Il racconto
Pro Gorizia: un secolo di passione biancazzurra e l’ambizione di tornare tra i professionisti

La squadra è tornata competitiva e ben organizzata, guidata da un progetto solido che punta a ritrovare, passo dopo passo, l’accesso ai campionati professionistici.
Fondata il 9 marzo 1923 da tredici soci riuniti nello storico Caffè Adriatico di Gorizia, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Pro Gorizia rappresenta da oltre un secolo un punto fermo del calcio friulano. I colori sociali bianco e azzurro sono da sempre il simbolo di un’identità sportiva forte, radicata nel territorio e tramandata di generazione in generazione. In questo lungo percorso, il club ha vissuto fasi altalenanti, passando dai fasti della Serie B a momenti difficili, senza mai perdere la propria dignità né il sostegno della città.
Le origini e i primi successi
Dopo la fondazione, la Pro Gorizia partecipò al campionato di Terza Serie (l’odierna Prima Divisione), facendo registrare fin da subito una notevole crescita. Con l’istituzione della Serie C nel 1935, il club fu inserito in quella categoria, dove rimase con continuità fino al 1942/43. Fu proprio in quell’anno che la squadra ottenne una storica promozione in Serie B, coronando il sogno di un'intera città.
A rendere ancora più memorabile questo periodo fu la presenza in squadra di un giovanissimo Enzo Bearzot, che proprio a Gorizia iniziò la sua carriera da calciatore. Bearzot diventerà poi il celebre commissario tecnico della Nazionale italiana campione del mondo nel 1982, contribuendo a legare indissolubilmente il nome di Pro Gorizia alla grande storia del calcio italiano.
Gli anni d’oro e i grandi nomi
Il dopoguerra e i decenni successivi videro la Pro Gorizia come fucina di talenti. Tra i suoi tesserati più noti si ricordano, oltre a Bearzot, Bruno Pizzul – celebre telecronista RAI – e due figure che avrebbero lasciato un’impronta profonda nel calcio italiano: Edoardo Reja, poi tecnico di squadre come Lazio e Napoli, e Luigi Delneri, futuro allenatore di Juventus, Atalanta e Sampdoria, che vestì la maglia biancazzurra negli anni '80.
Sebbene non sempre presente nei palcoscenici più importanti, la Pro Gorizia ha saputo ritagliarsi un ruolo di prestigio nel panorama calcistico dilettantistico, mantenendo una forte identità e una reputazione solida. Crisi e rinascita
Come molte realtà storiche, anche la Pro Gorizia ha vissuto momenti bui. Nei primi anni 2000, il club fu costretto al fallimento. Ma la storia non finì lì: un gruppo di dirigenti e appassionati decise di non arrendersi e rilanciò il progetto, ripartendo dai campionati minori con spirito rinnovato.
Attualmente, la Pro Gorizia milita nel campionato di Eccellenza Friuli Venezia Giulia. La squadra è tornata competitiva e ben organizzata, guidata da un progetto solido che punta a ritrovare, passo dopo passo, l’accesso ai campionati professionistici.
L’obiettivo: tornare tra i grandi
La società goriziana non nasconde le proprie ambizioni: riportare il club ai livelli che gli competono. L’obiettivo è il ritorno tra i professionisti, con una risalita verso la Serie D e, idealmente, anche nelle categorie superiori come la Serie C e la Serie B. Un percorso che avvicinerebbe la squadra alla visibilità di molte realtà oggi seguite anche sui principali portali di quote sportive. Ma il progetto va oltre il campo: si punta a rilanciare l’intero movimento calcistico locale, restituendo centralità a una città da sempre legata alla propria squadra.
Giovani, territorio e valori
Elemento fondamentale del progetto Pro Gorizia è il settore giovanile, fiore all’occhiello della società. Manifestazioni come la Go Cup, torneo giovanile di rilievo regionale, testimoniano l’attenzione del club alla formazione dei ragazzi, sia dal punto di vista sportivo che umano.
Parallelamente, la società è attiva nel sociale, collaborando con scuole, enti pubblici e associazioni per promuovere lo sport come strumento educativo. La vicinanza alla comunità è uno dei pilastri della mission biancazzurra.

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