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Il Pd punta su tre nomi a Gorizia: Maran, Fasiolo e Compagnone

Votata la rosa di nomi da proporre a sindaco, il giornalista è la novità. Maran: «Le condizioni non ci sono».
Ci sono due “ritorni” e una “sorpresa” nella rosa di nomi per il possibile candidato sindaco di centrosinistra, uscita ieri sera dall’assemblea del Pd. I dem di Gorizia hanno infatti votato a larga maggioranza Laura Fasiolo, Alessandro Maran e Vincenzo Compagnone. Proprio quest’ultimo è la vera novità, mentre i primi due avevano manifestato la propria disponibilità alla candidatura già da diversi mesi. Entrambi, però, alla fine avevano fatto un passo indietro, da ultima l’ex senatrice che aveva ricevuto anche l’endorsement da liste esterne al partito.
La riunione - che ha visto la riconferma di Angiola Restaino alla presidenza del circolo - serviva a fare il punto sulla trattativa con la futura coalizione. La quale, comunque, non appare ancora con dei contorni definiti e lo stesso segretario Franco Perazza ha rinnovato l’auspicio di poterla allargare ulteriormente il più possibile. Parallelamente, però, si cerca uno sprint per trovare un profilo su cui convergere, dopo una lunga lista di volti bruciati nel corso degli scorsi mesi. Un quadro che sembra ricalcare quello delle elezioni al Quirinale.
Se a fine gennaio il cerchio si è chiuso puntando nuovamente su Mattarella, questa volta sul piatto ci sono i nomi già noti dallo scorso autunno. Sviluppo che ha sorpreso la stessa Fasiolo: “Non me lo aspettavo - spiega - che questa richiesta sarebbe arrivata dal segretario”. Presasi un po’ di tempo per riflettere, dopo aver ritirato la propria messa a disposizione perché “sentivo che c’era la necessità di consenso più ampio”, l’ex senatrice ha sciolto positivamente la riserva ma attende di capire chi saranno effettivamente gli alleati.
“Bisogna fare chiarezza sul discorso - sottolinea -, va bene che il fronte sia più largo possibile sui temi ma senza snaturare il centrosinistra, che include centro e sinistra”. Come “outsider”, Compagnone - giornalista in pensione e direttore di Gorizia News&Views - auspica che nel giro di una settimana si arrivi a delineare una quadra. Da fuori partito, invece, Maran mette in chiaro di non aver cambiato idea: “Le condizioni sono sempre quelle. Serve uno sforzo straordinario e vedo uno spettacolo sempre più imbarazzante nel centrosinistra. Non ho ricevuto alcun endorsement finora”.
L’ex deputato non risparmia critiche alla situazione, sottolineando che “è l’insieme delle forze politiche che deve trovare risposte, ma ognuno è innamorato del proprio cappello” citando De Gregori. Immagine su cui ora la “missione” del Pd dovrà lavorare, in quello che si prospetta come l’ultimo rush di consultazioni per arrivare a una coalizione definitiva. Più o meno politicamente allargata. In attesa che anche altri attori rilancino pubblicamente un nome su cui discutere quale sfidante di Ziberna.
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