le accuse
Cormons al voto sulla variante del Quarin, l'opposizione: «È una legge ad personam»

Il centrosinistra attacca il sindaco Felcaro: «Così si crea un pericolo precedente, altri proprietari potranno chiedere di costruire».
La discussione politica attorno alla variante al piano regolatore sul monte Quarin di Cormons continua ad accendere gli animi. Dopo la conferenza stampa del sindaco Roberto Felcaro e dell’assessore ai lavori pubblici Fabio Russiani per fare il punto sulla questione, arriva la contro-conferenza stampa dei gruppi di opposizione Uniti e Progetto per Cormons attraverso un video pubblicato su YouTube (nella foto). Le esponenti di minoranza hanno quindi ricordato la genesi della vicenda, attaccando nuovamente l’amministrazione comunale per quella che definiscono una effe ad personam e che minaccerebbe la tutela dell’area. Il consiglio comunale si riunirà per discutere della questione il 17 marzo in videoconferenza.
“Nel giugno del 2020 - ha spiegato la capogruppo di Ppc, Elena Gasparin - la maggioranza ha votato compatta la variante per regalare un terreno inedificabile, con la possibilità di costruire 600 metri cubi sul monte Quarin. Lo stesso progettista ha spiegato il perché non sia possibile: non ci sono edifici vicino a cui costruire, unica condizione che ha preservato l’area”. Nel documento che si andrà a votare mercoledì, quindi, “la maggioranza cerca di salvare il salvabile, riducendo l’edificabilità a 100 metri cubi”, mentre il sindaco “tace le cose più gravi: per superare il vincolo, si approva una norma ad personam”.
Questa, spiega l’opposizione, concederebbe “a un solo proprietario di derogare a tutti vincoli”. Le compagini ricordano poi che al testo sono stati presentati 12 osservazioni “che ne chiedono la cancellazione”. Tra queste, anche quella dell’ufficio tecnico comunale che propone che la “zona diventi uguale a quelle Q E4 - ha evidenziato Patrizia Mauri (Pd) -, vicini e simili, con stessi diritti e doveri. Ma alla maggioranza evidentemente va bene regalare 600 metri cubo, dato che non presenta alcuna dichiarazione di modifica”. Lucia Toros (Upc) ricorda quindi le 700 firme raccolte contro il provvedimento e la riduzione dell’edificabilità a 100 metri cubi solo vicino a edifici esistenti”.
“Il sindaco però tace sul fatto più scabroso - attacca l’ex candidata -, ossia concedere la deroga al vincolo di costruire a una sola persona che tutti gli altri proprietari devono rispettare. Ciò costituisce un pericoloso precedente per il monte che si vuole candidare a patrimonio Unesco”. Gasparin ha quindi aggiunto che “ci sono moltissimi terreni adiacenti alla zona Q che potrebbero chiedere modifiche analoghe. Ciò che si decide lì è deciso per l’intera aria”. Le aree simili a quelle oggetto della variante, inoltre, “sono di analogo interesse paesaggistico, non sono zone piccole con capacità di sviluppare volumetrie 5 volte quello che si vuole dare”.
La minoranza conferma quindi la sua netta contrarietà alla variante, in particolare al punto 5. Dall’altra parte, Russiani in un video-messaggio ha rigettato le accuse: “Siamo stati definiti cementificatori del monte Quarin, nulla di più lontano dalla realtà. Ciò che andiamo a fare è estendere le garanzie del piano particolareggiato a questa zona. L’indice di edificabilità attuale è di 0,05 metri cubi a metro quadro, mentre noi concederemo di costruire con un indice cinque volte inferiore. Dopo l’approvazione, poi, il provato dovrà presentare un piano attuativo comunale, documento che spiega bene cosa andrà a costruire” e sarà al vaglio dell’amministrazione.
Nella foto, da sinistra a destra: Lucia Toros, capogruppo di Uniti per Cormons; Elena Gasparin, capogruppo di Progetto per Cormons; Patrizia Mauri, segretario del circolo del PD di Cormons.
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