Un piano da 50 milioni di euro per rimettere a nuovo le scuole di Gorizia e provincia

Un piano da 50 milioni di euro per rimettere a nuovo le scuole di Gorizia e provincia

L'idea di nuove sedi

Un piano da 50 milioni di euro per rimettere a nuovo le scuole di Gorizia e provincia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 28 Gen 2021
Copertina per Un piano da 50 milioni di euro per rimettere a nuovo le scuole di Gorizia e provincia

Presentato oggi il piano triennale, rimane aperta l'idea di creare nuove sedi per ospitare gli studenti delle superiori.

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Dopo gli appuntamenti a Udine e Pordenone, è stato presentato anche a Gorizia il piano dell’edilizia scolastica per il triennio 2020-2022. Questa mattina, presso la sala del consiglio comunale di piazza Municipio, gli assessore regionali alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, e all’Istruzione, Alessia Rosolen, hanno infatti illustrato gli interventi che verranno finanziati grazie a fondi regionali, nazionali ed europei. In tutto, la spesa prevista e già stanziata è di 20 milioni di euro solo per le superiori, a cui si potranno aggiungere ulteriori 3,7 milioni in programma ma non ancora finanziati. I lavori saranno coordinati dall'Ente di decentramento regionale (Edr) nato nel luglio scorso.

"Gli Edr sono stati un elemento fondamentale per superare l'impasse delle Uti che ha pesato molto sulla programmazione degli interventi di edilizia scolastica" ha detto Rosolen. La somma, in ogni caso, arriva a un totale di 50 milioni, contando tutte le risorse investite sugli edifici scolastici pubblici di ogni ordine e grado nel territorio dell'ex provincia. Per quanto riguarda le superiori, sono 5.500 i ragazzi che frequentano le sedi del Goriziano. Nel bilancio, vi sono 20 interventi inseriti nel piano e già finanziati con fondi europei, del ministero o in parte coperti da risorse dell'avanzo libero dell'Uti per 9,5 milioni di euro. Il quadro si completa con gli interventi, con fondi statali Pon per complessivi 500mila euro, per adeguare gli istituti superiori alle misure anti-Covid.

Un imponente pianificazione territoriale, come sottolineato dagli stessi esponenti della giunta Fedriga, che coinvolgerà 33 edifici da Gorizia a Grado, passando per Monfalcone, Staranzano e Gradisca. “È il piano per le scuole più cospicuo mai fatto nella nostra regione - ha spiegato Pizzimenti -, determinato non solo dai lavori per gli adeguamenti sismici ma anche per l’efficientamento energetico e termico”. Solo per quest’anno, sono stati già predisposti 5 milioni, tra i cui obiettivi c’è l’avvio del rifacimento dell’impianto elettrico del liceo artistico Fabiani, la creazione di nuove aule all’Isis Einaudi di Staranzano e il primo lotto di lavori al Cossar-Da Vinci.

Una nuova palestra e scuole più sicure, gli interventi più urgenti a Gorizia con il nuovo piano

Grazie a fondi statali, comunitari e residui delle Uti saranno coperti 9,5 milioni. Sui tre anni, la voce più sostanziosa riguarda l’adeguamento sismico del liceo scientifico Duca degli Abruzzi (1,4 milioni) e la nuova palestra Galilei-Fermi-Pacassi (2 milioni). In attesa di finanziamento ma già in programma l’adeguamento sismico ed efficientamento energetico dell’Istituto agrario Brignoli di Gradisca. Da inserire, invece, il rifacimento della copertura dell’ex Pacassi (1,5 milioni). “Andremo ad affrontare problematiche che si trascinano da tempo - ha detto Rosolen - e in alcuni contesti stiamo vagliando l’ipotesi di creare nuove scuole, anziché andando ad operare sugli edifici esistenti”.

Proprio quest’ultima soluzione è ancora in fase di definizione ma una prima stima c’è già. Si parla, infatti, di una spesa complessiva di 31 milioni di euro, necessari per realizzare - qualora lo si deciderà - nuove sedi per i licei Slataper di Gorizia e Buonarroti di Monfalcone (per questo è inclusa anche la palestra), oltre che per il Galilei e la nuova palestra del polo liceale goriziano. Tutto ancora scritto solo nel “libro dei sogni”, ma è stata la stessa Rosolen a evidenziare la necessità di scuole “polmone”, da utilizzare come sedi provvisorie per gli studenti i cui plessi sono oggetto di cantiere. A questo, si unisce il bisogno di intervenire su immobili vincolati dalla Sovrintendenza.

Tutto ciò, quindi, porta a pensare di creare nuove strutture. In ogni caso, questa spesa non è stata inserita nei 20 milioni predisposti dalla Regione e ogni caso verrà analizzato nel tempo. Per quanto riguarda invece asili, elementari e medie, Pizzimenti ha ricordato che dal 2018 ad oggi sono stati spesi 36 milioni per un totale di 40 interventi. Quest’anno si rifaranno da zero le primarie di Mossa e Monfalcone, rispettivamente con 2 e 3,2 milioni. A termine dell’incontro, è intervenuto anche il sindaco Ziberna, concorde sulla necessità di nuovi spazi in città, poiché ad oggi non c'è un luogo libero che possa ospitare centinaia di ragazzi. Questi, ha detto, potrebbero essere ricavati dall’ex ospedale di via Vittorio Veneto, qualora il progetto del carcere europeo non andasse in porto.

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