Quattro anni fa il primo caso Covid a Gorizia, Ziberna: «Rispetto per sanitari»

Quattro anni fa il primo caso Covid a Gorizia, Ziberna: «Rispetto per sanitari»

il ricordo

Quattro anni fa il primo caso Covid a Gorizia, Ziberna: «Rispetto per sanitari»

Di Redazione • Pubblicato il 28 Feb 2024
Copertina per Quattro anni fa il primo caso Covid a Gorizia, Ziberna: «Rispetto per sanitari»

A distanza di quattro anni da quel primo caso emerso in città e in regione, il sindaco difende gli operatori sanitari dagli attacchi odierni.

Condividi
Tempo di lettura

Sono passati esattamente quattro anni da quando Gorizia e il Friuli Venezia Giulia si sono ritrovati con il primo caso di Covid “in casa”. Era sabato 29 febbraio 2020, infatti, quando si scoprì un caso di contagio in regione, proprio in riva all’Isonzo. Guardando a quel periodo, oggi il sindaco Rodolfo Ziberna ricorda quei momenti inediti, rilevando che bisognerebbe trarre spunto da quello spirito di collaborazione emerso all’epoca per uscire dalle difficoltà. Così come il rispetto per gli operatori sanitari, che hanno lavorato a proprio rischio e pericolo.

«Era sabato sera - racconta il primo cittadino - stavo cenando con ospiti a casa quando il responsabile di una grande società della nostra regione mi ha telefonato per darmi una brutta notizia: un loro dipendente di ritorno da una visita all’ospedale di Treviso era stato contagiato dal Covid. Ho così convocato per la mattinata del giorno successivo, domenica, la giunta, in quanto la prima preoccupazione era informare i cittadini ed adottare le prime misure, frutto ancora di buon senso perché si trattava del primo caso in regione. Dovevo informare ma non volevo gettare nel panico la cittadinanza».

«Da quella domenica mattina - rimarca - abbiamo fatto tantissimo ed in grande fretta, trovandoci in una situazione di emergenza mai vissuta prima e senza vademecum o guide da seguire. A stretto giro sarebbe scattato il lockdown nazionale e da lì è partita l’escalation di eventi e provvedimenti ben noti. Abbiamo dovuto prendere anche decisioni dolorose, come la chiusura della casa di riposo». Sono seguiti la mobilitazione per il reperimento delle mascherine, la campagna di informazione capillare anche tramite i mezzi della Protezione civile che giravano con gli altoparlanti, il rapporto quotidiano con Regione e Asugi le azioni di solidarietà, come la raccolta fondi per chi era in difficoltà o viveva nella solitudine, anche grazie all’aiuto di tante associazioni.

Oggi rimane alta l'attenzione sul tema sanitario, in particolare verso le condizioni dei suoi operatori: «Ogni giorno ormai assistiamo al triste fenomeno delle violenze nei confronti degli operatori sanitari - ancora Ziberna - gli stessi che nel periodo della pandemia hanno messo a rischio la loro vita per permettere agli ospedali di funzionare e per prestare assistenza. Per non parlare delle condizioni in cui si trovavano a lavorare, in turni massacranti e con elevati rischi».

«Quindi, tanto più ripensando a quello che abbiamo vissuto, ritengo che sia quanto mai fondamentale recuperare il rispetto nei confronti di infermieri, medici e tutte le figure della sanità. È proprio vero che tutti insieme ce l’abbiamo fatta a uscirne: ora quindi è il momento di fare nuovamente nostro quello spirito di fratellanza, collaborazione e condivisione che ci ha contraddistinto» conclude il sindaco.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×