Polizia Locale di Monfalcone e criticità sollevate dal Sapol, è stato di agitazione. Cisint: «Ci tuteleremo legalmente»

Polizia Locale di Monfalcone e criticità sollevate dal Sapol, è stato di agitazione. Cisint: «Ci tuteleremo legalmente»

VERSO UN TAVOLO DI CONCILIAZIONE IN PREFETTURA

Polizia Locale di Monfalcone e criticità sollevate dal Sapol, è stato di agitazione. Cisint: «Ci tuteleremo legalmente»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 27 Giu 2025
Copertina per Polizia Locale di Monfalcone e criticità sollevate dal Sapol, è stato di agitazione. Cisint: «Ci tuteleremo legalmente»

Il sindacato riferisce di agenti lasciati soli in interventi ad alto rischio, carenze di organico, vessazioni interne e di «Taser inutilizzati». Richieste garanzie per un lavoro sicuro.

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Polizia Locale in stato di agitazione a Monfalcone. Lo annuncia il Sindacato Autonomo di Polizia Locale Fvg per firma del segretario generale Beppino Michele Fabris che ha inviato all'Ente e ad altri soggetti competenti una lettera. Al centro della vertenza ci sarebbero «gravi carenze di organico» ovvero condizioni di lavoro considerate pericolose e un clima interno definito «tossico» e «intimidatorio».
Sicurezza a rischio e strumenti non adeguati

Secondo quanto denunciato dalla sigla sindacale, gli agenti operano quotidianamente in scenari caratterizzati da elevata pericolosità, spesso senza le necessarie tutele e senza l’adeguato equipaggiamento. Gli interventi riguardano anche situazioni di polizia giudiziaria e ordine pubblico — come furti, aggressioni, risse e maltrattamenti — ma senza armamento, protezioni o supporti tecnici. Dubbi anche sulla sperimentazione del Taser: «i dispositivi sono rimasti inutilizzati, chiusi in un armadio».

L’insufficienza del personale è un altro elemento critico: il carico di lavoro grava su pochi operatori, spesso soli durante i turni serali, e in alcuni casi senza la presenza obbligatoria di un ufficiale di polizia giudiziaria. «Si mette a rischio l’incolumità degli agenti e si compromette anche la qualità del servizio offerto ai cittadini» commenta il S.A.Po.L.

Su turni e ferie 
Dalla lettera del sindacato emerge pure che esisterebbero delle problematiche che non riguardano solo l’operatività sul territorio. Secondo la sigla sindacale, all’interno del comando si registra un clima lavorativo deteriorato, fatto di pressioni, minacce disciplinari, limitazioni arbitrarie e pratiche vessatorie. Tra le situazioni segnalate: l’impossibilità di accedere ai servizi igienici senza autorizzazione scritta, la gestione discriminatoria dei turni, la mancata rotazione nei festivi e i permessi concessi solo a fronte di modifiche forzate dell’orario che fanno risultare le assenze come fuori servizio. A questo si aggiunge la sorveglianza eccessiva tramite telecamere interne, la raccolta di informazioni sull’appartenenza sindacale del personale e la distribuzione irregolare del vestiario. Diversi agenti, ormai esasperati, avrebbero già chiesto il trasferimento ad altri enti.

Un dialogo “interrotto”
La “rottura” con l’amministrazione comunale arriva dopo un periodo iniziale di confronto positivo avviato con il Sindaco reggente Antonio Garritani. «Con lui si era aperto un dialogo costruttivo – spiegano dal sindacato – che aveva portato a una condivisione sulla necessità di evitare servizi notturni rischiosi e pianificare un percorso serio per l’armamento e il rafforzamento dell’organico». Tutto si è interrotto con l’insediamento della nuova amministrazione.

Durante l’ultimo incontro sindacale, avvenuto lo scorso 19 giugno, la delegazione della Polizia Locale ha deciso di abbandonare la riunione in segno di protesta. «La conduzione dell’incontro è stata irrispettosa e disorganizzata – raccontano – e la nostra esposizione è stata più volte interrotta senza motivo dalla consigliera Cisint. Senza un confronto serio, la situazione può solo peggiorare».

Una procedura di conciliazione in Prefettura
Alla luce della situazione, il sindacato ha formalizzato la proclamazione dello stato di agitazione e ha chiesto l’intervento urgente del Prefetto di Gorizia Ester Fedullo per l’attivazione della procedura di conciliazione, prevista dalla legge per i servizi pubblici essenziali.
«Non chiediamo privilegi, ma il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e delle condizioni minime di dignità –conclude la nota –. Gli agenti sono tenuti per legge a esporsi a rischi, ma l’amministrazione ha l’obbligo di adottare tutte le misure per proteggerli, come previsto dal Codice Civile e dal decreto legislativo 165/2001».

La replica del consigliere delegato Cisint
Interpellato dalla nostra redazione, il consigliere comunale delegato alla sicurezza Anna Maria Cisint esprime piena fiducia al Corpo di Polizia Locale e annuncia che sono in corso delle verifiche sulle situazioni recentemente «millantate» e definite «non veritiere». «Se questo è il modo di fare ci tuteleremo – spiega Cisint – chi racconta storie gravi deve rispondere legalmente. Guarda caso la questione scoppia proprio quando chiediamo si estenda l’orario di servizio alla sera e parzialmente anche in notturno. Spero non si tratti di un tentativo di ricatto in modo da non permettere al Comune di fare il possibile per la sicurezza dei cittadini».

Da parte sua, Cisint riferisce ancora una volta di aver lavorato per ampliare la dotazione organica portando gli agenti da 21 a 30, riferisce della diminuzione del numero di ore di straordinario che sono 10 all’anno e del concorso per la ricerca di nuovi impieghi a tempo determinato. «Su quanto sollevato da questo sindacato abbiamo attivato le verifiche del caso. Ciò che è stato affermato non è realistico, non è vero».

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