Petizione su Pecol dei Lupi, appello del comitato al Parlamento europeo

Petizione su Pecol dei Lupi, appello del comitato al Parlamento europeo

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Petizione su Pecol dei Lupi, appello del comitato al Parlamento europeo

Di Redazione • Pubblicato il 29 Set 2021
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La petizione inviata a Bruxelles, nella speranza che vigili sul sito. Le preoccupazioni.

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Hanno deciso di appellarsi a Bruxelles, nella speranza che ciò possa accelerare la risoluzione dell'annosa questione. Il comitato di Borgnano “No riapertura discarica di Pecol” ha così lanciato una petizione per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, che sarà presa in carico dal Parlamento europeo e ha l'obiettivo di chiedere il controllo delle istituzioni comunitarie sulle questioni inerenti la discarica di Pecol, allineando tutti gli attori coinvolti nella chiusura, alle direttive dell'Ue in tema di rifiuti e gestione delle discariche.

“Preso atto delle problematiche riguardanti la discarica - scrivono i proponenti dell'atto - nonostante le quali si corre il rischio che le amministrazioni permettano nuovamente il conferimento di rifiuti nel sito, i firmatari della presente petizione europea si fanno portavoce dei 1008 cittadini già mobilitati con la raccolta firme e chiedono alle autorità dell’Unione europea di vigilare sul tema descritto al fine di scongiurare ogni violazione delle direttive comunitarie che garantiscono la corretta gestione dei rifiuti e dei siti di discarica e dell'interesse comune per tutti i cittadini europei per la tutela delle risorse idriche e dell'ambiente”.

"Questa azione - aggiungono - si sposa bene con l'operato della procura di Gorizia e dell'amministratore giudiziario che ha in carico la chiusura della discarica. Finalmente si sta andando nella direzione che auspicavamo che prevede, tra le varie cose, il posizionamento della copertura sulla parte di discarica ancora a cielo aperto, in modo da evitare la produzione di percolato, il cui prelievo costa 500mila euro all’anno. Però continuiamo a sentire amministratori pubblici che ritengono sia ancora possibile conferire rifiuti solidi urbani, nonostante le numerose criticità emerse in questi anni".

Il comitato rimarca che "la discarica si trova nella lista dei siti inquinati della Regione Friuli Venezia Giulia, a causa di fuoriuscite di percolato dalla copertura di fondo. Il rifiuto secco residuo che il gestore vuole conferire in discarica non è conforme alla normativa in vigore in quanto la componente organica risulta troppo elevata; il telo di impermeabilizzazione non è conforme in base al d.lgs.36/03; vi è di conseguenza una forte esposizione della falda a eventuali condizioni di inquinamento determinate da possibili cedimenti dello strato di impermeabilizzazione di fondo della discarica".

I firmatari della petizione evidenziano che "esistono delle alternative per la chiusura definitiva che non prevedono il conferimento esterno di rifiuti solidi urbani. Nel corso della conferenza del 12 settembre nel teatro di Cormons - con ospite lo stesso commissario Palumbo - è emerso l'importante ruolo svolto dai comitati di cittadini radicati sul territorio, considerati 'sentinelle' in grado di tenere sempre alta l'attenzione sulle criticità del territorio. Ecco perché noi del comitato non ci stanchiamo di portare avanti le nostre iniziative di cittadinanza attiva".

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