La particolarità
La pianista gradese Elisa Rumici riscopre Gilda Ruta: «La sua storia è quella di ognuno di noi»

Si tratta di un progetto che ha richiesto studio e ricerca per ridare voce alla musicista e compositrice napoletana vissuta tra Ottocento e Novecento.
È un percorso di recupero non solo musicale ma di intenti: lei, Elisa Rumici, pianista gradese classe 1995, ha da poco dato vita a un proprio cd nel quale ripercorre le composizioni della musicista italiana Gilda Ruta, per vicende familiari rimasta nell'ombra in Italia ma guadagnando successo negli Stati Uniti. Vissuta a cavallo tra Ottocento e Novecento, Ruta «può raccontare ed esprimere la vita di ognuno di noi artisti, gli alti e i bassi, il fatto che un percorso non sia tracciato dall'inizio alla fine in una linea retta o a tappe giuste o sbagliate. Anzi». Rumici è convinta, nel raccontare, della preziosità del recupero di questa figura. «Come donna e come musicista ho ritrovato tanto di lei nel cammino di ognuno di noi e penso che possa insegnare ancora molto».
Il progetto, che rappresenta una scoperta fondamentale per il patrimonio storico e musicale italiano, è partito ufficialmente il 26 settembre 2025 con l'uscita del nuovo Cd dedicato alla musica pianistica proprio di Gilda Ruta (1853–1932), pianista, compositrice e insegnante italiana che visse tra Italia e New York. Un tempo celebrata e premiata, Ruta è stata poi dimenticata ed esclusa dalle storie ufficiali della musica. Il lavoro della pianista gradese è stato, nella particolarità della riscoperta, di ricerca meticolosa e di studio: è durante una conferenza a Colonia che conosce la professoressa Carla Conti che la mette in contatto con Giovanni Vigilar, autore di una biografia proprio sulla Ruta. Da lì parte un percorso che l'ha portata alla realizzazione del disco nel quale compaiono varie fotografie (tra cui quella in copertina, ndr) realizzate dalla regista e fotografa Aurora Ovan.
«Con questo lavoro ho voluto riportare alla luce un capitolo completamente cancellato della storia italiana, restituendo voce a una figura che seppe sfidare le convenzioni sociali del suo tempo e costruire un percorso artistico autonomo e molto coraggioso. Riscoprire la sua musica significa restituire al pubblico una parte essenziale della nostra memoria culturale e riflettere su quanto ancora resti da indagare al di fuori del canone consolidato. Per me è stato un viaggio di ricerca e di ispirazione», prosegue Rumici.
La pianista gradese ha alle spalle la vincita di ben ventisette primi premi e numerose borse di studio, e attualmente è generosamente supportata dalla Fondazione Cusanuswerk. Il suo progetto concertistico “Virtuosismo rivelato" ha ricevuto il premio Walter und Corina Christen-Marchal Stiftung. La sua discografia comprende Gilda Ruta Piano Works (Da Vinci Publishing), A Musical Journey (Rhein Records), Francesco Marino Piano Works (Diapason Records), e un contributo alla colonna sonora del documentario Foibe, il dramma dei deportati e scomparsi, presentato alla 71ª Mostra del Cinema di Venezia.
Ha ricevuto le prime lezioni di pianoforte da Maria Cristina Sgura, proseguendo poi con Maria Grazia Cabai, Roberto Plano, Stefania Redaelli e Riccardo Zadra. Si è diplomata in Pianoforte al Conservatorio “J. Tomadini” di Udine nel 2013, a soli 17 anni, e nel 2016 ha conseguito il diploma in Pianoforte al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, laureandosi con lode. Successivamente ha studiato presso l’Accademia di Musica di Pinerolo con Enrico Pace e, nel 2021, ha ottenuto due Master in Pianoforte e Pedagogia Pianistica presso la Hochschule für Musik Basel nella classe di Filippo Gamba.
Accanto all’attività concertistica, Elisa svolge un’intensa attività di ricerca. Attualmente sta conducendo un dottorato presso la Hochschule für Musik Freiburg sotto la supervisione della Prof.ssa Natasha Loges e del Prof. Alfonso Gómez. Oltre al cd uscito qualche giorno fa, Rumici ha in programma ulteriori due dischi in uscita nel 2026.
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