Quattro comuni del Goriziano senza Postamat, i sindaci protestano in strada a Monfalcone

Quattro comuni del Goriziano senza Postamat, i sindaci protestano in strada a Monfalcone

sportelli chiusi e mancano atm

Quattro comuni del Goriziano senza Postamat, i sindaci protestano in strada a Monfalcone

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 15 Feb 2021
Copertina per Quattro comuni del Goriziano senza Postamat, i sindaci protestano in strada a Monfalcone

Tanti i disservizi lamentati nei piccoli comuni, che da tempo chiedono risposte. Oggi la manifestazione in via Parini.

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Sono 29 in tutto il Friuli Venezia Giulia, quattro solo nel Goriziano: Campolongo Tapogliano, Capriva del Friuli, Chiopris Viscone e Farra d’Isonzo. Si tratta dei piccoli comuni che non hanno ancora il Postamat, servizio base di Poste italiane per poter prelevare e pagare telematicamente i bollettini. Nel caso di Capriva, è stata scelta dell'amministrazione locale, in quanto già presente un Atm di Cassa rurale Fvg. Un anno fa, il delegato ai rapporti con l’azienda e sindaco di Valvasone Arzene, Markus Maurmair, incontrò il vicedirettore generale di Poste, Giuseppe Lasco, e ci fu l’istituzione di un tavolo di confronto istituzionale con l’Anci Fvg. Come dimostrano le recenti proteste dei primi cittadini in regione, però, i problemi sono ancora ben lungi dall’essere azzerati.

Per avere dati alla mano, sono stati distribuiti questionari a 215 comuni, raccogliendone 72 e, di questi, più di un terzo (pari a 25 casi) hanno evidenziato ancora oggi difficoltà con gli uffici postali a orario ridotto, soprattutto nei pomeriggi, per un totale di 411,5 ore alla settimana in meno di aperture rispetto al primo febbraio 2020. Ciò ha un inevitabile riflesso sui tempi di attesa e la formazione di assembramenti fuori dalle sedi, aspetto ancora più stigmatizzato vista la situazione pandemica in corso. Inoltre, Maurmair ha più volte ricordato l’impegno assunto tre anni fa dall’amministratore delegato Di Fante di garantire un bancomat per ciascun comune entro il 2020.

Le richieste locali hanno ripreso nuovo slancio dopo la sentenza del Tar della Campania, che lo scorso 25 gennaio ha condannato Poste Italiane alla riapertura dello sportello di Petruro Irpino, paesino in provincia di Avellino, dove dal 2015 il servizio per i 400 abitanti era stato ridotto a due sole giornate, senza prima consultare l’amministrazione comunale. Nel frattempo, l’associazione dei Comuni regionale ha organizzato una manifestazione in via Parini, a Monfalcone, in programma oggi alle 17. La manifestazione, che ha trovato l’appoggio della sindaca Anna Maria Cisint, chiede ora un nuovo contro con i vertici dell’azienda, dopo quelli già avuti nei mesi scorsi.

Dal canto suo, in una nota Poste “precisa che, nonostante il persistere dell’emergenza pandemica, il 100% degli uffici postali del Friuli Venezia Giulia è aperto al pubblico ed è a disposizione dei cittadini. Dei 331 uffici presenti sul territorio regionale, l’82% (271) lavora con orario normale e soltanto il 18% (60) è interessato da una temporanea rimodulazione oraria in virtù dell’emergenza pandemica. L’azienda sta proseguendo nel programma di graduale normalizzazione delle aperture”. Rivendica anche l’impegno “a garantire il servizio su tutto il territorio nazionale, nel rispetto della preminente esigenza di tutela della salute dei propri lavoratori e della collettività tutta”.

Ricorda poi che “181 Atm Postamat presenti negli uffici postali della regione consentono di prelevare denaro contante, pagare bollettini di conto corrente premarcati, ricariche telefoniche e di carte Postepay, ed anche di fare operazioni informative quali estratto conto, saldo e lista dei movimenti, senza entrare in ufficio postale o in orario di chiusura. Si ricorda che sin dal primo momento della pandemia, Poste ha garantito tutti i servizi, soprattutto quelli ad alto contenuto sociale ed istituzionale, nel pieno rispetto della normativa per la prevenzione del contagio a tutela della salute dei dipendenti e dei cittadini sul distanziamento interpersonale”.

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