Raccolta rifiuti, la prova con mastelli e microchip si allarga in 4 quartieri a Gorizia

Raccolta rifiuti, la prova con mastelli e microchip si allarga in 4 quartieri a Gorizia

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Raccolta rifiuti, la prova con mastelli e microchip si allarga in 4 quartieri a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 04 Set 2024
Copertina per Raccolta rifiuti, la prova con mastelli e microchip si allarga in 4 quartieri a Gorizia

Un allargamento che porta a circa 25mila le persone coperte da questa nuova modalità. In programma incontri con i cittadini per spiegare le novità.

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I mastelli grigi per la raccolta del secco sono presenti già da qualche tempo in alcuni quartiere di Gorizia e ora la sperimentazione è pronta ad allargarsi. Isontina ambiente ha annunciato la prossima tappa del percorso verso quella che sarà, un giorno, la tariffa puntuale per la raccolta dei rifiuti ma che per ora richiede ancora alcuni passaggi. Per questo, dopo aver iniziato con le zone più periferiche della città, si arriverà a coinvolgere le aree che grosso modo coincidono con i rioni di Straccis, San Rocco, Sant’Anna e Montesanto.

Le tappe sono state illustrate questa mattina in Villa Ritter dai vertici dell’azienda municipalizzata e dall’assessore all’ambiente, Francesco Del Sordi, insieme al dirigente comunale Paolo Lusin. Come rilevato dall’amministratore unico di Isa, Giulio Severo Tavella, «dopo aver interessato gli utenti residenti nelle aree A e F, arriviamo anche ai residenti nelle aree B e D». Un allargamento che porta a circa 25mila le persone coperte da questa nuova modalità, pari al 75% degli abitanti, mentre all’appello manca ancora la parte più centrale di Gorizia.

Come ha evidenziato l’esponente della giunta, sarebbe stato impensabile coinvolgere anche il rione Centro in questa fase proprio in concomitanza della Capitale europea della cultura 2025. Se ne riparlerà dal 2026 in poi, quindi, ma adesso si fa uno step ulteriore in «aree tra il centro e la periferia» da avviare verso settembre/ottobre e rendere stabile entro fine anno. In ogni caso «non cambia nulla rispetto a prima. Non si tratta di un nuovo sistema ma l’evoluzione di quello che abbiamo già, una cosa già scritta in quelle da fare con il passaggio al porta a porta», avvenuto ormai più di 20 anni fa.

Che cosa verrà testato allora? In sostanza, non si permetterà più di esporre fuori casa solo il sacco giallo con i rifiuti indifferenziati, bensì bisognerà utilizzare il nuovo contenitore dotato di microchip. Una modifica che, in un futuro, permetterà di monitorare la quantità di immondizie prodotta e pagare la Tari di conseguenza, favorendo chi differenzia maggiormente. In altri contesti, ha spiegato il direttore Giuliano Sponton, è emerso come al calo della produzione di rifiuto secco ci sia stato un aumento di quelli differenziati come plastica e carta.

«Seguiamo ciò che si fa già in 22 comuni serviti da Isa» ha puntualizzato Del Sordi, pur ammettendo che la prima fase della sperimentazione «non è andata benissimo perché non è stata fatta la comunicazione in modo adeguato». La prova riguarda tutt’ora Piedimonte, Lucinico, Santandrea e Piuma, dove effettivamente c’erano stati casi di sacchi non raccolti dai netturbini perché non inseriti nella nuova mastella. Scene che questa volta si punta il più possibile a scongiurare, con una serie di informative e incontri nei rioni per spiegare le novità.

Si partirà quindi con l’invio casa per casa di una lettera esplicativa, mentre da martedì 17 settembre partiranno gli incontri pubblici: il primo è in programma alle 20 nella chiesa di Straccis, in piazzale della Pace, seguito da un secondo nello stesso luogo il 24 settembre. Il 18 settembre sarà invece il turno della chiesa di San Rocco, sempre alle 20 così come nella chiesa di Sant’Anna, in via Fratelli Cossar il 25 settembre. Successivamente, saranno recapiti i nuovi contenitori: chi non verrà trovato a casa in quell’occasione, potrà recuperarli nel centro di raccolta.

Verrà fornito anche un nuovo bidone per la carta, grigio ma con il coperchio blu, utile per raccogliere quei rifiuti che rischierebbero di disperdersi per strada con il vento. «Imballaggi e altri pezzi più grossi vanno piegati e posti vicino» ha spiegato Sponton. Ritornando alla raccolta del secco, da questo discorso resteranno fuori i condomini, che avendo già il cassonetto dedicato non riceveranno ulteriore materiale. In ogni caso, non ci sarà alcuna spesa ulteriore a carico dell’utenza, ha assicurato in chiusura Del Sordi.

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