Gli studenti scoprono il Carso sul telefono, natura e storia in un'app

Gli studenti scoprono il Carso sul telefono, natura e storia in un'app

il progetto

Gli studenti scoprono il Carso sul telefono, natura e storia in un'app

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 01 Dic 2022
Copertina per Gli studenti scoprono il Carso sul telefono, natura e storia in un'app

I ragazzi delle scuole hanno provato per la prima volta l'app, tre percorsi studiati tra natura e storia.

Condividi
Tempo di lettura

Sono stati i ragazzi e ragazze di ben tre scuole, da Monfalcone a Doberdò fino a Gorizia, a inaugurare oggi Carso Xr a San Michele del Carso/Vrh. Si tratta della prima di quattro giornate dedicate ai 30 anni della Fondazione Carigo. Ii progetto, così come Collio XR e Isonzo XR, è un'app mobile di storytelling georeferenziato basata sull'Extended Reality. Si tratta di un prodotto il cui scopo è fare in modo che il visitatore riesca a godere appieno del territorio in cui si trova, mantenendo vivo il contatto con la natura e approfondendone la conoscenza.

Più precisamente, l'app si compone di tre percorsi narrativi da percorrere fisicamente a piedi nel territorio del Carso isontino-goriziano, per rivalutare questa porzione del territorio e promuovere il turismo ecosostenibile. I tre itinerari sono accompagnati da narrazioni audio a tema storico o naturalistico, che raccontano, con una modalità coinvolgente, le storie e le memorie di questi luoghi. Attraverso la guida di un navigatore Gps, permette all'utente di percorrere qli itinerari senza perdersi e di sbloccare sulla base della propria posizione geografica contenuti.

Questi sono realizzati in Extended Reality, strettamente collegati ai luoghi attraversati e alla narrazione. L'attività proposta, dunque, si allontana dai tradizionali tour guidati offerti dai musei, dando vita ad un'esperienza culturale, coinvolgente ed emozionale a 360 gradi, a stretto contatto con la natura. Con XR, ci si riferisce a tutte quelle tecnologie immersive che ci aiutano a mescolare il mondofisico con quello virtuale, estendendo la realtà attraverso l'aggiunta o la simulazione di oggetti reali. Include a ombrello non solo le forme XR già esistenti come la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR) e la mixed reality (MR), ma anche quelle emergenti.

Queste ancora non si sono del tutto affermate. Nel progetto, le tecnologie utilizzate consistono in contenuti geolocalizzati resi in Virtual Reality (VR), in Augmented Reality (AR) e in formato audio/video, che accompagnano il visitatore lungo un tragitto, coinvolgendolo con una storia legata al territorio, come in uno storytelling. Tre i percorsi proposti dal progetto di cui due storici e uno naturalistico. “Il confine”, che parte e torna a Vrh è un percorso storico da 7,1 chilometri, si racconta così: “Il Carso è stato da sempre terra di confine, luogo strategico e varco per l'ingresso nei territori della pianura italiana, conteso e ferito da sanguinosi conflitti, ma anche crocevia di lingue, culture e genti di radice slava, tedesca e friulana, profondamente legate alla tradizione mitteleuropea”.

Il secondo, sempre storico da 10 chilometri, si intitola “La cenere nel vento” e si sviluppa tra Polazzo e Redipuglia. “La terra rossa del Carso - si legge nella presentazione - richiama alla memoria le battaglie combattute in questi luoghi durante la Prima Guerra Mondiale insieme al compianto per le spoglie ignote delle migliaia di caduti, qui rimaste disperse, come cenere nel vento”. Il terzo, naturalistico e principalmente nell’area di Monfalcone, si chiama “Lo scrigno arido”. “Il Carso è un altopiano roccioso per gran parte arido, tuttavia, come uno scrigno, racchiude in se tante meraviglie naturali da scoprire”, così ancora la presentazione.

A dare il benvenuto si ragazzi il direttore generale della Fondazione Carigo, Rossella Di Giusto, assieme al consigliere Marco Braida. Con loro il sindaco di Sagrado, Marco Vittori, e il vicesindaco di Savogna d’Isonzo, Erik Pigelj. Prima di accedere ai percorsi, ai ragazzi e ragazze è stato offerto uno spettacolo aereo con due riproduzioni di velivoli d’epoca grazie alla Fondazione Jonathan Collection: uno Spad13 e un Fokker DR1, rappresentanti idealmente Francesco Baracca e il Barone Rosso, hanno sorvolato per un quarto d’ora i cieli di San Michele.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.


Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×