Rifiuti nell'ex Bertolini, ricorso in Appello contro le condanne di Mossa

Rifiuti nell'ex Bertolini, ricorso in Appello contro le condanne di Mossa

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Rifiuti nell'ex Bertolini, ricorso in Appello contro le condanne di Mossa

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 01 Feb 2022
Copertina per Rifiuti nell'ex Bertolini, ricorso in Appello contro le condanne di Mossa

Procedimento atteso per gennaio 2023, attesi gli esiti delle analisi sul campo sportivo.

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Proseguirà in Appello il processo a carico dei tre imputati per il traffico illecito di rifiuti nell’ex Bertolini di Mossa. A inizio novembre, il giudice monocratico del Tribunale di Gorizia aveva stabilito le condanne per Piero Pelizzon, Giuliano Di Nardo e Alessio Dalla Santa, ritenuti responsabili dall’accusa dello stoccaggio e mancata denuncia alle autorità dei materiali pericolosi. In particolare, Pelizzon, 40enne di Gorizia, è stato condannato a 2 anni, mentre Di Nardo (49enne di Grado) a 1 anno e 4 mesi. Sei mesi per Della Santa, 45enne di Belluno.

La corte si era espressa anche a favore dei risarcimenti chiesti da Regione e Comune. La prima aveva chiesto 305mila euro per i danni d’immagine e le attività di smaltimento e trattamento dei rifiuti trovati, il secondo 40mila euro necessari al ripristino dell’area e per gli atti amministrativi. Ora, la stessa amministrazione locale si presenterà anche davanti alla Corte di Assise di Trieste, affondando l’incarico all’avvocato Gianna Di Danieli che, nei giorni scorsi, è stata incaricata anche di difendere l’ente in un possibile procedimento sul rogo avvenuto a metà novembre.

In ogni caso, l’udienza davanti ai giudici non dovrebbe avvenire prima di gennaio 2023. Nel frattempo, il sindaco Emanuela Russian ha reso note le indagini condotte sui terreni limitrofi all’ex azienda di pollame e selvaggina andata a fuoco per cause ancora ignote: “I suoli analizzati non risultano contaminati da amianto, diossine, furani, policlorobifenili e idrocarburi policiclici aromatici” ha spiegato in una nota. “I campionamenti sono stati effettuati su più punti delle aree direttamente interessate, in modo da avere un'evidenza ampia delle possibili deposizioni”.

Nel dettaglio i campionamenti hanno evidenziato concentrazioni di sostanze oltre dieci volte più basse delle soglie di contaminazione normativamente previste. Resta ancora sospesa la riapertura del campo di calcio, vincolata agli esiti degli accertamenti effettuati da Arpa Fvg. Su questo punto, l’Agenzia regionale dovrà rispondere sulla presenza di diossina, mentre le analisi sull’amianto saranno fatte dalla sede del Veneto. Solo dopo un esito positivo “e a seguito di parere favorevole dell'Azienda sanitaria, si potrà provvedere alla riapertura del campo di calcio”.

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