SERATE UNGARETTI
Il progetto 'Oltreconfine Ungaretti' arriva a Mariano del Friuli e Romans d'Isonzo

Il progetto prevede una prima fase di avvicinamento all'autore e alla sua poesia e un secondo momento dedicato alla stesura di un testo teatrale.
Dopo la nutrita partecipazione di pubblico ai primi due incontri, il progetto "Oltreconfine Ungaretti" fa tappa nel goriziano e, nello specifico, martedì 11 febbraio a Mariano del Friuli e giovedì 13 febbraio a Romans D’Isonzo.
Proseguono le serate-forum con associazioni, cittadini, attori, musicisti, poeti ed esperti di storia locale per indagare, raccogliere e raccontare in forma teatrale la vita e l’espressione artistica di Ungaretti nel periodo 1914-1919 per come si evolvono attraverso la terribile esperienza della Grande Guerra, a partire dalle liriche che il poeta scrisse in territori a cavallo tra il Friuli Venezia Giulia e la vicina Slovenia.
"Oltreconfine Ungaretti" è un percorso culturale transfrontaliero di incontri con le comunità locali tra Friuli Venezia Giulia e la Slovenia che ruota attorno alle vicende umane e poetiche di Giuseppe Ungaretti.
Finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e inserito nell’ambito di Go! 2025, la prima fase prevede 9 serate letterarie in altrettanti comuni tra gennaio e marzo, guidate dal regista Francesco Accomando con la direzione organizzativa dell’associazione Cikale Operose. Si tratta di un momento aperto alla cittadinanza per la messa fuoco e la raccolta dei contenuti del progetto che verranno poi elaborati, in una seconda fase, nella scrittura drammaturgica per la realizzazione di un evento teatrale in ogni singolo comune, in stretta relazione con l’ambiente storico e naturale.
La messinscena bilingue è il cuore del progetto e verrà realizzata all’aperto la prossima estate nella forma corale di una processione laica, un cammino degli attori e degli spettatori insieme con alcuni stazionamenti in siti particolarmente significativi dal punto di vista storico e paesaggistico.
Martedì 11 febbraio alle 20.30 appuntamento dunque a Mariano del Friuli, nel ricreatorio parrocchiale. La serata sarà incentrata sulla presenza storica di Ungaretti nel territorio comunale e in generale in Friuli, unitamente a uno sguardo sulla natura e il paesaggio. Saranno presenti la sindaca Cristina Visintin e l’assessore Paolo Silvestri.
Francesco Accomando, attore e regista, direttore artistico di "Oltreconfine Ungaretti", leggerà alcune liriche e parlerà di alcuni punti critici delle biografie del poeta, accompagnato da musiche dal vivo eseguite dal chitarrista Alan Cechet. Ferruccio Tassin parlerà di Ungaretti uomo e poeta in Friuli e in particolare a Mariano del Friuli dove scrisse, tra altre, "Il porto sepolto", che diede il titolo alla prima raccolta di Ungaretti stampata a Udine nel 1916.
A Mariano scrisse anche "Peso" con lo sguardo rivolto alla chiesa di S. Antonio sul colle di Medea, dove oggi sorge l’Ara Pacis Mundi, il complesso monumentale dedicato ai caduti di tutte le guerre. Silvo Stok racconterà invece peculiarità naturalistiche della pianura friulana e l’evoluzione storica della campagna locale dal periodo anteguerra a quello che vide la presenza di Ungaretti, fino a ciò che è oggi, con particolare riferimento alle zone di retrovia del fronte isontino.
Giovedì 13 febbraio, sempre alle 20.30, a Romans D’Isonzo, in casa Candussi Pasiani, la serata sarà incentrata sulla poesia e sulla natura dei fiumi in Friuli. Saranno presenti il sindaco Michele Calligaris e l’assessore Alessia Tortolo.
Francesco Accomando leggerà alcune liriche e parlerà di alcuni punti critici delle biografie di Ungaretti accompagnato da musiche originali eseguite dal vivo da Franco Feruglio.
Andrea Bellavite, direttore della Basilica di Aquileia, a partire dalle liriche che Ungaretti scrisse a Versa, frazione di Romans d’Isonzo, parlerà di poesia, di guerra e di pace.
Silvo Stok racconterà le caratteristiche nell’evoluzione storica da prima a dopo la guerra dell’ambiente dei fiumi friulani e in particolare dell’Isonzo (caratterizzato dalle confluenze con lo Judrio e il Versa), che costituisce un simbolo tra i più amati della Grande Guerra in Friuli, ripercorrendo le tappe della sua infrastrutturazione.
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