il riconoscimento
Una vita nell'ex Meteor, Stella al Merito del Lavoro a Biasutti di Turriaco

Assunto nel 1985 dalla Meteor, ora Leonardo, Biasutti ha lavorato presso basi militari in Europa, Stati Uniti e Arabia Saudita. Il plauso del Comune.
“È stato un piacere accompagnare il nostro concittadino Flavio Biasutti a ricevere la Stella al Merito del Lavoro”. Così il vicesindaco di Turriaco, Nicola Pieri, nel raccontare la consegna, qualche giorno fa, a Flavio Biasutti di Maestro del Lavoro. L'onorificenza, concessa dal Capo dello Stato, è stata consegnata a 23 nuovi Maestri del Lavoro del Friuli Venezia Giulia. Unico premiato dall’ex provincia di Gorizia è stato Flavio Biasutti che ha partecipato alla cerimonia che si è tenuta presso la Sala Victor de Sabata, nel Ridotto del Teatro Lirico Giuseppe Verdi, guidata dal Prefetto di Trieste, Pietro Signoriello.
Presente il vicesindaco reggente del Comune di Turriaco, Nicola Pieri, e all'assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen, in rappresentanza della Regione. Queste le motivazione per le quali è stato concesso il riconoscimento: "Assunto nel 1985 dalla Meteor, ora Leonardo Spa, in qualità di operaio, passando successivamente alla categoria impiegatizia, nel corso degli anni ha effettuato numerose trasferte all'estero, svolgendo la propria attività presso basi militari in Europa, Stati Uniti e Arabia Saudita. Ha dimostrato un eccellente capacità di collaborazione con i colleghi di reparto, grandi capacità tecniche e notevole manualità. Tuttora in servizio, ha sempre rivolto la sua attenzione alla formazione delle giovani generazioni".
La Stella al Merito è concessa alle lavoratrici ed ai lavoratori dipendenti da imprese pubbliche e private, nonché dipendenti da organizzazioni sindacali dei lavoratori, dei datori e delle associazioni legalmente riconosciute a livello nazionale, che si siano particolarmente distinti per singolari meriti di perizia, laboriosità, e di buona condotta morale. Gli stessi hanno, con invenzioni o innovazioni nel campo tecnico e produttivo, migliorato l'efficienza degli strumenti, delle macchine e dei metodi di lavorazione, o hanno contribuito in modo originale al perfezionamento delle misure di sicurezza del lavoro e si siano prodigati per istruire e preparare le nuove generazioni nell'attività professionale.
Nello stesso momento, al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella effettuava la stessa cerimonia: "La dignità del lavoro e la cura della vita devono prevalere su ogni altro interesse - così Mattarella - Quando venne istituito il riconoscimento, che oggi rinnoviamo, per i lavoratori che, nella loro attività, sono stati esempio di capacità, di laboriosità, di moralità, l’Italia era da poco divenuta uno Stato unitario. Ed è stato anzitutto il lavoro a far maturare e a far crescere l’Italia in questo oltre secolo e mezzo. È stato motore di avanzamento sul piano sociale, civile, economico, culturale”.
“Quando si parla di lavoro, si parla di persone. Milioni di persone, che hanno contribuito con responsabilità e con dedizione, spesso con sacrificio, al percorso di sviluppo compiuto dall’intero nostro Paese. Non salmerie al seguito di un’armata di protagonisti incaricati del successo per raggiungere la crescita. Il lavoro è stato propulsore e avanguardia del progresso - ha ribadito il presidente -. Lo è stato nell’emancipazione da condizioni individuali di subalternità, anche attraverso l’opera delle organizzazioni dei lavoratori. Nell’espansione dei diritti e nell’affermazione del loro carattere universale".
"Nella costruzione di un modello sociale, e di welfare, capace di garantire più alti livelli di sostegno e di assistenza a chi si trova nel bisogno. Nel potenziamento dell’istruzione, nel rafforzamento delle norme sulla sicurezza sociale e delle condizioni di lavoro. Le Stelle al Merito hanno accompagnato questo lungo cammino - ha sottolineato l'inquilino del Quirinale - Nella repubblica italiana è doveroso pensare ai Maestri del Lavoro come protagonisti e partecipi di un cammino comune, saggi testimoni di quel costume di serio impegno prevalente tra i lavoratori italiani. Espressione di consapevolezza e di orgoglio di ciò che il lavoro ha rappresentato e rappresenta”, ha concluso Mattarella.
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