Puppet Festival festeggia 30 anni, Gorizia si anima con spettacoli da tutta Europa

Puppet Festival festeggia 30 anni, Gorizia si anima con spettacoli da tutta Europa

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Puppet Festival festeggia 30 anni, Gorizia si anima con spettacoli da tutta Europa

Di Redazione • Pubblicato il 28 Giu 2021
Copertina per Puppet Festival festeggia 30 anni, Gorizia si anima con spettacoli da tutta Europa

Presentato il calendario che coinvolgerà artisti internazionali. Nasce un museo all'aperto in via Rastello con i materiali di scena.

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Sarà un compleanno europeo in tutti i sensi quello che l’Alpe Adria Puppet Festival, organizzato dal Centro teatro animazione e figure (Cta), festeggerà fra Grado, Aquileia, Gorizia e Nova Gorica, dal 23 agosto al 4 settembre. Si tratta di uno dei festival più longevi e che quest’anno celebra le sue 30 edizioni, arricchito da una sezione del progetto europeo triennale Puppet & Design, finanziato dal programma Creative Europe Culture. Il Cta sarà lead partner assieme a Lutkvno Gledališče Ljubljana, Studio Damuza di Praha e IED-Istituto Europeo di Design di Madrid. Il tutto è nato nel 1981 come momento d’incontro transfrontaliero.

L’obiettivo era assistere ai più interessanti spettacoli prodotti dalle Regioni dell’Alpe Adria e, dopo tre decenni, la kermesse conserva ancora lo stesso spirito propositivo e l’indole curiosa degli inizi del suo percorso. Negli anni, infatti, il Puppet Festival è stato per il pubblico, più o meno esperto ma sicuramente appassionato, occasione per imparare a riconoscere e apprezzare le differenze e le similarità fra territori, linguaggi e tecniche teatrali. Un festival che toccherà i centri storici di Grado e Aquileia, intersecandosi con le attività del territorio goriziano e sloveno, caratteristica che ben lo colloca nella prospettiva di GO 2025.

L’Alpe Adria Puppet Festival da sempre propone un programma diversificato e rivolto a tutte fasce d’età: adulti, bambini, famiglie e a tutti coloro che amano il teatro di figura in tutte le sue declinazioni, sia tradizionali che innovative e sperimentali e quest’anno la tradizione sarà rispettata con produzioni molto stimolanti, scelte fra le più promettenti del panorama europeo. Saranno tre i debutti assoluti e ben cinque le prime nazionali provenienti da Slovenia, Austria, Spagna: Attention moose! (Attenzione alce!), del Teatro sloveno Matita, con Matija Solce, è una storia sulla relazione tra animali e umani raccontata da un alce che guida gli spettatori in vari episodi.

Segue Ein kleiner Clown will hoch hinaus (Un piccolo pagliaccio punta in alto), di Peter Ketturkat dall’Austria, fa rivivere la magia del circo fra acrobazie e volteggi, attraverso attori in lamiera, sughero, filo metallico, legno, stoffa, perle e vetro (al festival anche con Crazy Kitchen Crew - La banda della cucina pazza). Spazio a Retrete Cabarete con la compagnia spagnola El Retrete de Dorian Gray, propone un turbinio di azioni, danze, oggetti, musiche e, sempre dalla Spagna, David Espinosa con A universal story, spettacolo creato da un sapiente bilanciamento tra forma, luce e suono, che sorprende il pubblico e lo rende partecipe nello sviluppo della pièce.

Ci sarà anche un originalissimo Pinocchio del Lutkovno Gledališče di Maribor con la regia di Matteo Spiazzi, regista italiano già noto nei paesi del nord-est europeo, premio personale come miglior artista visivo al Pif festival e vincitore del premio nazionale Gra con il miglior spettacolo sperimentale a Kiev. Spiazzi torna in patria per far conoscere uno dei suoi lavori più straordinari, un Pinocchio realizzato con burattini, alcuni dei quali originali prodotti da Anton Jezovšek, uno dei più rinomati creatori di marionette sloveni. Sul palco ancora una prima nazionale firmata Cta e intitolata Scarpe, al suo debutto per il Puppet&Design.

Si tratta di una pièce che raccoglie alcune storie yiddish ironiche e divertenti, con protagoniste proprio le scarpe. Il Centro sarà presente anche con la produzione C’era una volta Lele. Fra gli arrivi internazionali, anche la performer italo-belga Olivia Molnár con Piccoli suicidi (Tre brevi esorcismi di uso quotidiano) di Giulio Molnár, uno spettacolo cult degli anni ’80 in cui l’attore non si serve dell’oggetto, ma è l’oggetto stesso che si fa raccontare dall’attore. Dalla Francia, arriverà la compagnia Flop del maestro indiscusso della luce, Philippe Lefebvre, con la performance senza parole Dal vivo, già proposta e accolta con grande entusiasmo in tanti paesi europei.

Da segnalare anche lo spettacolo vincitore del Premio Cantiere 2018, appuntamento purtroppo saltato nella passata stagione invernale del Cta a causa della pandemia, Flirt di Silvia Torri: una divertente “indagine” sul sesso e sull’amore nel nostro tempo, raccontata con pochi oggetti su un piccolo tavolo nero. Non mancherà la proposta delle coproduzioni dedicate all’anniversario della nascita di Dante Alighieri: Arearea arriverà con una rivisitazione del V episodio dell’Inferno che vede protagonisti Paolo e Francesca, mentre la compagine goriziana porterà in scena l’originale Forchette vs. biscotti che svelerà i canti XXI e XXII.

Fra i numerosi ospiti, ci saranno Paolo Papparotto con La casa stregata, spettacolo che inaugurava 30 anni fa la prima edizione del festival, dove i bambini saranno di fondamentale aiuto per i burattini ad affrontare i fantasmi; le storie di insetti e di altri piccoli abitanti del prato con i Bestiolini di Gek Tessaro; la fiaba de La bella Addormentata nel bosco del Css di Udine che presenta il punto di vista della settima fata, quella che attiva il maleficio; Giosuè e Peppino premiata coppia e Areste Paganòs e i giganti, di Is Mascareddas promotori di una nuova maschera del teatro sardo di animazione.

In questa 30esima edizione, saranno diverse le iniziative collaterali che coinvolgeranno pubblico e tessuto urbano. Grazie alla collaborazione avviata con l’Associazione Via Rastello, oltre alle tappe degli spettacoli nei luoghi più suggestivi delle due città di confine, la via più antica di Gorizia verrà coinvolta con una sorta di museo diffuso, un’esposizione “ragionata” di oggetti e materiali di scena, annotazioni, riflessioni e pensieri sparsi in 30 edizioni del Festival. Con una mappa di percorsi interattivi, questo museo permetterà ai visitatori di vivere un’esperienza attiva e partecipata.

In programma anche la mostra “36 in 45” di Gigio Brunello, amico e sostenitore di tante edizioni di questa kermesse: in esposizione, 36 ritratti a olio di artisti e personaggi che hanno fatto la storia del festival, realizzati in 45 giorni durante il lockdown. Il teatro di figura, da sempre ha fatto del riuso creativo dei materiali una sua peculiarità, una componente sostanziale del processo artistico. Saranno poi offerti gadget ecocompatibili: oltre alle sedute in cartone riciclabile, già utilizzati nelle passate edizioni, quest’anno sono proposte le borse dedicate ai 30 anni di festival, ricavate da tessuti di recupero e decorate con tecniche naturali.

Le giornate goriziane saranno occasione per presentare Circus, il lavoro della seconda residenza creativa del Puppet&Design, curato da Michele Sambin e Alessandro Martinello. Verrà dato spazio ad alcuni incontri di approfondimento, fra cui una conversazione a più voci sul teatro d’oggetti contemporaneo e un meeting fra i partner del progetto Puppet&Design, con la partecipazione di esperti, studiosi, artisti dei due ambiti.

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