La pandemia colpisce duro a Gorizia, l'identikit di chi chiede aiuto

La pandemia colpisce duro a Gorizia, l'identikit di chi chiede aiuto

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La pandemia colpisce duro a Gorizia, l'identikit di chi chiede aiuto

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 19 Nov 2021
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La pandemia ha colpito situazioni già precarie. Il gioco dell'Avvento della Cartas per bambini.

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Gli effetti sociali della pandemia continuano a pesare sui più deboli. A certificarlo è il report elaborato dalla Caritas diocesana di Gorizia, guardando ai dati 2020 relativi agli aiuti forniti dalla rete sul territorio e dal Centro di ascolto diocesano. In totale, sono state 1055 le persone incontrate dai 180 operatori, per un totale di 2713 beneficiari dei servizi messi a disposizione. Per la maggior parte, si tratta di uomini (51,28%), italiani (54,84%) e tra i 41 e 60 anni (51,77%). Quasi tutti con problemi economici (87,7%).

Il quadro è stato presentato questa mattina all’ex Istituto Contavalle di Sant’Anna, dal direttore Renato Nucera. L’analisi è stata realizzata attingendo informazioni dai 21 centri di ascolto e centri di distribuzione aperti per 1950 ore all’anno. I volontari hanno potuto assistere a un aumento del numero di famiglie con figli che si sono rivolti a loro, passati dal 48,68% nel 2018 del totale al 56,12% del 2020. Crescono anche gli under 41, dal 21,89% al 25,74% e tra le emergenze principali c’è quella del lavoro (comune al 34,03% delle persone).

Confrontando i dati tra prima e dopo il Covid, emerge che gli italiani che chiedono aiutano sono aumentati del 25,71%, così come le donne (+32,69%). Cresce la povertà abitativa (+20%) così come chi ha difficoltà e vive in famiglia (+22,63%). “Non ci siamo mai fermati con i centri e gli empori” ha spiegato Nucera, che ha fatto anche il punto sui primi risultati del Fondo Scrosoppi. Nei suoi primi 8 mesi di vita, l’aiuto economico messo a disposizione dall’Arcidiocesi ha aiutato 42 nuclei familiari, impegnando oltre 92mila euro, per un totale di 106 persone.

Di questi, 44 sono minorenni. Il 48% delle famiglie non percepisce alcun reddito. Oltre metà (55%) dei beneficiari del Fondo è composto da italiani. La fascia d’età maggiormente colpita è quella degli over 50, vista anche la difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. C’è poi l’attenzione verso i bambini, a cui la Caritas ha pensato per realizzare un gioco da fare in famiglia in vista del Natale. Si tratta di una versione rielaborata del celebre gioco dell’oca, diviso in quattro parti come le settimane dell’Avvento, al quale fa proprio riferimento.

Grazie all’aiuto di insegnanti di religione e catechisti, infatti, saranno distribuite le cartelle che compongono il tutto, una a settimana. L’idea è nata anche in previsioni di possibili costrizioni a casa, per quarantene o zone rosse, così da permettere ai più giovani di riscoprire i passi del Vangelo insieme ai propri cari. Ne sono state realizzate duemila copie, più oltre 200 in lingua slovena. Tra le attività, anche realizzare un salvadanaio fai-da-te, dentro cui mettere una propria donazione per i bambini più poveri, che sarà devoluta al convegno ragazzi.

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