Paludi, ambiente e bonifiche: il concerto dialogo ad Aquileia

Paludi, ambiente e bonifiche: il concerto dialogo ad Aquileia

LA SERATA

Paludi, ambiente e bonifiche: il concerto dialogo ad Aquileia

Di S.F. • Pubblicato il 29 Ago 2023
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L'ambientazione del racconto-concerto era inserita nella cornice di quello che fu l’antico monastero delle Benedettine di Aquileia.

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Un pubblico partecipe ha ascoltato nei giorni scorsi un concerto curato dal complesso musicale San Paolino di Aquileia, diretto dal maestro Flavio Sgubin ispirato, sul tema “Di paludi, ambiente e bonifiche nell’Agro Aquileiese”. È stata la professoressa Francesca Meneghel - anche lei, parte del gruppo musicale - a presentare i brani scelti in piazza Pirano ad Aquileia, dove c’è stata più di un’ora di dialogo alternato tra parola e musica.

L'ambientazione del "racconto-concerto" era inserita nella cornice di quello che fu l’antico monastero delle Benedettine di Aquileia, le quali, di malaria (i latini parlavano di aer grevis) se ne intendevano. Se non ancora scientificamente, ma per gli effetti sì.

Difatti, da maggio a ottobre di ogni anno, migravano nella “più spirabil aere” del loro monastero di Cividale. Ma c’era chi della malaria si faceva scudo, per esempio il bandito Santo Girotto, che, alle soglie del Seicento, faceva la stagione svaligiando i passeggeri facoltosi sulla strada di Alemagna e poi tornava a godersela coi suoi, proprio ad Aquileia, protetto dalle paludi. 

Tra musica in tema, per argomento ed epoca, il professor Ferruccio Tassin ha raccontato la storia e gli aneddoti, ha attraversato i tempi, raccontando delle bonifiche settecentesche di Maria Teresa, di parroci che vedevano i cappellani schiantarsi e andarsene, dei lavori nell’Ottocento, dei numeri drammatici del Novecento - riferendosi ai 3mila malarici su 9mila abitanti del Comune di Aquileia negli anni Venti - fino a parlare delle bonifiche del prefetto Mori e alla vittoria sulla malaria attraverso il DDT.

Si è trattato quindi di una serata fatta di musica e lampi di storia delle nostre genti in un insieme graditissimo da un non numerosissimo - ma scelto - pubblico attivo ed entuasiasta.

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