel momento, il potere si trasferisce negli uffici di procura, dove emergono le conflittualità”. Ci sono poi gli aspetti più recenti, come le indagini sulla “Loggia d’Ungheria” e quella tangente da circa 1 miliardo di euro.

Un mondo, quello dei giudici, su cui Palamara punta il dito anche in considerazione dell’incapacità di modificarsi al suo interno. Come quando nel luglio 2017, a 25 anni dall’omicidio di Paolo Borsellino, arrivò la sentenza del filone Borsellino quater che sancì come la testimonianza di un pentito, che aveva contribuito fino ad allora a emettere delle condanne, non era più attendibile. “La famiglia Borsellino chiese al Csm delle risposte sul perché si era arrivati a quel punto e io all’epoca vi ero dentro. Non si andò fino in fondo”.

Proprio la figura del giudice antimafia, così come quella di Giovanni Falcone, sono state ricordate dall’ospite e Comelli. I due siciliani avevano certamente un pensiero politico alle spalle, peraltro contrapposto, ma per Palamara sono stati “trasformati in eroi per la loro lotta”. Falcone, peraltro, “era fuori dalle correnti, le stesse dinamiche ci sono per la procura antimafia e la mancata nomina di Gratteri. Il sistema è ancora oggi è vivo e vegeto, per le nomine serve l’appoggio delle correnti che devono dialogare con la politica”.

Chiudendo, l’ex numero uno dell’Anm legge nel 2007 “l’anno che stravolge la vita interna della magistratura, scatenando il carrierismo. Da quel momento, non conta più l’attività del magistrato bensì comandare. Arriva la riforma che introduce merito, prima bisognava essere più anziani. Dai curriculum però non si riusciva a stabilire bravura, variava sulla base di un aggettivo e ciò alimentava le correnti. La politica clientelare ha retto finché ha tenuto l'accordo tenuto con centro e sinistra, ma poi si rompe e c’è spostamento a destra”.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×