Parco fotovoltaico a Mariano, no di Legambiente: «Area naturalistica»

Parco fotovoltaico a Mariano, no di Legambiente: «Area naturalistica»

la protesta

Parco fotovoltaico a Mariano, no di Legambiente: «Area naturalistica»

Di Redazione • Pubblicato il 06 Apr 2023
Copertina per Parco fotovoltaico a Mariano, no di Legambiente: «Area naturalistica»

Legambiente attacca la scelta del luogo e l'amministrazione comunale: «I cittadini non sono stati coinvolti».

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Legambiente torna ad attaccare la realizzazione del nuovo parco fotovoltaico di Mariano del Friuli, in fase di realizzazione nell'area naturalistica a sud dell'abitato. L'opera avrà una potenza di 5,9 MW e l'associazione ha spiegato di aver ricevuto richieste da alcuni cittadini per "intervenire per bloccare l'opera". Il gruppo si era attivato quando lo screening di Valutazione di impatto ambientale (Via) era già concluso. "Ci eravamo resi conto che il parere dato dal Servizio Via della Regione durante tale fase non corrispondeva con quanto effettivamente osservato da alcuni naturalisti locali".

"Nell’area in questione - denuncia la nota del sodalizio - sono state viste negli ultimi anni ben 78 specie di uccelli senza contare i mammiferi, gli insetti e altri organismi viventi. Strideva perciò il parere dato dal Servizio Via: 'Riguardo fauna e flora, il campo fotovoltaico ricade in una zona antropizzata, circondato da campi coltivati e a poca distanza da una zona industriale ed artigianale. Questi elementi limitano la presenza di macro e micro fauna selvatica nonché di flora autoctona'. È evidente che è mancato uno studio approfondito sulla flora e la fauna presenti come richiesto dall’Arpa nella stessa procedura"

"'Nell’analisi degli impatti ambientali - riporta il documento - (pag. 112 del SIA) non si rintracciano indagini o ricerche bibliografiche sulla macro e micro fauna selvatica presente in loco e la valutazione sulle interferenze dell’opera in progetto su tali componenti animali'. Per tale motivo abbiamo comunque avvisato della discrepanza tutti gli organi competenti ma non c’è stato nulla da fare ed ora temiamo che sia troppo tardi". Legambiente punta il dito anche verso l'amministrazione comunale, in quanto "durante la procedura di autorizzazione è mancato completamente il coinvolgimento dei cittadini".

"L’eventuale pubblicazione sull’albo pretorio comunale e la pubblicazione del progetto sul sito della Regione - precisa - non può bastare in quanto la stragrande maggioranza di cittadini non li consulta. Il legame al paesaggio e l’attenzione al consumo di suolo da parte dei cittadini si possono e si devono prendere in considerazione nella pianificazione di opere impattanti, anche perché la scala del cambiamento richiesto per la neutralità climatica è tale che si rischia di innescare un’opposizione che va contro gli obiettivi che avremmo già dovuto prefissarci da tempo".

Seppur a favore delle fonti eneregtiche rinnovabili, il gruppo esprime perplessità su dove i pannelli vengono collocati, preferendo un parcheggio "a duecento metri dall’area in questione, solo parzialmente utilizzato. In quell’area cementificata e asfaltata i pannelli farebbero ombra alle automobili in sosta e ridurrebbero il surriscaldamento". Appello affinché non si ripetano episodi simili: "Nella pianura friulana le aree cementificate, urbanizzate o coltivate in modo intensivo sono talmente pervasive che andrebbero preservate con grande dedizione e cura le poche aree naturali o rinaturalizzate rimaste".

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