Le tempistiche
Parco Basaglia, conclusa la bonifica bellica ora parte il primo lotto di lavori: ecco la rigenerazione urbana del sito

Tra il recupero dei sentieri e degli edifici principali rinasce uno dei «cuori della città sul quale si sta creando una volontà popolare». Attenzione particolare ai prati stabili e al verde.
Con la consegna dei lavori, prende il via il primo lotto funzionale dei lavori di rigenerazione urbana del Parco Basaglia. Il Servizio Patrimonio della Regione, in qualità di stazione appaltante, ha aggiudicato l'intervento a Ica Consorzio Artigiani Associati di Isola Vicentina, in provincia di Vicenza. Parco Basaglia è il comprensorio dell'ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia. Situato nel quartiere di San Rocco, confinante da un lato direttamente con la Slovenia, si inserisce nel sistema dei parchi urbani del Comune di Gorizia.
Per il sindaco, Rodolfo Ziberna, si tratta di una «giornata storica perché tantissimi sono i turisti, tra gli stranieri soprattutto i francesi, che cercano un museo su Basaglia. Siamo riusciti a intitolare lui il parco ma manca un riconoscimento dal punto di vista storico». Ecco che al piano terra della palazzina storica che si trova all’ingresso del parco, nella quale si trovava l’ufficio del direttore, sarà ulteriormente valorizzato grazie all’intesa con Asugi. «A breve, grazie al dialogo con la Regione, in particolare con l’assessore Callari, avvieremo il lavoro per alcun ciclovie interne».
Per l’assessore regionale Sebastiano Callari si tratta di «realizzare un monumento alla storia della psichiatria mondiale. Al di là dei problemi ideologici, Basaglia è diventato divisivo per altri motivi, ma il suo contributo è stato fondamentale nella medicina ed è necessario ricordarlo. Nel 2018 quando fu siglato il primo protocollo d’intesa non si misero sul tavolo alcune cose, soprattutto il fatto che il parco fu teatro bellico e non si era pensato che era necessario procedere una bonifica», ha ribadito Callari. Ora, rivisto il progetto e ascoltate le richieste di alcune associazioni come Legambiente, si è proceduto anche nella direzione di «salvaguardare la flora e consentire al parco di essere fruibile».
L’obiettivo è «iniziare oggi ed entro la fine di settembre completare i lavori della prima fase, ovvero quella degli impianti della pubblica illuminazione e poi alla semina e installazione dei bulbi per chiudere l’opera», ha ribadito Marco Padrini della Direzione centrale patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi. «Ci sarà, poi, una valutazione sulle aree sulle quali non siamo riusciti a intervenire ma è chiaro l’intento di voler preservare il parco nella sua unicità, ricostituendo i percorsi che erano quelli storici».
Quello dedicato a Basaglia è il quinto parco per dimensione della città e in area strettamente urbana è secondo solo al Parco del Castello. Storicamente, è stato sede del manicomio aperto nel 1911 sotto l'Impero Asburgico, poi Ospedale psichiatrico provinciale attivo dal 1933 e poi, con l'arrivo di Franco Basaglia nel 1961, teatro del percorso rivoluzionario che ha cambiato per sempre l'approccio alla persona e alla malattia mentale. Proprio per le sue caratteristiche naturali, architettoniche e di memoria e per la sua collocazione strategica in prossimità del confine, merita di essere valorizzato e rigenerato per riconsegnarlo alla fruibilità dei cittadini nella sua nuova veste di Parco aggregativo transfrontaliero.
L'8 febbraio 2018 è stato siglato un primo Protocollo di intesa tra la Regione, l'Erpac e l'Azienda per l'Assistenza Sanitaria n.2 Bassa Friulana-Isontina, con l'obiettivo di procedere a interventi di recupero e di valorizzazione. Successivamente, l'11 aprile 2022, è stato siglato un secondo protocollo di intesa, che sostituisce, integrandolo e rettificandolo, il Protocollo precedente. Tra i firmatari, oltre alla Regione, l'Erpac e l'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina ASUGI, è stato coinvolto alche il Comune di Gorizia.
Per l'attuazione dell'intesa è stato costituito un Tavolo tecnico come struttura di supporto alla direzione di Erpac per le fasi di elaborazione del Master Plan di progetto e del Progetto esecutivo. Il Tavolo, presieduto dal direttore generale di Erpac o suo delegato, è composto da sei componenti designati da Regione, Asugi, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Università degli Studi Trieste - Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Comune di Gorizia, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.
Il primo lotto funzionale del progetto è stato redatto su incarico di ERPAC dal Raggruppamento temporaneo di professionisti Land Italia Srl (mandataria), M. Fiore, Studio Di Architettura e di Ingegneria Rigo, A. Stampanato e F. Treu (mandanti) e approvato nel maggio 2024. Si prevede la progettazione e il recupero delle aree verdi del Parco e del sistema dei percorsi e delle infrastrutture. Il quadro economico dell'investimento è pari a circa due milioni di euro.
Nell'ottobre 2024, con l'autorizzazione da parte del Ministero della Difesa, il Servizio patrimonio ha dato inizio alle indagini di Bonifica Sistematica Terrestre (BST) svolte da un'impresa qualificata, per verificare a scopo preventivo la presenza di ordigni esplosivi residuati bellici. Il Parco risulta infatti a rischio bellico elevato a seguito degli eventi della Prima e della Seconda guerra mondiale, oltre a essere adiacente a una trincea lungo il confine sloveno. Le indagini hanno evidenziato già dal primo metro di profondità la presenza di "interferenze ferromagnetiche diffuse", condizione tecnica che comporta ciecità strumentale degli strati posti al di sotto. Pertanto, il Servizio patrimonio ha aggiornato parte del progetto per consentire la realizzazione dei lavori in sicurezza, prevedendo sia la modifica di alcune lavorazioni sia lo stralcio di alcune aree per successivi approfondimenti del Tavolo tecnico istituito sulla base del Protocollo d'intesa. Si è così individuato un primo stralcio del lotto 1 dell'intervento di rigenerazione urbana del Parco. Le attività di verifica bellica si sono concluse nella primavera 2025. A seguire l'Ufficio BCM del 5° Reparto Infrastrutture di Padova ha validato le indagini relative ai volumi di scavo.
Inoltre, secondo segnalazioni di Legambiente, alcune aree prative del parco storico, verso via Filzi, ospitano varie specie botaniche tipiche dei prati stabili, tra cui orchidee piramidali e orchidee purpuree. Il Servizio patrimonio ha quindi valutato di stralciare le aree indicate da Legambiente e di rimandare ulteriori valutazioni al Tavolo tecnico costituito secondo le previsioni del Protocollo d'intesa.
«La riqualificazione di Parco Basaglia e del complesso ex manicomio è uno dei più edificanti per Go! 2025», ha voluto ribadire l’assessore a Go! 2025, Patrizia Artico. «Uno dei siti storici che vanno assolutamente valorizzati non solo dal punto di vista istituzionale perché il parco è un pezzo di cuore della città sul quale si sta creando anche una volontà popolare che non potrà non avere successo negli anni».
Nel parco opererà anche Erpac per il quale era presente la Rup del punto ristoro, Federica Rovello, che aveva curato anche la parte progettuale. Il punto ristoro, che sarà creato all’interno dell’ex tipografia, sta nascendo dal 2020 e per Erpac «è una sfida perché ci stiamo occupando di attività che solitamente non ci competono come lo smaltimento di inerti o la riprogettazione ma stiamo lavorando per far riprendere i lavori entro luglio o agosto e concludere entro il 2025. L’idea è di renderlo un luogo di aggregazione oltre che di ristoro e un punto rivitalizzante per l’intera area, un po’ come il Parco San Giovanni a Trieste», così Rovello.
Punto importante sarà quello gestito da Asugi, rappresentata stamattina nella presentazione della consegna lavori da Mauro Baracetti, direttore della struttura complessa edilizia e impianti, che ha ribadito l’impegno economico di 47milioni di euro di cui 42 regionali e 5 ministeriali per gestire gli edifici interni, da quelli sanitari al polo scolastico fino al Pneumologico. Interventi che riguarderanno «12.800 metri quadri. È un esempio di virtuosismo della pubblica amministrazione e puntiamo all’umanizzazione dei luoghi perché la prevenzione parte dal creare luoghi a misura d’uomo con geometrie, luci e colori».
Il Comune, infine, come ribadito dall’assessore Sarah Filisetti, si occuperà di «progettare la nuova viabilità verso le principali arterie cittadine e riqualificare due particelle di proprietà comunale».
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