Il questore Di Ruscio fa tappa a Ronchi, occhi sulla microcriminalità

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L'INCONTRO

Il questore Di Ruscio fa tappa a Ronchi, occhi sulla microcriminalità

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 23 Gen 2024
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Da Di Ruscio è arrivato il richiamo alla «fondamentale collaborazione dei cittadini che danno informazioni». Il tema dei minori stranieri non accompagnati.

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Visita a Ronchi dei Legionari, stamane, per il nuovo questore di Gorizia Luigi Di Ruscio che ha incontrato in municipio il sindaco Mauro Benvenuto e il comandante della Polizia locale, Paola Trinco. Al tavolo erano presenti anche l’assessore al commercio Gianpaolo Martinelli, il vicesindaco Enrico Papais, la presidente della Consulta cultura Lucia Comuzzi e il parroco monsignor Ignazio Sudoso. «È stato un incontro importante per la nostra città – commenta il sindaco Benvenuto – una visita che ci ha permesso di capire come mettere a sistema sinergie e collaborazioni. Il questore è un interlocutore di rilievo per tutti noi, assieme a lui ci sentiamo più protetti».

Di Ruscio ha ringraziato per l'accoglienza il primo cittadino, la comandante Trinco e la cittadinanza. «La mission delle forze di polizia è prima di tutto rasserenare i cittadini – sono le parole del questore – far percepire la sicurezza e la presenza delle divise è fondamentale in tutto questo. La nostra presenza sul territorio ha anche come obiettivo il garantire la prevenzione». Da Di Ruscio è arrivato poi il richiamo alla «fondamentale collaborazione dei cittadini che danno informazioni e fanno segnalazioni». «Il nostro operato è un operato di servizio» ha affermato, facendo poi riferimento agli episodi di microcriminalità e di emarginazione sociale di cui si occupano le forze di polizia, fatti non estranei alla stessa Ronchi.

Sul tema dei minori non accompagnati – fonte di preoccupazione e di attenzione per il sindaco Benvenuto e la sua giunta – Di Ruscio ha evidenziato la necessità di poter contare su validi educatori che si occupino di queste situazioni garantendo «attività sartoriali e coordinate anche attraverso l’azione delle forze di polizia». «I minori vanno educati, poi eventualmente puniti con provvedimenti che hanno una funzione educativa» ha aggiunto Di Ruscio. Non è mancato il riferimento alla rassicurante presenza del vicino Commissariato di Polizia di Monfalcone e del vicino distaccamento aeroportuale.

«Qualsiasi allarme sociale va segnalato per poter affermare e assicurare alla comunità la vicina presenza dello Stato». Un invito ad «andare oltre alla sola percezione del senso di sicurezza in città», è arrivato dal commento del parroco monsignor Sudoso, che ha ribadito l’assoluta importanza di affrontare i temi educativi facendo riferimento alla solidità del ruolo della famiglia e della genitorialità. Anche sul rimettere al centro questi valori richiamati dal sacerdote, Di Ruscio si è dimostrato d’accordo e pronto a collaborare.

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