La piazza del municipio dedicata a Pahor, l'idea a Nova Gorica

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La piazza del municipio dedicata a Pahor, l'idea a Nova Gorica

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Giu 2022
Copertina per La piazza del municipio dedicata a Pahor, l'idea a Nova Gorica

Il consigliere di Nova Slovenija lancia la proposta per cambiare i nomi legati a Tito.

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La piazza davanti al municipio di Nova Gorica potrebbe cambiare nome. È la proposta avanzata da Anton Harej, consigliere comunale di Nova Slovenija (Nuova Slovenia), con l’idea di sostituire l’attuale intitolazione a Edvard Kardelj con quella a Borut Pahor. Attualmente, il grande cortile posto davanti al palazzo municipale portale il nome del partigiano sloveno, all’epoca numero due del maresciallo Tito nonché ministro degli esteri di Jugoslavia dal 1948 al ’53 e primo segretario del Partito comunista sloveno.

La decisione sarà affidata alla commissione comunale sulla toponomastica, guidata dal socialdemocratico Mitja Humar e composta da Luka Manojlović, Ana Zavrtanik Ugrin, Tjaša Podgornik e Darko Žnidarčič. “Alla prossima riunione del consiglio comunale di luglio - spiega l’esponente del centrodestra -, avrò informazioni se si sono incontrati o meno e se hanno discusso dell’iniziativa”. Harej, già sottosegretario di stato all’Agricoltura, ha ricordato di essersi già confrontato in passato con il sindaco Klemen Miklavič sul tema.

Circa tre anni fa, infatti, le due parti avevano iniziato a ragionare su una modifica di alcuni nomi di strade e aree della città, legate ancora alla storia comunista. “Ma se la proposta è di cambiare con il nome di Antonio Gramschi o di altri del nuovo orientamento politico di sinistra, per noi non è appropriato. Entrambe le principali liste politiche, Goriška.si e Povezani, in Aula sono orientate a sinistra e il mio suggerimento forse potrebbe essere respinto”. L’esponente dell’opposizione, però, fa leva sul nome di Pahor come d’unione per tutti.

Harej evidenzia che, dedicando questo angolo di città allo scrittore scomparso il 30 maggio di quest’anno, “diamo merito al lavoro di un onorevole sloveno che ha arricchito questa zona di confine, per nazionalità sloveno ma che ha vissuto e lavorato principalmente in Italia, nonché in Slovenia ed ex Jugoslavia. Ed è stato speciale e unico come cittadino europeo, un uomo straordinario con chiari valori europei in cui non c'era spazio per tattiche e titubanze. I valori europei sono difesi da entrambe le città di Gorizia”.

C’è poi il tema di svincolarsi dal passato titino, aspetto che ha contraddistinto anche l’ultimo governo Janša, togliendo i nomi di coloro "che hanno avuto un ruolo ambiguo nella nostra storia e sono portatori del regime comunista totalitario. Non era democratico, i valori non erano europei, né lo erano le loro azioni. Pahor ha anche segnalato quei atti del dopoguerra che gli sono costati dolore agli occhi del Partito comunista sloveno, ma ha comunque visto le differenze: ha rifiutato categoricamente il nazismo e il fascismo, ma mai categoricamente il comunismo stesso”.

“Di certo - prosegue il consigliere - mantenne un certo atteggiamento nei confronti del comunismo, anche se condannava i massacri del dopoguerra. Personalmente e socialmente, lavoro da molti anni per rimuovere dalle strade e dalle piazze i cognomi di persone che hanno violato i diritti umani fondamentali e non hanno rispettato i valori democratici europei. Oltre a piazza Kardelj, abbiamo anche via Kidričeva e via Delpinova. In futuro sarà necessario modificare entrambe”. Sul fronte della commissione, non è stata ancora fissata la data in cui si riunirà per discutere.

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