Le panchine oggetto di design, apre la mostra con 15 idee di giovani per Gorizia

Le panchine oggetto di design, apre la mostra con 15 idee di giovani per Gorizia

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Le panchine oggetto di design, apre la mostra con 15 idee di giovani per Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 29 Ago 2024
Copertina per Le panchine oggetto di design, apre la mostra con 15 idee di giovani per Gorizia

Saranno esposte le 15 opere premiate da Trieste contemporanea, tra cui l'idea di una panchina lunga 7 metri. Sabato la presentazione del catalogo.

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Le opere di design finaliste al XV concorso internazionale "Trieste contemporanea Seats of understanding" arrivano a Gorizia, da sabato 31 agosto a giovedì 12 settembre. Una ricca carrellata di progetti di giovani designer da tutta Europa, premiati già nella città giuliana ma studiati appositamente per poter trovare idealmente un giorno collocazione nel tessuto urbano transfrontaliero di Gorizia e Nova Gorica. Non a caso, questa mattina il tutto è stato salutato con favore dal sindaco Rodolfo Ziberna e dal vice sloveno Tomaž Horvat durante la conferenza stampa.

Lo stesso Ziberna ha ricordato che l’avvio di GO! 2025 è stato proprio nel segno del design, con il concorso d’idee per rinnovare piazza Transalpina. Selezione poi che non ha visto attuare in realtà il progetto vincitore, oggetto invece di accese perplessità, preferendone un altro commissionato successivamente.

Tornando al concorso triestino, i disegni (tutti legati a panchine e sedute) si potranno ammirare nelle vetrine di sala Dora Bassi, lungo via Garibaldi, provando anche a immaginare come effettivamente potrebbero tramutarsi in realtà. Una di queste, in particolare, è la panchina lunga 7 metri disegnata dal duo croato Slavko Petek e Dora Mihinjač, che ha ottenuto il Premio Gillo Dorfles in memoria del critico d’arte che fondò lo stesso concorso prima di morire nel 2018. L’idea si chiama "Go sit" ed è un intersecarsi di tubi che formano una struttura in metallo, che la presidente del concorso Giuliana Carpi Jesurun ha proposto di realizzare concretamente alle due città.

Suggestione che però richiederà uno sforzo economico e un luogo adatto per collocare l’opera. Nel frattempo, comunque, questa e le altre 14 saranno raccontate negli elaborati presentati al pubblico anche tramite il catalogo, già disponibile online e che verrà distribuito all’inaugurazione. Sabato si partirà alle 18 nella sala Bianca del municipio con una conversazione sul design, mentre alle 19 si aprirà ufficialmente l’esposizione, il cui allestimento è stato seguito dalla dirigente comunale agli Affari generali Antonella Manto.

All’evento di sabato pomeriggio ci sarà l’assessore ai lavori pubblici Sarah Filisetti, Nicla Indrigo di Aci (Associazione per il Disegno Industriale), Barbara Fabro dell’Iniziativa centro europea, Drini Berati vincitore del Premio Ince (che sarà consegnato lo stesso giorno); Giuliana Carbi Jesurun e Alice Debianchi di Trieste Contemporanea. Quest’ultima da sempre guarda infatti a Est, coinvolgendo talenti dei Paesi dell’Europa centro-orientale, raccogliendo quest’anno 200 iscrizioni alla gara che ufficialmente si concluderà proprio nel weekend.

Quattro quindi premi dell’edizione 2024, per un ammontare complessivo di 10mila euro, a partire dalla croata Linda Baissero che ha ottenuto il Premio Beba per la più più giovane partecipante selezionata. L’italiana Paola Pisani ha ottenuto il nuovo Premio Fondazione Kathleen Foreman Casali per il miglior progetto proveniente da designer nati a Trieste, mentre Drini Berati dall’Albania quello assegnato dall’InCE. A presiedere la giuria è stata la professionista Maja Vardjan del Museo di Architettura e Design di Lubiana.

Infine i già citati Slavko Petek e Dora Mihinjač, ma si contano anche altre 11 menzioni: Cristiano Antonutti e Matteo Mizzaro (Italia), Davide Benvenuti (Italia), Azzurra Brugiotti (Italia), Denny Candotto (Italia), Cristian De Marchi (Italia), Doris Forsthuber-Miedaner (Austria), Mateusz Góra e Agata Gryszkiewicz (Polonia), Jurij Ličen e Taole Chen (Slovenia/Austria), Federico Morescalchi e Leonardo Pilati (Italia), Karol Murlak (Polonia) e Paul Rajakovics (Austria). Tutte le opere sono state studiate per essere collocabili tra Gorizia e Nova Gorica, visitando prima questi luoghi.

Nella foto: il progetto ONGO!NG di Cristiano Antonutti e Matteo Mizzaro.

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