I Portieroni del mandamento in festa a Doberdò: «Siamo tutti numeri 1»

I Portieroni del mandamento in festa a Doberdò: «Siamo tutti numeri 1»

L'evento

I Portieroni del mandamento in festa a Doberdò: «Siamo tutti numeri 1»

Di Redazione • Pubblicato il 19 Giu 2023
Copertina per I Portieroni del mandamento in festa a Doberdò: «Siamo tutti numeri 1»

La serata è partita da un'idea di Walter Devetta del Mladost. Occasione per ritrovarsi e per discutere sul futuro dei portieri.

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Si sono ritrovati sabato sera i “portieroni” al Primo Raduno mandamentale organizzato dal Ristopub Al Lago” di Doberdò del Lago. Da un’idea di Walter Devetta, portierone del Mladost, che con un passa parola tra ex numeri uno è riuscito a coinvolgere cinquantuno portieroni dei quali ben trentadue hanno partecipato alla cena.

Numerosi i presenti: Alessandro Brandi, Alessandro Comelli, Andrea Clemente, Armando Barazzutti, Daniele Clemente, Denis Carloni, Edi Negrin, Emiliano Cechet, Federico Dessabo, Federico Peressin, Flavio Calligaris, Franco Boscarol, Franco Zuppichini, Giulio Furios, Ivan Colautt, Livio De Iuri, Luca Franco, Marco Tauselli, Massimo Cechet, Massimo Peressin, Matteo Simon, Maurizio Tortolo, Mauro Polo, Otello Peresson, Renzo Marassi, Roberto Orsini, Roberto Zaccai, Sandi Gergolet, Stefano Carlotto, Stefano Trevisan e Walter Devetta.

“Non semplicemente portieri, bensì portieroni, anzi “veri portieroni”, come scritto sulla locandina e sulla torta che ha concluso l’adunata degli interpreti del ruolo più difficile sotto l’aspetto emotivo in una squadra di calcio”, raccontano i partecipanti. “Sarà perché è una maglia che non fa differenze, alla fine sono tutti numeri 1 (come recita la maglia celebrativa dell'evento regalata a ciascun partecipante), c'è un legame particolare tra coloro che l'hanno indossata nei campionati locali, molto più spesso da avversari che non da compagni di squadra”, così ancora i presenti.

“Tra i portieri c'è una grande solidarietà – raccontano – il portiere è l’antieroe per eccellenza, è colui che non fa fare goal e quasi sempre fa notizia solo quando sbaglia e danneggia i propri compagni, questo è il motivo che crea un forte legame tra loro, anche dal punto di vista umano. Anche all’interno dello stesso gruppo: c'è una sana rivalità tra il primo portiere dodicesimo, anzi esiste un notevole affiatamento e quasi sempre amicizia”, proseguono.

Molti dei partecipanti all’evento sono ancora attivi nel mondo del calcio anche se in diverse vesti, allenatori, dirigenti, preparatori. Al di là del carattere conviviale è stata quindi anche l’occasione per rivedersi dopo diversi anni e scambiarsi impressioni e ragionare su un momento storico nel quale il ruolo di portiere sta cambiando, o evolvendo, dipende dai punti di vista. “Una volta si nasceva portieri, ci voleva un po’ di spregiudicata pazzia e un carattere particolare, molto esuberante e tanta personalità — concludono gli organizzatori — basti vedere la foto in cui ci è venuto in mente di fare al contrario”. 

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