Panzano bombardata, quei sette raid aerei che sconvolsero Monfalcone

Panzano bombardata, quei sette raid aerei che sconvolsero Monfalcone

al Muca

Panzano bombardata, quei sette raid aerei che sconvolsero Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 13 Apr 2024
Copertina per Panzano bombardata, quei sette raid aerei che sconvolsero Monfalcone

Aperta ieri la mostra al Museo della cantieristica, tra il 19 marzo 1944 e il 5 aprile 1945 furono sette i bombardamenti sulla città. I ricordi.

Condividi
Tempo di lettura

Inaugurata ieri sera al Museo della cantieristica di Monfalcone, la mostra “Panzano bombardata”. Si tratta dell’evento espositivo realizzato – nell’ambito del progetto “Fa che no soni la sirena” – dal Consorzio culturale del Monfalconese Ecomuseo Territori e dall'associazione Galleria Rifugio Monfalcone, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. I contenuti dell’iniziativa sono stati illustrati da Pietro Commisso. Alla cerimonia erano presenti anche Gilda Aloisio per il Ccm e l’assessore all’Istruzione Tiziana Maioretto in rappresentanza del Comune.

Tra il 19 marzo 1944 e il 5 aprile 1945, furono sette i bombardamenti ufficialmente registrati sulla città, 17 le incursioni e 71 le vittime. «Una serie di eventi drammatici per la città – spiega Commisso – che ebbero come obiettivi strategici da colpire il cantiere navale, la Solvay, la ferrovia e il vicino aeroporto. Furono tutti fatti che coinvolsero le genti del Mandamento».

Attraverso questa proposta culturale, si offrono dunque tre letture di Monfalcone: quella del centro città attorno alla Galleria Rifugio, quella del vissuto operaio a Panzano e quella del Cantiere. Il focus della mostra si concentra sulle prime due letture, in particolare sul bombardamento avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1944 che causò gravissimi danni al quartiere di Panzano. I pannelli illustrativi presenti al museo raccontano questi aventi grazie alla relazione “Danni di guerra” del 1944, commissionata dalla Società Edile di Pubblica Utilità con a corredo immagini scattate dal fotografo Francesco Penco.

Il titolo della mostra si propone come “un adattamento bisiaco” alla preghiera mariana dell’Ave Maria, un messaggio di dolcezza, speranza e augurio. «Attraverso questa percorso espositivo - continua Commisso - i monfalconesi si identificano nella parte di un vissuto importante della città».

All’apertura della mostra erano presenti anche alcuni testimoni di questi bombardamenti: Guido Spanghero e Mario Tonut. Entrambi hanno condiviso le loro memorie e portavano ancora negli occhi le immagini, i rumori i suoni di quei terribili momenti. Spanghero e Tonut si sono resi disponibili a partecipare a “Cacciatori di Memorie” come custodi della memoria, tutori di quella realtà e dei valori del territorio.

Negli interventi istituzionali, la consigliera del Consorzio Aloisio ha ricordato «l’importanza della formazione all’approccio dei più giovani alla storia», mentre l’assessore monfalconese Maioretto ha definito la proposta «un lavoro enorme e prezioso che vede coinvolti gli istituti Pertini e Buonarroti nel ricordo di eventi drammatici che non vanno dimenticati».

Foto Katia Bonaventura/Ccm

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×
Scopri di più