«Ottima la facilitazione ma ci vuole più trasparenza», l'accusa di Rizzi sulla nuova App per il carburante

«Ottima la facilitazione ma ci vuole più trasparenza», l'accusa di Rizzi sulla nuova App per il carburante

Il commento

«Ottima la facilitazione ma ci vuole più trasparenza», l'accusa di Rizzi sulla nuova App per il carburante

Di I.B. • Pubblicato il 07 Mag 2025
Copertina per «Ottima la facilitazione ma ci vuole più trasparenza», l'accusa di Rizzi sulla nuova App per il carburante

Il gestore del Der-W di viale Lungo Isonzo Argentina rilancia la necessità di un Pos che rilasci agli utenti la documentazione necessaria.

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È Manuel Rizzi, gestore del distributore Der-W di via Lungo Isonzo Argentina, a Gorizia, a segnalare, rispetto alla nuova App annunciata nelle scorse ore sui social dal Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, come si tratti di «una vergogna nel silenzio più totale».

Il riferimento è al nuovo sistema per ottenere i contributi regionali sul carburante: «Non si affrontano una volta per tutte le ultime criticità segnalate ormai da diversi anni. Molti cittadini sanno che la Regione Friuli Venezia Giulia ha dato l'opportunità alle persone non avvezze alla tecnologia, di recarsi presso le camere di commercio di appartenenza e ritirare il QR Code cartaceo senza scaricare l'App. Il problema avviene, quando queste persone si recano a fare carburante, in quanto il gestore non rilascia alcun documento identificativo», racconta Rizzi.

Secondo la norma, ovvero l'articolo 5 comma 4 della legge regionale, il beneficiario è tenuto a verificare la corrispondenza del quantitativo di litri erogati con quanto riportato nella documentazione ricevuta. «Qui la regione ha semplificato la procedura, ottimo, ma non ha pensato alla sicurezza e alla trasparenza del consumatore. Le soluzioni ci sono? Assolutamente sì – prosegue Rizzi – cioè, dotare tutte le stazioni di servizio di un Pos Android in modo che si possa rilasciare la documentazione a richiesta dell'utente».

Rizzi non si dice contrario al nuovo sistema ma «alla mancanza di trasparenza verso i clienti consumatori. Si fa anche un piccolo appunto alle stravaganze di certi rappresentanti nazionali dei gestori, che spingono a dotare tutti i self service di dispositivi con lettore del qr code: tale situazione porterebbe alla sparizione della figura del gestore a vantaggio delle compagnie petrolifere».

Rizzi si dice speranzoso che «a breve ci sia anche un controllo da parte degli organi di vigilanza sul rispetto delle modalità di erogazione presso le stazioni di servizio e regolari comunicazioni all'Osservatorio prezzi del Mimit, ma anche su questo aspetto nonostante nella nostra Regione i dati passino per strumentazioni Insiel, Piazza Unità non dà segnali di interessamento», conclude.  

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