l'arrivo
Madre e due bambini ucraini accolti a Capriva, figli inseriti a scuola

I figli inizieranno a breve le lezioni. Sabato la raccolta alimentare.
La macchina della solidarietà si è messa in moto anche a Capriva, dopo l’arrivo della prima famiglia ucraina. Lo scorso weekend, una donna sulla quarantina d’anni ha raggiunto il comune friulano insieme ai suoi due figli minorenni, una bambina di 5 anni e un bambino di 10 anni, trovando ospitalità a casa della cognata che vive in zona da una ventina d’anni. “La sua abitazione era però troppo piccola - spiega il sindaco Daniele Sergo - e non permetteva una dignitosa collocazione della signora con i suoi figli”.
Il primo cittadino ha quindi ricordato che già dalle prime fasi dell’emergenza, aveva fatto un sondaggio in paese per conoscere l’eventuale disponibilità di alloggi privati. “Devo ringraziare la famiglia Tirel - rimarca il sindaco - che ha messo a disposizione la propria casa. In appena un paio di giorni abbiamo ricollocato la famiglia, è stato un passaggio fatto ufficialmente con la Caritas”. Anche gli altri comuni della provincia di Gorizia hanno scelto di indicare le disponibilità di abitazioni all’ente caritatevole.
In aiuto della signora “è partita una rete di solidarietà - prosegue Sergon - con buste della spesa da parte degli abitanti del paese”. Ieri, peraltro, lo stesso capo della giunta ha accompagnato la madre all’Istituto comprensivo di Cormons: “la prima cosa che dovevamo fare era portare i bambini a scuola, per fargli avere un po’ di vita normale, nonostante tutti i problemi della lingua. Speriamo che ciò si concretizzi nel giro di qualche giorno”. Dal canto suo, l’obiettivo è poter tornare il prima possibile casa, anche se le difficoltà sono evidenti.
Originaria di Kiev, la donna ha raccontato che la propria casa è stata colpita dalle bombe. Il marito è dovuto rimanere in patria, a disposizione di eventuale supporto all’esercito. Laggiù sono rimasti anche il padre e la madre, che non hanno voluto lasciare la propria casa. “Spero che possa avere un periodo il meno tragico possibile, al netto della situazione”. Insieme alla professoressa Maria Rosa Rossignoli, si sta valutando l’idea di inserire anche la più piccola alle elementari, così da farla rimanere il più vicino possibile al fratello.
“Con il comitato dei genitori stiamo vedendo come aiutare ulteriormente. Mi piacerebbe che i bambini potessero rimanere in mensa e al doposcuola, il gruppo dei genitori si è reso disponibile per esaminare i costi”. Anche don Maurizio Qualizza ha avuto modo di incontrare la famiglia, purando il saluto della parrocchia. Parlando con la madre, “mi ha detto di essere serena e di pregare per la fine della guerra, per la pace” ha scritto il sacerdote. Nel frattempo, Capriva e altri comuni della zona raccoglieranno presto aiuti per i profughi.
Nella sede della Protezione civile, sabato dalle 10 alle 11 saranno raccolti alimenti a lunga scadenza per le famiglie sfollate, già presenti in zona. Analoga iniziativa sarà fatta lo stesso giorno a Mariano (11-13), Medea (10-12.30) e Moraro, presso il municipio (12-13). “Mi ha colpito questo venire in punta di piedi, non pretendendo nulla. Si è già messa a disposizione per fare lavoretti. Appena iniziata l’emergenza, avevamo già la disponibilità di tre allogg, tra cui quello della famiglia. Sugli altri attendiamo alcune verifiche” ha concluso il sindaco.
Foto di archivio
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