Le note di Vivaldi con l'Opus Ballet a Gradisca, «la natura e l'uomo»

Le note di Vivaldi con l'Opus Ballet a Gradisca, «la natura e l'uomo»

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Le note di Vivaldi con l'Opus Ballet a Gradisca, «la natura e l'uomo»

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 01 Feb 2024
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Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi si trasformano, in una narrazione che unisce natura, uomo e tempo. Domani lo spettacolo al Nuovo.

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Una delle composizioni musicali più note al mondo, creata nel 1723 ma ancora capace di suscitare forti emozioni e di parlare un linguaggio attuale. Nella lettura che sarà portata in scena domani sera dall’Opus Ballet al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo, Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi si trasformano, in una narrazione che unisce natura, uomo e tempo in un linguaggio teso a invitare al massimo rispetto ed equilibrio nei confronti della natura, per far sì che l’azione dell’uomo non sia distruttiva.

Fondata nel 1999, la Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello sarà quindi protagonista dello spettacolo che vedrà salire sul palcoscenico Aura Calarco, Emiliano Candiago, Sofia Galvan, Stefania Menestrina, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Frederic Zoungla, impegnati nella coreografia ideata da Aurelie Mounier, a sua volta ex danzatrice della Compagnia presso la quale tiene lezioni di tecnica contemporanea. Le abbiamo rivolto alcune domande sullo spettacolo.

Qual è il messaggio di Le Quattro Stagioni?

Lo spettacolo è stato creato in un anno complicato come il 2020 e ha debuttato nei bellissimi spazi del Palazzo della Ragione accompagnato dall’Orchestra di Padova e del Veneto (Opv). Il tema focale è, insieme alla musica che narra anche da sola, la natura che esiste indipendentemente dell’uomo il quale la sfrutta mettendo a repentaglio il suo ritmo.

La figura dell’albero è molto presente nello spettacolo sia come simbolo delle stagioni che cambiano sia come albero della vita o genealogico, la traccia che l’uomo lascia dopo la morte. 
Il “fil rouge” dello spettacolo è una figura ambigua, che si muove tra natura e uomo, che ho identificato nell’inquinamento: ho pensato a questo ruolo come elemento scaturito della natura ma ormai geneticamente modificato della plastica. Si tratta di un preludio a ciò che potrebbe accadere se le persone rimarranno passive all’argomento.

La totalità delle vostre produzioni ha un forte legame con problematiche contemporanee.

La compagnia dà spazio a giovani coreografi che ovviamente sono spinti da tematiche ed esigenze del loro tempo, a volte di denuncia e altre volte semplicemente di riflessione. Peraltro personalmente credo molto in un ritorno e bisogno del live, dello spettacolo dal vivo e di chi ci crede e lo segue. 

Ha incontrato qualche difficoltà particolare nel coreografare una delle stagioni?
Mi sono voluta immergere in ogni stagione con un'intenzione diversa quindi non ho avuto problemi particolari coreograficamente, ogni tanto è stato invece più difficile musicalmente. Prendere un’opera come “Le quattro stagioni” di Vivaldi implica avere un grande rispetto nei confronti della musica.


Forte, nelle vostre produzioni, anche il legame fra danza e arte: la danza può diventare un’opera d’arte totale capace di racchiudere in sé le altre?


La danza è un arte che si mischia con tutte le arti: la musica, che guida o è d’appoggio, l’immagine di un quadro che può fornire l’ispirazione, la scultura rappresentata dai corpi in movimento, la moda nel vestire e usare i tessuti per differenti emozioni, il teatro. La danza si mischia inconsapevolmente o no con tutti le altre arti per diventare una performance unica.


Si è ispirata all’opera di qualche altro coreografo per il suo lavoro?

No, quando sono in creazione preferisco lavorare con i danzatori e le idee di composition che mi permettono di seguire le intenzioni dello spettacolo. Attraverso il mio background ho inserito vari linguaggi di movimento, senza nessun tecnicismo specifico per cui i miei ballerini spaziano dal floorwork a una danza densa e dinamica nel corpo e nello spazio.

Quali sono i prossimi lavori a cui sta pensando?

Attualmente sto lavorando su un nuovo assolo per una danzatrice freelance, Cristina Roggerini, sul tema di trovarsi catapultati su un nuovo pianeta inesplorato. Successivamente tornerò sicuramente a lavorare con la compagnia per una produzione a serata intera. La compagnia invece sta lavorando con altri coreografi come Davide Bombana che firma la prossima produzione 2024, Sogno di una notte di mezza estate.

Foto Riccardo Panozzo

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