Ramadan, l'oratorio San Michele ospita l'Iftar Mahfil a Monfalcone

Ramadan, l'oratorio San Michele ospita l'Iftar Mahfil a Monfalcone

IL GESTO

Ramadan, l'oratorio San Michele ospita l'Iftar Mahfil a Monfalcone

Di I.B. & S.F. • Pubblicato il 17 Mar 2024
Copertina per Ramadan, l'oratorio San Michele ospita l'Iftar Mahfil a Monfalcone

Nonostante si sia ancora in attesa dei prossimi pronunciamenti di giustizia, la parrocchia di Sant'Ambrogio accoglie pasto serale che spezza il digiuno del Ramadan.

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Continua a essere una situazione delicata, quella a Monfalcone sul caso preghiere della comunità musulmana. Dopo i numerosi pronunciamenti della Giustizia Amministrativa, ora i centri utilizzano i locali a piccoli gruppi, secondo quanto stabilito dagli ultimi decreti del Consiglio di Stato, per le attività delle associazioni culturali di riferimento. Non si sono, nel frattempo, registrati ulteriori episodi di protesta corposa in Piazza della Repubblica oppure in altri luoghi della città. Insomma, in questi giorni, almeno apparentemente, i toni si sono abbassati.

Le istituzioni fanno sapere che, attualmente, non è stata comunicata ancora alcuna variazione rispetto alla situazione di qualche giorno fa, anche e soprattutto in merito all’utilizzo dei locali in uso ai Centri culturali islamici. Da Comune, Centri e Questura, attualmente, c’è silenzio anche in attesa della decisione nel merito del Consiglio di Stato che dovrebbe essere resa pubblica martedì 19 marzo.

L’altro ieri, invece, alcuni componenti, circa un centinaio di diverse fasce d'età, della comunità musulmana monfalconese si sono incontrati per Iftar Mahfil cioè il pasto serale che spezza il digiuno del Ramadan: un accordo con la parrocchia centrale del duomo di Sant' Ambrogio che ha consentito all’utilizzo di alcuni locali dell’oratorio San Michele proprio per ospitare il pasto comunitario.

Anche l’accettazione da parte dei centri culturali è un segnale positivo per Monfalcone, visto che all’inizio della querelle lo stesso parroco del Duomo, don Flavio Zanetti, aveva proposto l’utilizzo del San Michele per le preghiere, proposta che non era stata accolta dalla comunità musulmana (o da almeno parte di essa). C’è ancora attesa, dunque, per i giorni prossimi soprattutto per quanto concerne eventuali ulteriori decisioni dal Consiglio di Stato che potrebbero dare una svolta, da un lato o dall’altro, alla situazione in generale. Attesi anche i pronunciamenti del Tar del Fvg.

L’aggiornamento
Sono da poco passate le 18. A Monfalcone si vive una domenica tranquilla e sta per calare la sera. Anche oggi l'oratorio di via Mazzini ospita il pasto serale dopo la giornata di digiuno. Qui è un gruppo spontaneo - autonomo dai due centri islamici cittadini - ad incontrarsi. Siamo accolti da Hamim Hossain. Insieme a lui ci sono altri giovani ragazzi che salutano e accolgono i loro amici all'ingresso. "Portiamo avanti questo gesto di amicizia e fraternità - racconta Hamim - facciamo qualcosa di buono per vivere in serenità questo periodo sacro e importante per noi".

Ci viene chiesto di non scattare fotografie mentre, prima del pasto, alcuni componenti del gruppo - non un imam - guidano delle riflessioni e intonano dei canti. Ci sono persone di tutte le età. Nella sala maggiore dell'orario, si entra scalzi. I fedeli, dopo una breve preghiera, consumano dell'acqua e dei succhi di frutta. Mangiano della frutta - fresca o secca - e dei datteri. Il pasto è frugale. Si svolge tutto in tranquillità e nel rispetto dei luoghi che ospitano questa parte di comunità. Passate le 18.30 arrivano pure degli adolescenti di rientro dalle partite con la squadra dell'Atlas Football Academy.

Tutto si conclude alle 19.30. Come da accordi presi con la parrocchia, il gruppo gestisce riordino e pulizia dei locali. Si tratta di un segno importante, prova che il dialogo interreligioso e pacifico è possibile senza alcuna contrapposizione ideologica o partitica, anche delle stesse realtà islamiche.

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