Quando l'imperatore Carlo V visitò Gorizia, una leggenda diventata storia

Quando l'imperatore Carlo V visitò Gorizia, una leggenda diventata storia

C di Carlo V

Quando l'imperatore Carlo V visitò Gorizia, una leggenda diventata storia

Di Vanni Feresin • Pubblicato il 28 Feb 2021
Copertina per Quando l'imperatore Carlo V visitò Gorizia, una leggenda diventata storia

Vanni Feresin racconta la leggendaria visita di Carlo V nella Gorizia del Cinquecento.

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Un’antica leggenda vuole che l’Imperatore Carlo V avesse visitato la città di Gorizia nel 1519. Carlo, anche detto Carlo di Gand, era nato nel 1500 e grazie a svariate eredità riunì sotto il suo dominio temporale estesi territori nell’Europa occidentale, centrale e meridionale e delle colonie spagnole nelle Americhe e in Asia. Il 22 gennaio 1519, alla morte del nonno paterno l’Imperatore Massimiliano I, Carlo, che era già re di Spagna da tre anni, concorse per la successione al trono del Sacro Romano Impero. Gli altri pretendenti erano Enrico VIII d’Inghilterra e Francesco primo appoggiato da papa Leone X.

Carlo venne però eletto dai sette grandi elettori unanimemente: i vescovi di Magonza, Colonia e Treviri, i signori di Boemia, del Palatinato, Sassonia e Brandeburgo. Per riuscire nell’impresa, Carlo venne finanziato dai banchieri Fugger di Augusta. Il 28 giugno 1519 fu eletto Re dei Romani e il 23 ottobre 1520 venne incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero dall’arcivescovo di Colonia nella Cattedrale di Aquisgrana. Nel 1554 decise per l’abdicazione, e ritornò nella sua Spagna dove si ritirò nel monastero di San Jerònimo di Yuste fino alla morte, sopraggiunta nel 1558.

In quel 1519, il giovane Imperatore si trovava nei territori della penisola italica e, per tradizione orale, sembra che alla fine dell’estate giunse nella città di Gorizia e prese alloggio insieme alla sua corte nell’antica Locanda Belin. Questa si trovava al centro di via Rastello, onorando la famiglia Berlin di un privilegio imperiale. Questo straordinario avvenimento storico, vero o presunto, è stato ricordato da alcuni storiografi, il primo fra tutti fu il sacerdote di Palmanova Gian Giacomo D’Ischia storico e ricercatore.

Narrò il D’Ischia nella sua Historia della principesca Contea di Goritia nella Provincia Foro-Iuliense del 1684 a pagina 51 che “Forzato poscia Carlo à ritirarsi frettolosamente in Italia dalla non creduta ribellione di Mauritio Duca Elettore di Sassonia, passò per Goritia, e volle alloggiare nella Casa de’ Signori Berlini, Cittadini riguardevoli, cui la Maestà donò bellissimo privilegio di franchiggia, et i quali a memoria di gratia così eminente fecero, come tutto dì si scorge, dipingere su la propria habitazione la di lui pomposa, e Reale comparsa”.

Carlo de Morelli nella sua opera monumentale sull’Historia della Contea non citò questo fatto ma si limitò a ricordare che tra il 1521 e il 1522 Carlo V e l’arciduca Ferdinando suo fratello confermarono i privilegi della Contea di Gorizia e che due delegati dell’imperatore [Erasmo di Dornberg e Federico Frantz] ricevettero l’omaggio della Contea di Gorizia nel novembre 1520, e questo atto fu ratificato dall’Imperatore Carlo il 19 giugno 1521. Karl von Czernig nel 1873 nella sua monografia Gorizia, la Nizza austriaca; il territorio di Gorizia e Gradisca a pagina 621 ricordava unicamente che alla morte di Massimiliano I i diverbi tra l’Austria e Venezia ricominciarono e Carlo V “era deciso a farla finita con simili condizioni e mandò i suoi messi a Verona per venire a un accordo coi delegati del senato circa le frontiere […]”.

Della visita dell’Imperatore a Gorizia, però, non c’è alcun accenno. Mentre decenni più tardi, lo storico Ranieri Mario Cossàr, nell’opera "Storia dell’Arte e dell’artigianato in Gorizia" del 1948 a pagina 36, riprendeva il racconto di Gian Giacomo D’Ischia e ricordava l’esistenza, fino almeno agli anni Quaranta del Novecento, di un dipinto che faceva bella mostra di sé sul muro esterno della Casa Berlin, con la raffigurazione di Carlo V accolto alle porte della città dalla nobiltà goriziana.

“Quell’affresco, sulla facciata dell’ex locanda dei Berlini, in contrada del Rastello, che fino allo scoppio della prima guerra mondiale era ancora abbastanza bene conservato, è oggi irriconoscibile”. Il dipinto era stato attribuito a Marcello Fogolino e datato alla metà del XVI secolo. Certamente l’affresco che meglio raffigura l’imponenza della corte imperiale di Carlo V è da ritrovarsi nella sala trecentesca di Palazzo Lantieri dove Gasparo Lantieri raffigurò Carlo V nella sua visita al Friuli del 1532. Nel 2017, Cristiano Meneghel sulla colonne della rivista storica “Borc San Roc 29” alle pp. 16-19 ha trattato con interessanti particolari questo argomento quasi del tutto sconosciuto alla città di Gorizia.

Queste poche annotazioni storiche ci danno alcune informazioni molto significative e cioè l’effettiva esistenza di alcuni dipinti, anche un affresco, raffiguranti l’Imperatore Carlo V, realizzati a poca distanza l’uno dall’altro. Ciò fa comprendere quanto importante fosse per la piccola cittadina il dover segnalare una presenza, forse leggendaria, di una personaggio così eccezionale, dai contorni leggendari, come quella dell’Imperatore Carlo V che venne infatti immortalato nella via principale e nella residenza privata di una delle famiglie più in vista della Contea.

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