Gorizia, la Questura è immersa nel degrado e abbandono ma il suo trasferimento sarà solo a fine 2021

Questura di Gorizia immersa nel degrado e abbandono ma il suo trasferimento sarà solo a fine 2021

La denuncia

Questura di Gorizia immersa nel degrado e abbandono ma il suo trasferimento sarà solo a fine 2021

Di Redazione • Pubblicato il 17 Dic 2020
Copertina per Questura di Gorizia immersa nel degrado e abbandono ma il suo trasferimento sarà solo a fine 2021

Il sindacato di polizia denuncia lo stato in cui riversa l'immobile, l'appello per accelerare il trasferimento degli uffici.

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“Solo grazie alla grandissima professionalità e abnegazione del personale della polizia di stato si riesce a sopperire alla gravissima situazione di manutenzione in cui versa la struttura della Questura di Gorizia. Ho inviato una lettera al prefetto di Gorizia affinché, per quanto di sua possibilità, solleciti il ministro degli Interni a farsi carico e a risolvere quanto prima l’annosa questione che si protrae da troppi anni”. Il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega) annuncia così l'interpellanza per mettere in sicurezza l’attuale struttura di piazza Cavour, accelerando il trasferimento nella nuova sede di piazza San Francesco.

In particolare, l'esponente del Carroccio aggiunge: “Infiltrazioni d’acqua, pericolosi crolli, uffici chiusi, un intero piano interdetto all’accesso e conseguenti condizioni insalubri sul posto di lavoro. Se non fosse che stiamo parlando di una Questura, potremmo pensare di avere a che fare con un immobile abbandonato oramai da tempo”. Bernardis, quindi, ha ringraziato il segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia (Suap), Angelo Obit, "per avermi portato a conoscenza del vergognoso stato dei fatti. Dunque, ritengo di farmi portavoce di un profondo e diffuso malcontento che non può essere ignorato, a maggior ragione quando si parla di una Questura che opera su un territorio transfrontaliero".

"Gli operatori delle forze di polizia - sottolinea il leghista - dovrebbero potersi concentrare sulle importanti e delicatissime operazioni da svolgere e non su come restare incolumi sul posto di lavoro”. A complicare le cose, però, sono le "lungaggini della burocrazia romana" definite "inaccettabili". Il tutto "è aggravato dalla situazione al Genio civile, poiché il trasferimento quasi certamente non avverrà prima della fine del 2021. Per questi motivi sarebbero improcrastinabili dei lavori di ripristino e conservazione della struttura attuale, oltreché una netta accelerazione nei lavori di trasferimento nella nuova sede di piazza San Francesco”.

“Tutto questa situazione - conclude Bernardis - è ancora più inconcepibile se pensiamo al fatto che il ministero degli Interni stanzia ogni anno miliardi di euro per accogliere sedicenti migranti che non scappano da alcuna guerra, ma che talvolta ce la portano in casa, mentre non è capace nemmeno di garantire i fondi necessari a tutelare la sicurezza e la salute sul posto di lavoro per i nostri appartenenti alla polizia”. La situazione è al centro di discussioni da diversi anni, tanto che nel 2017 il sindaco Ziberna aveva coinvolto gli allori presidente della regione, Debora Serracchiani, e capo del Viminale, Marco Minniti, per trovare una soluzione.

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