Ospedale di comunità e servizi socio sanitari a Monfalcone: l’assessore Vita fa chiarezza

Ospedale di comunità e servizi socio sanitari a Monfalcone: l’assessore Vita fa chiarezza

LA REPLICA

Ospedale di comunità e servizi socio sanitari a Monfalcone: l’assessore Vita fa chiarezza

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 21 Mar 2025
Copertina per Ospedale di comunità e servizi socio sanitari a Monfalcone: l’assessore Vita fa chiarezza

Dalle strutture sanitarie all’assistenza ai più fragili: le risposte dell’amministrazione uscente alle critiche di opposizione e di campagna elettorale.

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«Leggendo le inesattezze e le proposte diffuse nelle ultime settimane da diversi candidati delle liste di Sinistra, emerge chiaramente che molti di loro conoscono poco la realtà di Monfalcone oppure, peggio, tentano di strumentalizzare tematiche delicate come la salute e l’assistenza alle persone più vulnerabili. Per questo motivo, ritengo necessario intervenire per fare chiarezza e informare i cittadini sul reale stato delle cose». Ad affermarlo è l’assessore comunale uscente alla salute, Stefano Vita.
Tra i primi punti su cui desidera fare una precisazione c’è l’Ospedale di Comunità. Vita replica così al consigliere regionale Bullian che alcuni giorni fa è intervenuto sul tema. «A Monfalcone il programma è sempre stato di realizzarlo all’interno dell’Rsa che attualmente conta 47 posti letto che sono tanti, trasformandone 20 – spiega Vita - non serve costruire un’altra struttura che dovrebbe sorgere dietro il San Polo abbattendo quel poco di bosco che è rimasto dopo la costruzione della Centrale operativa territoriale e della Casa della Comunità».

«A Gorizia – precisa ancora - l’Rsa posta all’interno dell’ospedale conta 27 posti letto per questo si è realizzato uno spazio all’interno del fabbricato in ristrutturazione, l’ex pneumologico, con fondi Pnrr che accoglierà anche Casa della Comunità e la Cot che a Monfalcone è già operativa». «Ricordo che per legge gli ospedali di comunità possono disporre di massimo 20 posti letto – conclude - inoltre non possono partire finché il ministero non rilascerà le linee guida per la gestione degli stessi che ancora non ci sono». In linea generale poi, il titolare dell’assessorato ai servizi socio assistenziali riferisce che l’amministrazione comunale monfalconese continua a investire in progetti e servizi per migliorare la qualità della vita dei cittadini più bisognosi e per potenziare i servizi a loro dedicati, rafforzando la rete di supporto sociale e sanitario.

«In questi anni abbiamo avviato diverse iniziative per agevolare la coabitazione di persone con disabilità e fragilità – racconta Vita - attraverso l’Ambito Carso Isonzo Adriatico, di cui il Comune di Monfalcone è ente gestore, abbiamo aderito a una linea di investimento prevista dal Pnrr per finanziare il progetto “Housing temporaneo”, strettamente connesso con un altro progetto della stessa linea, ovvero la realizzazione delle “Stazioni di posta”. Entrambi i progetti mirano a contrastare l’emarginazione sociale adulta e il grave disagio abitativo».

Il Comune di Monfalcone ha anche avviato l’iter per una convenzione con Auser, finalizzata al trasporto delle persone fragili. Vita informa che nell’ambito di tale accordo, sarà previsto anche un contributo straordinario per garantire una mobilità più accessibile e inclusiva per tutti i cittadini che ne abbiano necessità. Per quanto riguarda le strutture e i servizi sanitari, «l’Ospedale San Polo è l’unica realtà regionale a disporre di un ambulatorio dedicato esclusivamente alle cure palliative. Inoltre, nel nostro ospedale è operativo da tempo un Hospice che accoglie tutti i malati che necessitano di cure palliative, indipendentemente dalla patologia, e non solo i pazienti terminali. Non esistono, ovviamente, norme o decreti che prevedano un hospice dedicato a una specifica patologia».

L’assessore boccia quindi la proposta avanzata dalla lista "Insieme con Moretti" di realizzare una struttura esclusivamente dedicata ai malati di amianto non ha alcun senso dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria. «La ritengo una proposta scorretta nei confronti di tutte le persone affette da altre gravi patologie – risponde - la struttura del San Polo dispone di nove posti, un numero ritenuto sufficiente a soddisfare le necessità del territorio. Inoltre, è stato recentemente inaugurato il reparto Cardio-Pneumo-Diabetologico del Dipartimento Specialistico Territoriale, che integra diverse specialità di cui la popolazione ha bisogno, garantendo risposte coordinate in un’unica struttura».

Per quanto riguarda la disponibilità di ambulatori medici, secondo Vita i candidati di Sinistra sembrano ignorare che il Comune di Monfalcone ha già messo gratuitamente a disposizione spazi per i medici di medicina generale in via Crociera e in via Pisani. «Inoltre precisa alla Stazione di Posta dell’ex Centro Blu di via Natisone, attualmente in fase di ristrutturazione, è già previsto un nuovo ambulatorio medico, portando così a tre il numero totale delle strutture comunali a disposizione della cittadinanza». «Per garantire la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti, abbiamo installato pulsanti di emergenza per la chiamata rapida delle Forze dell’Ordine e fornito piena collaborazione all’Azienda Sanitaria per affrontare, per quanto possibile, le gravi carenze di personale sul territorio – continua Vita - senza dimenticare l’importante attività dell’infermiere di comunità presso via Pisani».

Sul tema amianto infine: «Abbiamo erogato contributi per incentivare le bonifiche di edifici privati e aziendali, integrando con fondi comunali i finanziamenti regionali. Abbiamo istituito lo “Sportello Amianto”, attraverso il quale abbiamo mappato gli edifici cittadini e informato la popolazione sui rischi. Abbiamo rimosso l’amianto dagli edifici pubblici in cui era presente e sosteniamo la ricerca dell’Università di Trieste e della Lilt per comprendere le cause della diversa suscettibilità alla malattia». «Inoltre, abbiamo realizzato il Memoriale Amianto per ricordare le vittime monfalconesi della fibra killer e sensibilizzare le nuove generazioni sugli effetti letali di questo materiale – conclude Vita questi sono i fatti concreti che si contrappongono all’uso della demagogia su un argomento così importante come la salute dei cittadini».

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