La storia
La più giovane sindaca del Fvg si laurea a Gorizia, il suo modello per un bilancio di sostenibilità nei piccoli comuni

Sara Tosolini è classe 1999 ed è prima cittadina a Treppo Grande dal 2024 dopo esperienze da consigliera e assessora. «L'idea può aiutare i sindaci a guardare al domani».
Si è laureata il 7 aprile a Gorizia la più giovane sindaca del Friuli Venezia Giulia. Lei, Sara Tosolini, classe 1999, è prima cittadina dal giugno 2024 e, da qualche giorno, anche dottoressa in Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni con una tesi su “Bilancio di sostenibilità: un modello semplificato per i Comuni sotto i 5mila abitanti”.
Sara Tosolini, nata il 15 luglio a San Daniele del Friuli, è una giovane politica italiana attualmente sindaca di Treppo Grande: ha iniziato la sua carriera politica a 19 anni, venendo eletta consigliera comunale con delega alle politiche giovanili e comunicazione. Successivamente, ha ricoperto il ruolo di assessora a bilancio e associazioni, mantenendo le deleghe già tenute durante il mandato da consigliera. Nel giugno 2024, all'età di 24 anni, è stata eletta sindaca di Treppo Grande con il 59,06% dei voti, sostenuta dalle liste "Treppo vive – Vive Trep" e "Progetto Comune". Questa vittoria l'ha resa la sindaca più giovane del Friuli Venezia Giulia e una delle più giovani d'Italia. Nel marzo 2025, è stata nominata coordinatrice regionale della sezione Giovani dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per il Friuli Venezia Giulia. Nel suo nuovo ruolo, Tosolini ha sottolineato l'importanza per i giovani amministratori di assumersi la responsabilità di costruire il futuro delle comunità locali con visione, competenza e coraggio.
Un tema, quello del bilancio di sostenibilità, che Tosolini aveva già ‘adocchiato’ per la propria tesi durante il percorso di studi ma che si è reso ancor più interessante, specialmente guardando alle piccole realtà comunali regionali, dopo la sua elezione a sindaca. «Quando si pianifica un’opera – racconta – bisogna anche considerare, oltre alla parte economica, anche le ricadute sociali e ambientali, che tipo di impatto hanno sulla comunità».
Tosolini cita i dati raccolti, principalmente a Treppo Grande, ma anche da aziende partecipate. «Guardiamo al rifacimento della rete elettrica pubblica, agli impianti fotovoltaici con l’energia sostenibile ma anche a quanti eventi culturali possiamo organizzare, alla prevenzione sanitaria con le misure per gli anziani e le fasce della popolazione più giovane, sono tutti indici per questo tipo di bilancio. Dati che possono essere utilizzati in un’ottica di continuità e, dunque, di lavoro continuo aiutando gli amministratori, di anno in anno, a migliorare gli stessi indici».
Il modello parte da Treppo Grande, 1700 anime nel Friuli Collinare, ma può «essere sviluppato da ogni comune». Nella ricerca è stata analizzata anche la letteratura, dalla quale è emerso che le difficoltà tra i piccoli comuni sono simili, dalla carenza di personale a banche dati difficili da costruire e utilizzare. Poi, chiaramente, ognuno ha le proprie caratteristiche e proprie difficoltà, «ma è un’idea su come poter organizzare al meglio le risorse».
«Il rischio – conclude Tosolini – è di imporre un modello che, come il Dup, diventi un mero adempimento piuttosto che un vero e proprio strumento utile all’intero comune. Anche se si tratterebbe di uno strumento che richiederebbe una riorganizzazione interna piuttosto radicale ma può essere strumento per gli amministratori a programmare guardando al domani e non solo all’oggi».
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