LA SITUAZIONE
Ortopedia, tra Monfalcone e Gorizia ridotti i tempi di attesa. In aumento gli interventi chirurgici

I dati, forniti dal primario Bonica, parlano chiaro, oltre il 90% delle prime visite è nei tempi. In cinque anni aumentate le operazioni dell’11%.
È punto di riferimento per la presa in carico delle patologie ortopediche e traumatologiche dell’apparato muscoloscheletrico, con un’offerta che include prevenzione, diagnosi e trattamento in urgenza/emergenza. Si tratta della struttura complessa di tipo ospedaliero del Dipartimento chirurgico dell’Ospedale di Gorizia e Monfalcone che oggi, in una conferenza cui hanno partecipato il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, l’assessore regionale alla salute Riccardo Riccardi, il manager di Asugi Antonio Poggiana e il primario del reparto di ortopedia Jacopo Bonica, ha esposto i dati relativi alle attività ospedaliere chirurgiche, ambulatoriali e di attesa.
L’attività comprende anche la formazione universitaria e la ricerca clinica, in sinergia con l’Università di Trieste e altre istituzioni nazionali e internazionali. Le sedi sono divise tra Gorizia, che si occupa di protesica ortopedica e Monfalcone di traumatologia. La presa in carico dei pazienti prevede l’attività ambulatoriale e il ricovero che si suddivide in tre regimi di ricovero in base alle effettive necessità di ospedalizzazione dei vari pazienti.
L’attività chirurgica di Gorizia e Monfalcone nel 2024 ha avuto un aumento dell11% rispetto al 2019, con una crescita del 6% rispetto al 2023. La disponibilità di posti letto nell’unità operativa corrispondono a 43 in totale, 21 per Gorizia e 22 per Monfalcone, con una degenza media di 6,89 giorni. Importante anche l’indice di case-mix, che indica la complessità della popolazione di pazienti, del reparto nel 2024 che a Gorizia segna 1,17 e a Monfalcone 1,11.
«L’obiettivo era ridurre i tempi di intervento per le fratture del collo del femore, garantendo l’operazione entro due giorni», spiega Bonica. I dati presentati mostrano un netto miglioramento rispetto al 2019, con un aumento significativo degli interventi effettuati entro il limite previsto. La normativa stabilisce che negli ospedali di tipo spoke almeno l’80% dei pazienti con frattura del collo del femore debba essere operato entro due giorni. L’ospedale di Gorizia ha raggiunto nel 2024 un risultato ancora migliore, arrivando al 90,9% ottimizzando i tempi negli interventi del 30% e con un aumento del numero di interventi del 9%. La stessa percentuale si riferisce anche ai pazienti over 65 con un aumento degli interventi nei tempi del 7%.
«Nonostante l’aumento degli interventi chirurgici, siamo anche riusciti a stare sotto la media di mortalità (3,49% pari a 86 pazienti a Gorizia e 4,24% pari a 118 pazienti a Monfalcone, contro il 5,03% della media nazionale tra 2019 e 2024) e questo è dovuto all’ottimo coordinamento che siamo riusciti a darci – continua poi il primario – iniziando dal pronto soccorso dove partono i primi esami e passando a chi lavora in reparto, ai medici e alle infermiere e poi gli anestesisti e al lavoratorio analisi o radiologici, tutti insieme riusciamo a fare un bel lavoro».
Oltre all’attività chirurgica vi è quella ambulatoriale che conta un aumento delle prestazioni totali dal 2019 al 2024 di 1.044 visite, ovvero del 3%. I tempi di attesa si sono ridotti rispettando le classi di priorità B, D, e P. I tempi per la priorità B, che indicano un’urgenza moderata sono scesi da 10 giorni nel 2019 e 2020 a 6/7 giorni nel 2025. Le tempistiche di priorità D di massimo 30 giorni sono passate da una media di 45 giorni del 2019 a 15 del 2025, rispettando una percentuale del 93,6% di rispetto dei tempi. Ancora meglio per la priorità P le cui tempistiche sono rispettate nel 99,4% dei casi con un tempo medio di attesa pari al 35,5%.
Infine, menzione va data ai volumi della prima visita ortopedica, i quali si aggirano attorno alle 6mila unità del 2024 – contro le 5.374 del 2019 e le 5.942 del 2023 con una lieve flessione durante il periodo Covid – divise tra le 3.155 del poliambulatorio di Gorizia e le 2.847 del poliambulatorio di Monfalcone. Statiche, negli anni, le visite di priorità B, tra le 1.964 del 2019 e le 2.392 del 2024, mentre in grosso aumento le priorità D, passate dalle 1.400 del 2019 alle 2.300 del 2024, che stridono con il drastico calo delle priorità P passate dalle 1.358 del 2019 alle 567 del 2024.
«Aumentano gli interventi, si riducono i tempi di attesa, la degenza media diminuisce e soprattutto oltre il 90 per cento delle operazioni per fratture al collo del femore avviene entro le 48 ore: questi numeri dell'ortopedia isontina sono il risultato di un lavoro faticoso e costruito nel tempo che oggi possiamo dire chiuda la criticità vissuta nell'era post Covid» sono le la parola conclusive dell'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi sulla conferenza stampa all'ospedale San Giovanni di Dio. «Abbiamo messo le cose sul binario giusto - ha osservato Riccardi - ma dobbiamo avanzare ancora, in particolare per prevenire su base regionale la fuga delle prestazioni in campo protesico».
L'assessore alla Salute ha quindi allargato il discorso, orientandolo alla questione della «tenuta futura del sistema». Una tenuta che, come ha spiegato, è fatta di un complesso di fattori, a partire dall'appropriatezza delle prestazioni e dalla difesa delle professionalità sanitarie, avvantaggiata da una specializzazione delle vocazioni, in particolare tra gli ospedali spoke. «Occorre ridurre le sovrapposizioni, accrescere il coordinamento e riequilibrare l'asse strategico tra le degenze ospedaliere e le cure territoriali - ha concluso l'assessore -, tenendo ben presenti i due nodi chiave: le cure primarie e la non autosufficienza, questioni che hanno una valenza non locale, ma generale ed epocale», ha concluso Riccardi.
«Si tratta di un servizio d’eccellenza – così il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna – che va oltre la città e abbraccia tutto il territorio, ed è motivo di orgoglio. La salute è un tema generale che interessa tutti e vorrei smentire le voci che parlano di una chiusura del nostro pronto soccorso».
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