L’INTERVENTO
Posti nei Nidi d’Infanzia a Monfalcone, Morsolin e Martinelli: «Ignorati i bisogni delle famiglie»

Gli esponenti di Monfalcone Civica e Solidale rilevano la «mancanza di visione» dell’amministrazione: «Nessun asilo col Pnrr, servizi fermi al 9%. Serve una svolta educativa».
Alla luce di quanto hanno recentemente appreso in merito alle graduatorie degli asili nido comunali di Monfalcone e ai 110 bambini esclusi dalle scuole dell’infanzia, Cristiana Morsolin, consigliere comunale di Monfalcone di Monfalcone Civica e Solidale, e Francesco Martinelli, referente per l’area educazione del Direttivo MCS, esprimono forte preoccupazione per una situazione che rischia di compromettere il diritto all’educazione e all’accudimento nella fascia 0-6 anni. Secondo i due esponenti, «è inaccettabile che in una comunità come quella monfalconese, oltre due famiglie su tre si vedano rifiutare l’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia». Quindi la mancata risposta a 86 richieste di ammissione al nido su 129 e l’esclusione di oltre un centinaio di bambini dalle scuole dell’infanzia «non possono essere considerate semplici contingenze numeriche» ma rappresentano «una grave mancanza di attenzione verso i bisogni concreti delle famiglie».
In un contesto in cui l’equilibrio tra vita familiare e lavorativa risulta sempre più complesso, e in cui le famiglie chiedono con forza servizi adeguati per la crescita dei propri figli, viene ritenuto necessario che l’Amministrazione comunale si assuma la responsabilità di fornire risposte concrete e tempestive. Morsolin e Martinelli evidenziano inoltre la contraddizione tra l’invito - più volte ribadito - rivolto alle famiglie di origine straniera ad «integrarsi» e la negazione concreta di strumenti fondamentali per l’integrazione stessa, come l’accesso alla scuola e alla socialità fin dalla prima infanzia. A tal proposito, affermano che «l’inclusione non può essere solo un richiamo retorico: passa anzitutto dalla possibilità per ogni bambino, senza distinzioni, di frequentare ambienti educativi fin dai primi anni di vita».
I due esponenti manifestano stupore di fronte al fatto che Monfalcone «non abbia saputo cogliere l’opportunità offerta dai fondi del Pnrr per la realizzazione di un nuovo asilo nido, nonostante da anni fosse evidente il divario tra domanda e offerta». «Tale mancanza di visione – dichiarano ancora– grava oggi sulle famiglie e si riflette in indicatori ritenuti allarmanti: la copertura del servizio nido si ferma al 9% della popolazione tra 0 e 3 anni, ben lontana dagli obiettivi europei, mentre la percentuale di donne occupate a Monfalcone risulta tra le più basse della Provincia». Si tratta, secondo loro, di due dati strettamente connessi.
Per questo motivo, Morsolin e Martinelli chiedono con urgenza che venga valutata l’estensione dei posti disponibili nei plessi delle scuole dell’infanzia, prevedendo l’attivazione di ulteriori sezioni già dall’anno scolastico 2025-2026, anche attraverso il coinvolgimento della Regione e del Ministero. Chiedono inoltre che si proceda alla realizzazione di uno studio di fattibilità per la costruzione di un nuovo asilo nido comunale in gestione diretta, così da offrire una risposta strutturale, equa e continuativa alla domanda crescente. Secondo quanto dichiarato da entrambi, «investire sull’infanzia significa investire sul futuro della comunità. Non si tratta di una spesa, ma di una scelta strategica che incide sulla qualità della vita, sulla parità di genere, sull’inclusione sociale e sullo sviluppo del territorio». A loro giudizio, Monfalcone ha bisogno di una politica educativa lungimirante, equa e realmente vicina alle esigenze delle persone.
Foto di pixabay.com
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