Parte il 19 marzo 'La soglia di Gorizia', viaggio dalla Guerra Fredda alla Capitale della Cultura

Parte il 19 marzo 'La soglia di Gorizia', viaggio dalla Guerra Fredda alla Capitale della Cultura

LA RASSEGNA

Parte il 19 marzo 'La soglia di Gorizia', viaggio dalla Guerra Fredda alla Capitale della Cultura

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 14 Mar 2025
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Il calendario di eventi da giovedì a domenica 23. Fra gli argomenti il ruolo della città nel secondo Dopoguerra e l’approfondimento storico della rete sotterranea di bunker e gallerie.

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C’è tutta una “Gorizia sotterranea” da riscoprire, nell’ottica di valorizzare l'attrattività e le peculiarità di un territorio che è stato centrale nei grandi sviluppi storici del Novecento. Questo, come spiegato dalla vicesindaco Chiara Gatta, lo spirito che ha animato la realizzazione dell’imminente rassegna La soglia di Gorizia, dalla Guerra Fredda alla Capitale della Cultura”, presentata oggi in Municipio e pronta a partire mercoledì 19 marzo.

Il ciclo di eventi durerà fino a domenica 23 e prevede un variegato cartellone fatto di visite guidate, lezioni e conferenze. Focus della rassegna è proprio la riscoperta e l’approfondimento di una lunga parte di storia contemporanea, quella della Guerra Fredda, con tutti gli episodi connessi a Gorizia e al suo ruolo di “soglia” fra blocchi geopolitici.

L’obiettivo, come spiegato dall’assessore alla Capitale Europea della Cultura Patrizia Artico, è quello di gettare basi durature per la diffusione di questa eredità storica al di fuori della città: «Molti si chiedono cosa rimarrà di GO! 2025: noi stiamo cercando di valorizzare l’attrattività turistica e la rilevanza storica del territorio, poiché di qua sono passati i più grandi eventi d’Europa, augurandoci che questa rassegna sia solo il primo capitolo».

A supportare l’iniziativa con il proprio contributo, oltre alla Regione, anche la Fondazione Carigo, il cui presidente Alberto Bergamin ne ha lodato il carattere approfondito e scientifico. «Si tratta di una pagina di storia da conoscere per trarre lezioni dal passato rivolgendole al futuro – così Bergamin – è necessario ricostruire quel periodo e dargli una visione definitiva, visto il suo ruolo nel plasmare quello che è il presente di Gorizia».

Il punto di partenza della rassegna è stato la volontà di studiare la lunga storia connessa alla fitta rete di bunker nel sottosuolo di Gorizia, Nova Gorica e dintorni: un intreccio stratificato di cunicoli risalenti alla Prima Guerra Mondiale, riutilizzati durante il Secondo conflitto e poi anche nei decenni della Guerra Fredda. I frutti di questo approfondimento, portati avanti dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” e convogliati in una dettagliata mappatura del sottosuolo goriziano, saranno presentati alla cittadinanza nel primo evento in calendario mercoledì 19 marzo, alle ore 19, in sala Dora Bassi, dal presidente del centro Maurizio Tavagnutti e Paolo Visintin.

Si proseguirà giovedì 20 nell'Aula 3 della sede universitaria di via Santa Chiara, alle ore 18, con la conferenza aperta al pubblico “The divided world of the Cold War” a cura di David Reynolds, storico britannico e professore emerito di storia internazionale all’Università di Cambridge. La lezione fa da evento di apertura a “Divided Cities and Contested Cities during the Cold War”, convegno di rilevanza internazionale promosso dall’Università di Udine in collaborazione con l’ateneo di Harvard e con l’associazione Friuli Storia, che si svolgerà nel polo accademico da giovedì fino a domenica 23. Saranno quaranta i relatori provenienti da tutto il mondo che si confronteranno sul tema delle città divise: non solo Gorizia e Berlino, ma varie altre realtà urbane e rurali colpite da divisioni fisiche o anche solo politiche nel corso del secondo Dopoguerra.

È proprio con l'obiettivo di ampliare il dibattito e la riflessione collettiva anche ai non addetti ai lavori che continuerà nei giorni successivi il programma de “La soglia di Gorizia”, intersecandosi con altre iniziative recentemente battezzate nel capoluogo giuliano. Sabato 22, alle ore 10, gli “Itinerari Basagliani” al Parco Basaglia, nel solco del progetto “La Città dei Matti. La follia nel mondo di oggi tra Basaglia e Messerschmidt”. Alle 10:30 (sia di sabato che di domenica 23) la visita guidata a pagamento del Valico del Rafut, dove alle15:30 sarà anche possibile visitare in apertura straordinaria il Museo del Lasciapassare. Alle ore 18 di sabato, infine, una conferenza dal focus peculiare in sala Dora Bassi: “Giocando al di là del muro: i videogiochi del blocco orientale nell’epoca della guerra fredda”, a cura di Davide Lorigliola dell’associazione culturale 12-Bit Retrogaming.

Parallelamente, nei pomeriggi e nelle serate di giovedì 20 e 21 marzo, al Kinemax di Piazza Vittoria si svolgerà la retrospettiva a cura di Trieste Film Festival “1945. La Guerra è finita? Traumi, rovine e ricostruzione” con proiezioni introdotte da storici e studiosi.

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