LA PROPOSTA
Un polo per il sociale nell’ex Darus Saalam, Marco Piemonte lancia l’idea: «Maggioranza e opposizione giochino di squadra»

L’esponente M5S prospetta una restituzione alla comunità e ai suoi bisogni dell’immobile sequestrato con spazi per formazione, inclusione e sostegno alle famiglie.
Che dalla disputa sull’acquisizione dell’immobile del Centro Islamico Darus Salaam da parte del Comune di Monfalcone possa sorgere «qualcosa di veramente utile e straordinario» e non «l’ennesima polemica»: questo l’auspicio, su cui si basa la proposta, di Marco Piemonte, vice-rappresentante provinciale del Movimento 5 Stelle.
«Mi piacerebbe che questa volta maggioranza e opposizione provassero a giocare di squadra – dichiara Piemonte, candidatosi alle ultime elezioni comunali con Monfalcone Civica e Solidale -per me le regole vanno rispettate sempre, ma allo stesso tempo credo che non si possa guardare solo agli aspetti formali o ideologici senza rivolgere lo sguardo concreto alla comunità e ai suoi bisogni: è importante riconoscere l’esigenza di uno spazio per la preghiera di queste comunità, uno spazio che può convivere con funzioni sociali e culturali aperte a tutta la città».
Da queste considerazioni di partenza, la proposta: «Qui la povertà come in tante città d'Italia dilaga, e un immobile del genere potrebbe diventare un polo sociale che unisca spazi dedicati alla formazione, all’inclusione e al sostegno alle famiglie». Idea che prende spunto da realtà come «quella di New York, dove un candidato sindaco propone supermercati comunali per garantire cibo di qualità a prezzi calmierati»: realtà che Piemonte conosce in virtù «delle mie attività estere attraverso una Fondazione dove ho il ruolo di Direttore per l'Italia».
Un polo del genere potrebbe anche essere, dichiara ancora l’esponente M5S, «il cuore di una comunità energetica locale per abbattere i costi delle utenze e liberare risorse per bisogni essenziali. Penso soprattutto agli anziani, che a volte devono scegliere se spendere per medicinali e visite mediche oppure per un pasto caldo: è inaccettabile».
«Sarebbe anche un segnale forte di come un immobile sequestrato o recuperato alla comunità possa diventare un simbolo di rinascita, trasformando una storia di divisione in un’occasione di unità e progresso sociale – conclude - se l’opposizione accettasse un dialogo senza fare propaganda e chi finora ha sottovalutato le regole europee guardasse alla comunità, soprattutto ai più fragili, potremmo costruire qualcosa di forte e condiviso».
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
