LA BUONA NOTIZIA
Quel cellulare ritrovato nell'onestà di un sorriso, la storia di Luca Ceretti e di un'ospite del Cara
Un pensionato di Gradisca perde il suo cellulare con soldi e documenti. Un richiedente asilo glielo riconsegna dimostrando che gentilezza e senso civico esistono ancora.
In un tempo in cui le notizie corrono veloci tra emergenze e polemiche, riconoscere i gesti di onestà che illuminano la quotidianità sembra quasi impossibile. Noi proviamo a fare il contrario e vi raccontiamo la disavventura con un lieto fine vissuta da Luca Ceretti – pensionato 62enne, ex dipendente di Poste Italiane – che dopo aver fatto la spesa al supermercato ha perso il suo telefono. Nella cover aveva dei soldi e la sua carta d’identità.
«La scorsa settimana ero a fare la spesa alla Despar di Gradisca, città dove vivo – racconta Luca – dopo aver caricato le borse in auto, mi sono fermato dal tabaccaio. Al momento del pagamento mi sono accorto di non avere più il cellulare con me». A quel punto l’uomo, in un primo momento sfiduciato dall’accaduto, ha pensato che ormai il suo telefono fosse andato irrimediabilmente perso. «Inizialmente ho pensato che mi fosse scivolato in auto dopo la sistemazione della spesa ma non è stato così» continua Ceretti che si è poi recato dai Carabinieri per sporgere denuncia. In caserma gli viene consigliato di pazientare ed attendere fino al primo pomeriggio, tempo di valutare un eventuale ritrovamento, ma l’ansia resta. Aiutato da sua moglie, attraverso la geolocalizzazione della mail di Google, Ceretti osserva che il suo smartphone si trova a Gorizia. Poco dopo, il tracciamento evidenzia che il cellulare “sta rientrando” verso Gradisca. Vengono notate più tappe: «Probabilmente si trattava delle fermate dell’autobus – ragiona Luca – e così è stato. Nonostante le chiamate al mio numero suggerite dai Carabinieri, nessuno rispondeva. Arrivato a Gradisca centro, sempre grazie alla geolocalizzazione, osservo che l’ignoto si sposta verso il Cara. Allora decido di recarmi sul posto».
Arrivato nei pressi del Cara, Luca nota rientrare nella struttura una persona in possesso di due telefoni. Si tratta presumibilmente di un uomo 50enne di origine pakistana. «Appena mi ha visto ha capito cosa stessi cercando – rivela il malcapitato – questa persona mi ha teso la mano e mi ha sorriso. In inglese mi ha spiegato che l’avrebbe consegnato al corpo di guardia all’ingresso della struttura». Dopo il saluto «veloce ma cordiale» l’ospite è rientrato nella sua sede. «Il telefono era intatto e non nessun dubbio sulla sua onestà né sulle sue buone intenzioni» conclude Luca.
Raccontare questa storia è servito a ricordare che la gentilezza e l’onestà - anche nei piccoli gesti - meritano di essere evidenziate. Gentilezza e onestà sono “Salute” sotto tanti punti di vista. Ricordiamolo proprio oggi, 21 novembre, giorno in cui celebriamo la Madonna della Salute. Una festa certamente religiosa ma che può diventare anche un segno che ci chiede di riflettere sulle necessità sociali di questo tempo.
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